lunedì 28 settembre 2009

il futuro incantato

Così Ted Hughes descrive il suo sentimento nel giorno in cui sposò Sylvia Plath:

"Levitato al tuo fianco, io ero soggetto
a uno strano tempo grammaticale: il futuro incantato."

Mi piace molto questa invenzione. E, sulla scia di Ted, ho cercato altri nuovi tempi grammaticali.

Il passato permanente ad esempio. Potrebbe indicare quei momenti in cui memorie dolorose che ci si sono appiccicate addosso, risorgono all'improvviso, sotto forma di flash, e ci fanno sussultare mentre, che so, attraversiamo la strada.

Il presente complicato che potrebbe esprimere bene lo stato di confusione che ci prende a volte di fronte alla nostra vita e ai nostri giorni.

L'imperfetto costante. A me sembra adatto per indicare lo stato di insoddisfazione che possiamo provare verso noi stessi e la nostra imperfettibilità.


La tecnica si può applicare anche ai modi del verbo.

Che ve ne sembra di un condizionale obbligato?
Lo vedo bene per indicare lo stato di dipendenza, nella realizzazione delle nostre speranze, da mille contingenze diverse.

E di un infinito terrifico che ne dite?
No, questo non c'è bisogno che ve lo spieghi.

Ma esiste, ne sono certa, l'imperativo ignorato, splendido modo che segnala lo stato -prossimo alla paradisiacità- in cui ci muoviamo quando riusciamo a sconfiggere quella voce battente che ci incalza proponendoci mille doveri costrittivi.

E adesso a voi: la coniugazione del verbo è tutta vostra!

14 commenti:

  1. Io ci aggiungerei anche il "futuro assente"...inutile spiegarne il senso...

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  2. Al categorico "futuro assente" opporrei (senza trascendere con uno sconsiderato ottimismo) un "futuro così così". Il silenzio, poi è sinonimo di attesa, di ascolto, di attenzione. Sul "passato permanente" mi pare che ci sia troppa irrimediabilità: i fatti sono avvenuti e sono lì fermi. Ma è veramente così? Non mi pare, anche il passato si muove con noi -:)))

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  3. il presente meditante
    il passato infastidente
    il futuro balbettante
    il congiuntivo vaticinante
    il condizionale limitante

    Ma se ne potrebbero "coniugare" infiniti...però, che bella idea!

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  4. Il passato impedente.. per tutti quegli eventi che sono accaduti.. e in qualche modo ti hanno segnato.. e che impediscono alcuni altri eventi.. a volte senza motivo..

    il futuro trasportante (ma si può fare?!?!?!).. mi suona strano.. però mi sembra perfetto per quando, assorto nei pensieri di quello che dovrai fare, ti dimentichi di quello che stai facendo.. e sei ti "trasporti" nel futuro.. quanto tempo perso a far programmi.. (se solo poi venissero seguiti per quanto sono programmati)..

    Davvero un'idea divertente..e stimolante.. Ciao *

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  5. al futuro promettente non ci crede nessuno, mi accontento del presente invocante, aperto ad ogni tipo di desiderio

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  6. dunque abbiamo reperito: un presente invocante, un passato, ahimé, impedente, un futuro trasportante, un infinito interrogante, il presente meditante, il passato infastidente, il futuro balbettante, il congiuntivo vaticinante, il condizionale limitante...

    sono molto soddisfatta: stiamo creando una nuova grammatica del verbo!
    grazie, marina

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  7. Io ho un auspicio: vorrei creare, per ottenerlo, il "futuro realizzato".

    Magari attraverso l'Imperatore ignorato e non l'imperativo... E chi vuole intendere intenda.... :-)))

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  8. sottoscrivo l'imperatore ignorato e aggiungo il passato rimosso, il presente mistificato, il futuro negato e il futuro breve, che potrebbero servire a parlare dettagliatamente della politica attuale.
    Bell'idea davvero!

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  9. mi piacerebbe anche un teologico Eterno limitato, e un Infinito indeciso, tanto per mettere un pó in crisi greggi fedeli e pastori incalliti.

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  10. il mio preferito è l' IMPERATIVO IGNORATO e propongo il PRESENTE PARALIZZANTE... ciao s.

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  11. l'imperativo ignorato si sposerebbe bene con il presente deluso e con il futuro incerto

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