Quando scatta il rosso lui si toglie d'un sol colpo la maglietta grigia e si piazza in mezzo alla strada, mentre le macchine ancora stanno arrestandosi; lei lo affianca d'un balzo e con un largo gesto della mano lo presenta al pubblico.
Sotto il muso delle vetture impazienti, pronte a scattare appena il verde si accenda, i due giovani fanno il loro esercizio: lei batte il tempo su un tamburo che porta a tracolla e lui inizia a lanciare i birilli.
Lei porta dei calzoncini corti bianchi e una maglietta che le arriva sotto il sedere, pesanti stivali slacciati e una bandana rosso fuoco. Lui ha una testa piena di ricci neri, lancia i suoi birilli e li riprende al volo. Sono cinque birilli rossi e lui piroetta mentre sono tutti in aria. Rullo di tamburo finale, impeccabile inchino di lui, mentre lei si accosta ai finestrini per prendere le offerte. Arretrano appena in tempo, mentre le macchine schizzano in avanti, e si siedono sulla striscia di verde che fiancheggia la grande arteria. Lui l'abbraccia ridendo mentre li supero lentamente, incantata dal loro spettacolo. Esiste un Gran Prix del Circo, vero? Beh, io saprei a chi consegnarlo...
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Favolosi... li vedo spesso tornando dal lavoro e ogni volta rimango a bocca aperta. Gran bel post!
RispondiEliminaMariateresa
E' capitato anche a me di incontrare personaggi simili, che mi sono sembrati non appartenenti a questo mondo, una specie di angeli mandati a regalarci un attimo di gioia.
RispondiEliminaMa poi, inesorabilmente, ho pensato: dove saranno fra vent'anni, cosa faranno ? E l'incanto è svanito.
Ciao. Lupo.
Fantastici davvero!
RispondiEliminaMa, vista l'educazione dell'automobilista medio, fanno un mestiere in cui si rischia la vita...
Quanto mi piacciono queste tue descrizioni.Ora mi sembra di conoscerli quei due.
RispondiEliminaCristiana
Qui a Torino non li ho mai visti. Ne ho trovati tantissimi in Brasile e sono di un'abilità incredibile, un caro saluto.Giulia
RispondiEliminaCome stai, Marina? Sei tornata verticale?
RispondiEliminaDei folli sono dei folli LOL (in senso buono ovviamente)!!!!
RispondiEliminaCiao Marina :-)))
Daniele
sei sempre di una piacevolezza in queste tue descrizioni...sono piene di amore per la vita degli altri ch'è come dire per la vita in assoluto: ti farò una sorpresa presto...
RispondiEliminaRacconta Leo, il mio maestro di tango, che da ragazzino, a Buenos Aires, ballava ai semafori. Era povero in canna e veniva dalla campagna. Ma aveva i piedi fatati.
RispondiEliminaSicché al rosso cinceva la sua compagna e si esibiva con lei in un tango acrobatico perfettamente sincronizzato coi tempi del semaforo (esilaranti i racconti di come aveva studiato i tempi, scelto l'incrocio, preparato la coreografia).
L'Argentina aveva dimenticato il tango a quell'epoca. L'idea di Leo era originale e piaceva agli automobilisti. Lui ballava al semaforo da mane a sera e terminava la giornata distrutto ma con la pagnotta assicurata.
P.S. La donna, che nel tango fatica più dell'uomo (come nella vita, del resto), a metà giornata doveva essere sostituita da altra ballerina