martedì 24 novembre 2009
via il cappello!
Mi è capitato di leggere il menu di un ristorante alla moda. Esso prevede, oltre ad un croccantino di foie gras con tortino di porri e tartufi, di cui riesco solo vagamente ad immaginare il prezzo, questi altri piatti scelti a caso:
"Capesante umide con broccoli pancetta e sorbetto al Campari"
"Lasagnetta al nero di seppia con trippa scampi menta"
"Ricordo di un panino alla mortadella"
"Compressione di una pasta e fagioli"
Gli chef che si esibiscono nel locale, per trascinarmi nel quale dovreste afferrarmi per i capelli e mazzolarmi con una clava, definiscono il loro lavoro "performance".
La performance promessa mi sembra di difficilissima attuazione.
Il perchè è presto detto.
Non mi chiedo chi convincerà le capesante ad accompagnarsi al sorbetto di Campari, ché, si sa, le capesante hanno un penchant per gli alcolici, ma chi riuscirà ad indurre broccoli e pancetta, gente dal temperamento forte, deciso e poco amichevole, a fare amicizia con le capesante!
Quanto al secondo piatto, il problema non è tanto, secondo me, nel far socializzare la trippa con gli scampi. La trippa è di buon carattere, si sa. Ma ciò nonostante sarà difficile convincerla a lasciarsi affogare nel nero di seppia. La trippa infatti è un soggetto un po' schifiltoso e il nero di seppia gli sa di sporco. Valla a convincere, lei abituata a lavarsi per ore sotto l'acqua corrente!
Ma immaginiamo di riuscire in questo difficile lavoro pedagogico verso capesante, trippa, broccoli, pancetta eccetera perché si aprano reciprocamente all'altro e all'accoglienza del diverso.
Immaginiamo anche di risolvere in via amichevole il problema del Ricordo di un panino alla mortadella. Diciamo che siamo pronti a dedicare alcuni minuti a ricordare i panini alla mortadella che nostra madre ci preparava con la mortadella appena tagliata e la rosetta fresca o, suprema epifania, con la pizza bianca calda.
Resta naturalmente lo scoglio rappresentato dal fatto che il ristoratore prevede che noi si paghi per ricordare il panino della nostra infanzia. E' vero che consideriamo la mortadella come le nostre madeleines nazionali ma siamo perfettamente in grado di ricercare da soli e gratis il nostro tempo perduto.
Il vero problema è quello della Compressione di una pasta e fagioli.
Qui entriamo nel penale. Una pasta e fagioli, in qualsiasi variazione regionale la prepariate, resta una creatura vivente! Reale e insieme simbolica, un archetipo e insieme una persona di casa. Viva, vitale e vitalizzante. Tanto è vero che parla. Io la sento sempre, distintamente, quando la preparo: lasciami respirare, mi dice; non mi impastoiare troppo, lasciami fluida ma non sciacquosa per carità! lo sai che mi sento bene solo se sono corposa ma non vischiosa. E io eseguo, con cura amorevole.
E loro la vogliono comprimere? Com-pri-me-re??? Anatema! Che tutti i coltelli da chef del ristorante principino a roteare vorticosamente intorno alle loro teste sacrileghe! Che li trafiggano infine, inchiodando le loro mani blasfeme sul tagliere di legno.
Dixit.
Intanto io mi preparo a promuovere una class action contro il ristorante ed i suoi complici.
Saremo io, i fagioli, la mortadella, la trippa, le capesante e i broccoli contro il resto del mondo.
Chi vuole può unirsi a noi.
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L'unico modo di pagare questa roba che chiamare pranzo è un ossimoro sarebbe con:
RispondiElimina'fotocopia in bianco e nero di banconote'
Pace e benedizione
Julo d.
PS: come ho letto del 'ricordo di un panino di mortadella' mi sono venute in mennte due immagini:
1) sul piatto adagiata mollemente un fotografia di un panino con la mortadella;
2) sul piatto solamente alcune briciole di pane.
Visto il genere di locale sarebbe più facile la seconda
;-)
Mi unisco volentieri!
RispondiEliminaSti chef dovrebbero essere denunciati,visto anche il rapporto quantità-prezzo che propongono.
Senza arrivare al caviale o al tartufo,se fai il conto di quanto ti fanno pagare tre cucchiaiate di fagioli compressi,saltan fuori delle cifre iperboliche.
Cristiana
La cosa terrificante è che ci sono senz'altro schiere di individui lieti di pagare per questa roba.
RispondiEliminaCerta gente merita tutto!
Saluti :)
Schiere di ortaggi reclamano la loro appartenenza al proletariato ortofrutticolo e si indignano per questa manipolazione della loro causa.
RispondiEliminaFolle di maiali semplici e bonari rivendicano la loro appartenenza al mondo contadino ante-litteram.
Torme di galline urlano "il tuorlo è mio e me lo gestisco io" con gesti inequivocabili delle zampe all'indirizzo della classe sfruttatrice e abbietta dei ristoratori e degli chef finto-intellettuali.
Insomma, se mai ci sarà rivolta, il quarto stato avanzerà così composto, con buona pace della bonanima der sor Pelizza.
E che il soffritto se li porti, i ristoratori così, ovvio!
e mentre propinano sta monnezza ar cliente , lo "chef" in cucina se strafoga de pizza e porchetta ....
RispondiEliminaW DOMENICO
Filo
Sono dei vostri!!!
RispondiEliminaRicettina.
RispondiEliminaFar bollire al vapore tre o quattro porri tagliati a pezzi e intanto con un po di farina e latte fare una besciamella molto liquida. Mettere nel mixer i porri, la besciamella, un uovo, sale, pepe, un po' di olio di oliva extra e frullare il tutto.
Riempire delle formine da 10 cm di diametro alte 5 cm. Mettere in forno per 35 minuti (fino a quando si forma una deliziosa crostina dorata sopra.
Buon appetito dallo chef
@ Gianfranco: allora ci rappresenti tu!
RispondiEliminabentornato a filippo.
e grazie a Guglielmo per la ricetta: lui sì che è uno chef!
Post delizioso.
RispondiEliminaSe mi dai l'autorizzazione, lo copio e lo incollo sul mio blog
http://miscredente09.blog.com/
"palestra del buonumore" dove raccolgo i post divertenti che incontro sulla rete. Ce ne sono già parecchi.
Fammi sapere scrivendomi all'indirizzo esposito.guido@gmail.com.
Ti ringrazio se mi farai sapere qualunque sia la tua decisione.
Un saluto cordiale
Mi hai fatto venire voglia di un piatto di spaghetti alla puttanesca. Se vuoi ti do la ricetta.
RispondiElimina@guisito: pubblica pure, citando la fonte, grazie.
RispondiEliminasimpatica l'idea del sito, lo visiterò appena posso
marina