"Mio marito, che è un tiranno, e neanche tanto illuminato :-), ha sempre sostenuto che sguazzare nelle riflessioni, ponderare, meditare, elucubrare, rimuginare, andare in cerca, fa male! Io, naturalmente, ho sempre contestato e confutato con tutte le mie forze tale teoria,ma..... lancio la provocazione... :-) e metto un milione di faccine :-)... così non mi prendete per scema, ché un po' di spocchia l'avete... :-)... vuoi vedere che mio marito un pizzichino di ragione ce l'ha?
Io leggo i vostri post, mi soffermo sui commenti, vi seguo nel vostro argomentare, ma sempre più spesso mi prende una tristezza infinita, una melanconia che sconfina nell'angoscia, un po'di noia, un po' di deja vu... Oh sì, lo so che non sono obbligata a leggervi e che nessuno me lo impone! E' superfluo che adesso lo andiate chiosando voi, però, però, modestissimamente, apro una conversazione, se vorrete.
Non dovremmo esserci un po' utili? Non dovremmo celebrare ogni tanto la leggerezza? Non dovremmo... non so... fare meno sterile sfoggio di cultura? Giorgio, Rom, Enzo, altri, meno spesso Marina, per fortuna, teorizzano e concionano, con un tantino di sacralità, un tantino di pomposità, un tantino di pedanteria... Perdonatemi, l'ho detto.
Marina, tu che sei l'unica umana in tale saccenteria, che dici? Se non abbiamo una funzione di reciproca utilità, non diventiamo tutti bacchettoni e depressissimi?
E su... raccontiamoci la vita,
amici miei, la Vita, e non recintiamo sempre agoni per singolar tenzoni che a nulla servono se non a deprimerci e farci faticare di più!
Con affetto, giuro.
Modestina (:-) "
Intanto ti assicuro che niente nel tuo commento può indurre chicchessia a prenderti per scema! Saremo spocchiosi ma, a nostra volta, non siamo scemi. (Faccina sorridente.)
Mi colpisce il fatto che a leggerci ti prenda "una tristezza infinita, una malinconia che sconfina nell'angoscia". Capisco la noia e anche il deja vue ma onestamente trovo l'angoscia, la melanconia e la tristezza infinita reazioni un po' esagerate. Ma essendo anche io una "esagerata" le addebito alla tua sensibilità e indietreggio rispettosa.
Invece la chiosa che ipotizzi come mia risposta "non sei obbligata a leggermi" non mi sfiora. Perché, dal momento che rendo pubblici i miei pensieri autorizzo gli altri a criticarLI e a criticarMI. E se non volessi essere letta scriverei per me sola. Trovo la risposta classica "se non ti piaccio non mi leggere" questa sì, spocchiosa. E la mia non è una "paraculata" per trattenerti come lettrice presso di me.
Le tue due successive domande mi interessano molto.
Non dovremmo esserci un po' utili? chiedi tu. Qui la mia risposta è categorica. No, non lo credo. O, almeno, non lo credo per me. Io non scrivo per essere utile a nessuno tranne che a me. Nel senso che scrivo per un mio bisogno sperando che intercetti i bisogni di altre persone ma senza minimamente pormi l'obiettivo di essere utile. Se poi, come ricaduta secondaria, ogni tanto riesco anche utile a qualcuno mi fa piacere ma questo non è il mio obiettivo.
Anche quando segnalo un libro, una poesia, una citazione lo faccio per il bisogno di CONDIVIDERE non per quello di andare in aiuto di qualcuno. Il blog poi è nato più come autoaiuto, altro che!
Poi tu chiedi: Non dovremmo celebrare ogni tanto la leggerezza? Ecco qui ti do ragione al mille per cento. Sì, sarebbe bene che lo facessimo, sarebbe bene che riuscissimo a farlo. Vorrei riuscirci, ci provo anche ma non so se e quanto ci riesca. Il fatto è che io scrivo seguendo me stessa e mi porto appresso parecchia "pesantezza". Provo a scrollarmela di dosso ma non è facile. La tua osservazione però mi sembra ben più che pertinente e proverò a farne tesoro.
Quanto a Giorgio, Rom ed Enzo, se vorranno, ti risponderanno loro.
Veniamo al "tantino di" pedanteria, sacralità, pomposità. Forse questo riguarda anche me. Può darsi che mi accada di essere pedante. Mi fa soffrire l'idea, ma può darsi. Sacrale però non credo e neanche pomposa. O almeno non me ne accorgo.
Poi mi dici che sono l'unica umana in tale saccenteria e naturalmente il mio cuore ha un balzo di orgoglio, però mi sento di correggerti. Io ho scoperto, frequentando vari blog per diverso tempo, che anche dietro paraventi di iper cultura, super specializzazione, saccenteria tout court ci sono persone umanissime, spinte da umanissimi e vari bisogni. Ognuno li veste a modo suo, ma ci sono pagine che sembrano mero sfoggio di sapere e magari lo sono anche, però nascondono solitudini e magari bisogno di amicizia e di un qualche riconoscimento. Questa non è una difesa di ufficio dei miei interlocutori ma una mia riflessione convinta.
Poi tu chiedi ancora: Se non abbiamo una funzione di reciproca utilità, non diventiamo tutti bacchettoni e depressissimi?
Qua, scusami, (anche a costo di far incazzare il mio amico bip che non vuole sentirmelo dire) devo dirti che con la depressione io ho a che fare e mi sento di dire che il dover avere una funzione di sia pur reciproca utilità può far diventare me moooolto depressa! Una persona depressa o tendenzialmente tale vive sotto un peso: non mettiamogli sul gobbo anche quello dell'utilità!
(Si sente il risentimento? beh, è un vero moto della mia anima.)
Devo dire che in questa tua connessione "saccenteria, reciproca utilità, bacchettoneria" (si dirà?) avverto una contraddizione che non so spiegarmi. Non so se non ho capito il tuo pensiero ma ti dico il mio.
A me sembra che il proporsi di essere utile comporti (il rischio di) saccenteria e bacchettoneria, mentre nell'andare a ruota libera, solo seguendo la propria voglia di dire e di dirsi ci sia della leggerezza. O della incoscienza, se vuoi o della presunzione. Ma non quell'atteggiamento "evangelico" e ammaestratore che, credo, ti dia fastidio.
Circa il "non recintare agoni per singolar tenzoni", che dire? Hai ragione fino all'ultima sillaba. Concordo, sottoscrivo, approvo, apprezzo eccetera...Se qualche volta ci casco avvisami, mi pento già da ora. E non scherzo.
Poi tu dici: raccontiamoci la Vita. Qui mi sconcerti un po'. La Vita con la maiuscola onestamente io non la so raccontare. Ma nel mio blog c'è la mia vita con la minuscola, forse ce n'è addirittura troppa, qualche volta mi dico che dovrei mettere qualche filtro in più. E leggo tantissimi blog pieni di umanissime vite con la minuscola.
Perciò tu mi poni un problema, una curiosità intellettiva: che cosa intendi davvero con il raccontarci la Vita?
Che cosa ti aspetti da un blog?
Infine, mi sento di farti io una osservazione. Tu parli usando i pronomi al plurale, come se ci fosse una vera reciprocità tra me che scrivo-con i miei limiti e le mie contraddizioni- e te che mi leggi.
Ma non è così. Io mi espongo al tuo sguardo e mi firmo con nome e cognome. Di me tu sai un sacco di cose. Tu che dici raccontiamoCI la vita, perché non lo fai in un blog? Oppure, se già lo fai, perché non me lo segnali?
Guarda, mi rendo conto che questa frase può essere letta: se sei così brava fallo tu un blog!
Ma il mio pensiero vero è invece: fammi capire che cosa intendi.
con simpatia, giuro
marina
La cosa che più mi turba nel commento di Modestina è il suo proporre un modello di blog: che nascano mille fiori, e che i blog più diversi siano presenti in rete!
RispondiEliminaApparentemente, ella da' per scontato che il blog sia una specie di diario: ma chi gliel'ha detto? Qualcuno si vorrà raccontare, e lo farà a suo modo, altri magari invece hanno costruito un blog a tema, con un obiettivo prefissato: ne avranno diritto?
Tu dici che non userai la frase "se non ti piaccio, non mi leggere", ed io concordo che non suoni gentile, ma alla fine è proprio così: chi mi legge, lo fa perchè avrà le sue buone motivazioni, ed è fatale che chi non le ha, non mi legge. Non credo che sarà possibile trovare un solo blogger che sia disposto a cambiare il proprio stile all'unico scopo di inseguire i suggerimenti o le esigenze di specifici lettori.
Per il resto, convengo con te. Permettimi solo di aggiungere qualche parola sul concetto di "leggerezza". A me pare, che si tratti di un concetto estrem,amente vago, buono per usi molteplici: per quanto mi riguarda, mi permetterei di suggerirne un uso limitato al contesto di pesi e masse: almeno una bilancia ci darà una verifica univoca :-D
Vorrei aggiungere anche io i miei due centesimi di pensiero ;-)
RispondiEliminaAmmesso e non concesso che qui si faccia un pomposo saccente ed inutile sfoggio di cultura, mi sembra il minimo che si possa fare in un paese dove mi pare si faccia ovunque e continuamente un pericoloso sfoggio di incultura. Insomma le tv i giornali le strade ed i posti di lavoro sembrano vomitare di continuo rigurgiti di ignoranza piena di livore, ne vogliamo portare un po' anche qui ? E poi la leggerezza, chi la stabilisce ? chi la pesa ...è vero le complicazioni inutili andrebbero evitate, ma l'eccesso di semplificazione ?
ok essere utili, ma cosa significa utili ? ed utili a chi ? insomma attenzione alle maiuscole anche perché qui da una parte si dice lasciamoci alle spalle il passato, dall'altra si ritirano fuori robe tipo Dio Patria Famiglia ....
Pomposamente, saccentemente ed inutilmente vostro :-)
io marina la penso esattamente come te, per il blog è stato e continua ad essere una specie di terapia, io che non ho mai scritto un diario in vita mia, nemmeno quando ero adolescente, che tuttalpiù ho quaderni pieni di pensieri, brani, frasi, canzoni che mi sono piaciute e che ho trascritto per non perderle nel mare di parole che leggo e sento tutti i giorni, è quello che faccio anche sul mio blog, un modo più tecnologico di esprimermi, sicuramente c'è in tutti noi una dose di narcisismo, onestamente non so se continuerei a scrivere se proprio nessuno m leggesse, anche perchè a me piace il confronto che si genera fra chi ti legge e te e questo a volte permette delle belle riflessioni, a volte non commento perchè mi sembra di non essere all'altezza di certe riflessioni, vincenzo ho questo blocco nei tuoi confronti, scrivi così bene e commentare tanto per lasciare il segno mi sembra stupido, e devo dire che ho letto il commento di modestina con un po' di fastidio, cara modestina sei tu che modesta no lo sei affatto, anzi mi sembri un po' supponente,
RispondiEliminamagari è solo un'impressione, non è facile comunicare con le parole scritte il proprio pensiero
Bene, bene, bene, come volevasi dimostrare, cara Marina.
RispondiEliminaToni infastiditi,irritazioni mal mascherate, giudizi sparati a raffica, sermoni... vedi qello di bip che civetta con i due centesimi di pensiero ma poi va giù con una colata di retorica pura!
Caro Cucinotta, anche Lei, non si turbi! Non proponevo modelli di blog infiorati e cinguettanti, né credo che essi siano una specie di diario, tutt'altro.
Esprimevo una mia opinione, ne avrò il diritto? E aggiungo che, effettivamente, ho visto giusto: siete molto molto pesanti e supponenti.
E Lei, Zefirina, scrivere "ho letto il commento con un po' di fastidio", be'... si commenta da solo. Però a Lei devo dare atto di aver colto: io Modestina non lo sono affatto ma, dovendo scegliere un identificativo sono andata a scegliere quello che meno mi rappresenta.
Ciao Marina, grazie di avermi dato spazio, sei assolutamente la migliore: intelligente, simpatica, arguta, ti sai mettere in discussione, sei pronta alla conversazione, disponibile al divertissement...
Gli altri, nonostante la loro pretesissima e finta democrazia di reazione, brrrrr... suonano le trombe del giudizio!
Con altrettanta simpatia, giuro.
E prendiamoci meno sul serio....
Modestina
Mi astengo dal commentare dicendo tutto quel che ho pensato leggendo il commento di Modestina, perché sarebbe troppo lungo e perché non c'è un solo argomento di quelli portati da M- ch'io mi senta di condividere.
RispondiEliminaMi sembra che M-confonda con grande e pericolosa destrezza il senso e il non senso, la leggerezza di calviniana memoria e la superficialità di largo consumo di cui abbondano i supermercati e le fiere contemporanee d'Italia.
Per di più io non amo l'uso delle maiuscole applicate alla Vita a questo modo: sanno tanto di Lega per la dittatura dell'embrione; e non amo l'overdose di faccette para-democrazia o para-spocchia, usate cioè per criticare senza il coraggio di farlo apertamente, offrendosi cioè con spirito aperto e dignità ad una risposta e ad un Confronto (e la maiuscola qui la metto apposta).
Chiudo qui perciò, riportando un brano di quell'individuo concionante e teorizzante che si chiamava Italo Calvino, sul tema della leggerezza, (e che lo scusi, imModestina per quel tanto-ino di sacralità,di pomposità,di pedanteria e, perché no, di spocchia con cui la Bonanima condì i suoi scritti.
"Spero innanzitutto di avere dimostrato che esiste una leggerezza della pensosità, così come tutti sappiamo che esiste una leggerezza della frivolezza; anzi la leggerezza pensosa può far apparire la frivolezza come pesante e opaca.”
Italo Calvino
Eggià! Chissà cosa serve fare un blog. Me lo chiedo almeno ogni volta che ci scrivo un post. Concordo con Marina che si scrive per se stessi, ma è inevitabile (aggiungo) che non viviamo sotto una campana e i nostri interlocutori (e la "vita" come la chiama Modestina) in qualche modo influiscono sul nostro scrivere, non potrebbe essere altrimenti -:) . Inutile dire che questa è , come dire, una ovvietà -:)))
RispondiEliminaD'accordissimo con Tereza e, sebbene non sia stata chiamata in causa direttamente, aggiungo il mio delirante e saccente e presuntuoso e pesante pensiero. Modestina: non mi piace per niente come ti rivolgi agli altri, si può indurre alla riflessione o innescare una discussione senza però esprimere giudizi gratuiti sulle persone. A parte i complimenti rivolti a Marina (sicuramente meritati) non mostri molto rispetto per chi sceglie di farsi male elucubrando, rimuginando etc. (come sostiene il tuo signor marito tiranno). La mia domandina è: che te ne frega, a te e al gentile consorte, se ci sono persone che scelgono di farsi del male ragionando sulle cose?
RispondiElimina@tutti:accapigliatevi pure tra di voi, io mi astengo.
RispondiElimina@Modestina PROTESTO: non hai risposto alla mia domanda circa le tue vere aspettative rispetto ad un blog. E la mia non era una domanda retorica. Era un chiedere per sapere. Spero che quel "ciao, marina" non significhi "addio, marina": ci ho preso gusto :-)
Domanda, questa volta seriamente retorica, ma io ho attaccato qualcuno ? ho lanciato dei giudizi su qualcuno ? non mi pare, ho buttato li due idee, ed ho ottenuto una risposta peraltro che non credo di avere sollecitato. Boh resto dell'idea del grande Fabrizio De Andrè, chi non può più dare il cattivo esempio si prende la briga di dare consigli sentendosi come Gesù nel tempio ...
RispondiEliminaGrazie Marina di questa splendida occasione di scannarci tra di noi ! :-)
E quale cattivo esempio non potrei più dare, secondo Lei, Signor Bip? E, ancora, quali consigli avrei mai dispensato, a causa della mia impossibilità di cattivo esempio, sempre secondo Lei?
RispondiEliminaEssendo a corto di argomenti, ha bisogno di citare versi di canzoni, Signor Bip? Ma non lo sa che è proprio la pratica di chi non sa cosa dire, o dice cose non pertinenti o, ancora, si confonde e scrive a casaccio, giusto per amor di polemica? Dopo aver scomodato Dio, Patria e Famiglia, confesso che da Lei mi sarei aspettata molto di più!
Per Tutti: non capisco il vostro livore, né la vostra rabbia, né la vostra stizzita permalosità. Sembra che non aspettavate altro!
Non riesco a trovare nulla di quello con cui sapientemente vi paludate: pacatezza, reciprocità, cultura, stile, attitudine alla riflessione e al dialogo.
Se pensate che m'impressioni per la vostra agressività, o perché citate Calvino o perchè mettete in fila parole quali "leggerezza di calviniana memoria" o " superficialità di largo consumo", non m'impressiono affatto!
Eravate tutti là, al nastro di partenza, pronti a sbranare chi passava per caso! C'è di che riflettere! Anzi, no: c'è di che aver paura!
Amarì, te l'ho un po' incasinato stò blog, mannaggia! Me perdoni?
Ti diverti Modestina dimmi almeno che ti diverti, così stanotte dormo meglio ;-)
RispondiEliminaCerto che il concetto di non saltare alla gola della gente ti deve proprio essere estraneo, per non parlare di quello di ironia, so perfettamente di essere e non da solo una presenza spuria in questo spazio gestito con estremo garbo da Marina però ne sono consapevole e provo a scherzarci sopra tu invece o ci fai o ci sei. Ma ahimè mi sembra abbastanza evidente che ci fai ...
Tieniti la paura se ti fa piacere ed io mi tengo la tristezza ...
Non mi diverto affatto, Signor Bip. Resto disorientata da chi sentenzia a destra e a manca con sussiego e perentorietà.
RispondiEliminaE' Lei che mi ha attaccata, vada a rileggere i Suoi commenti, erano tutti al vetriolo! E la mia maiuscola, a proposito della vita, era una maiuscola semmai al contrario, nel senso che volevo intendere che mentre si conciona e si sentenzia, la Vita, quella vera e quella piccola e quella faticata e sudata, intrisa di dubbi, incertezza e sofferenza, scorre e reclama altro, non sempre elucubrazioni, non per forza inerpicarsi su sentieri che talvolta diventano così rarefatti che non si può neanche respirare!
Le chiedo scusa se si è sentito azzannato alla gola, è una bruttissima immagine e non fa parte di me. Evidentemente mi sono spiegata malissimo, non Le volevo recare offesa.
Se però vuol fare una disamina generale e obiettiva, mi sembra che alla gola sono stata azzannata io, e ho reagito.
Altro non era nelle mie intenzioni, altro non è nelle mie corde.
Con rammarico.
Modestina
un coacervo di contradddizioni sta modestina, mah ...
RispondiEliminaCara Signora, devo immaginare che dato che incontrare chi sentenzia a destra e manca con sussiego e perentorietà è per lei causa di disorientamento sia per lei cosa assai difficile guardarsi allo specchio. In un cosa devo riconoscermi d'accordo le mie risposte erano al vetriolo, anche se, espresse in forma del tutto impersonale, lei invece non ha mancato di rendere immediatamente personale la sua replica. Che dire ? sono gli imprevisti del dialogo uno si pone in un modo ma inevitabilmente non può che andare in contro ad una sorpresa piacevole o spiacevole che sia ...
RispondiEliminaMi spiace che tutto ciò non la diverta neppure un po'
La Sua, Signor Bip, è un'ironia fuori luogo e fuori tono, ma, evidentemente, è l'unico ambito dove Lei riesce a colloquiare. Preciso comunque, per amore della logica e dell'espressione linguistica, che le sue risposte non erano affatto "espresse in forma del tutto impersonale", bensì erano indirizzate a me e io ho replicato, in forma personale, ovvio. A meno che lei adesso non voglia ritrattare, ma, visto il tono, non credo. In effetti, Lei ha ragione quando scrive degli imprevisti del dialogo: pensi che a me aveva colpito dolorosamente la Sua manifestazione di tristezza, tanto che mi sono affrettata a dissiparla scusandomi, vedo invece che impatto in una sorta di sciocca irridenza e di acido sarcasmo...giusto! Sono gli imprevisti del dialogo, ne farò tesoro.
RispondiEliminaMi permetta però di dirLe, Signor Bip, che ha perso un'occasione: poteva nascere qualcosa di buono, utile appunto a me e a Lei: un confronto, un rivedere le propre posizoni, un apprendere, un sentire. Ha optato per lo sfottò: se si diverte così, si diverta pure!
Egregia Signora Modestina, mi scusi se le ho arrecato offesa, ma in genere dico quello che penso sinceramente, e quindi perchè se la prende se scrivo che ho letto e continuo a leggere le sue risposte con un piccolo moto di insofferenza, ho forse toccato un suo nervo scoperto????
RispondiEliminae mi perdoni l'ardire di esprimere un altro pensiero in forma di domanda: sicuro che dietro questo pseudonimo apparentemente femminile non si nasconda invece un essere di sesso maschile?????
grazie marina per ospitare questa singolare tenzone
La mia ironia è fuori luogo, ovvero non la dovrei manifestare qui, e perchè di grazia non qui ? e se non qui dove dovrei andare a manifestarla ? Ed il tono? quale sarebbe il tono non fuori ? e fuori di cosa ? chi lo decide ?
RispondiElimina"Evidentemente è l'unico ambito nel quale riesco a colloquiare", ed Ella trae tale inoppugnabile evidenza dallo scambio di alcune battute sia pure al vetriolo ? Che il mio vetriolo fosse indirizzato ad Ella è una sua impressione, non rinnego assolutamente la causticità delle mie affermazioni, nego però di averle volute rivolgere a qualcuno che non conosco ...
Lei dice che mi sono perso qualcosa. A me non pare, anzi trovo estremamente istruttivo tutto ciò ...
E poi vada per l'acido sarcasmo e l'irridenza , ma sciocca ? Perchè la mia irridenza deve essere apostrofata da lei che neppure mi conosce come sciocca ?
...
p.s. a noi gente blogger piacciono molto le citazioni, credo lei lo abbia notato e quindi perchè non usare anche quelle tratte da canzoni o film???
RispondiEliminaper un esercizio di stile, un gioco, a me piace giocare, una volta ho scritto un post di senso compiuto usando solo titoli di canzoni!!!
a lei non piace giocare???
Crist'iutame!!!
RispondiEliminaOstia!
Sacrenon!
m' pozz'pià 'n surt'e!
p.s.: scusatemi tutti, ora vado di corsa al vertice Onu...
pirulì pirulà
pirulì pirulà
Rifletto sgomenta. Sono alla ricerca della espressione, della frase, della parola che ha scatenato tutto questo.
RispondiEliminaMa prima di ritirarmi nel pensatoio un grazie a tereza: come sempre mi butta giù dal ridere
marina
Marina, di' a Modestina che venga sul mio blog http//miscredente08.blog.kataweb.it dove veramente si celebra l'apoteosi della leggerezza. Il mio motto è: cazzeggiare pallido e assorto. Non voglio essere utile a nessuno e neppure a me stesso. Dille che quando è stufa di discorsi sui massimi sistemi, venga da me e potrà leggere il nulla scritto con i piedi; se ne vuole una prova, venga a leggere l'ultimo mio post.
RispondiEliminaUn saluto affettuoso
Guido
Guido@ Il mio motto è: cazzeggiare pallido e assorto. Non voglio essere utile a nessuno e neppure a me stesso.
RispondiEliminaIl cazzeggio è invece utilissimo perché allieta e fa distrarre. :)
Io leggo solo i blog che mi piacciono, e tutto quello che mi piace mi è anche "utile", per vari motivi: perché mi diverte, perché mi strappa una sana risata quando ne ho bisogno, perché suscita in me una riflessione, perché mi porta a identificarmi con chi ha scritto, e per tante altre ragioni.
Ecco che allora, a mio avviso, non ha senso cercare di distinguere a priori ciò che è utile da ciò che non lo è. Anche un post che mi emoziona è utile, perché risveglia in me sensazioni che credevo sopite o perdute, e questa non è retorica.
Io, ad esempio, per scelta dovuta in parte al mio carattere riservato - non posso farci niente, purtroppo sono fatta così - sul mio blog non parlo molto di me stessa, e quando lo faccio lancio solo qualche breve suggestione, non troppo chiara, lasciando ai lettori la libertà d'interpretare tutto in maniera personale.
Però mi piace moltissimo leggere i blog di chi, come te Marina, racconta certi episodi della propria vita in maniera esplicita: mi piace perché mi arricchisce, perché a volte su certe questioni m'identifico, perché trovo punti che mi fanno riflettere,ecc.
Tutto ciò, piacendomi, mi è utile. E tutto ciò dimostra la bellezza della varietà: che tristezza se i blog fossero tutti simili!
Solo grazie alla varietà ci si arricchisce reciprocamente.
Personalmente non considero saccente chi fa citazioni dotte, perché non penso mai che venga fatto per mettere in difficoltà gli altri: ciascuno parla di ciò che sa, ciascuno commenta in base al proprio carattere, alla propria formazione culturale, alle paturnie del momento.
Infine, scrivere su un blog è vita concreta, vissuta, perché nella scrittura si trasferisce sempre parte di sé e della propria concreta esistenza quotidiana. Pertanto anche le elucubrazioni di un blog sono vita, sono uno dei tanti aspetti della nostra vita. Come il cazzeggio, la citazione dotta, l'ironia, gli eventuali strafalcioni.
In questa prospettiva i blog sono umanissimi.
Mi scuso per il "sermone".:P
Cara Marina, io ieri avevo scritto un post di sincera accoglienza per M. e oggi l'ho tolto perchè non aveva più senso. Non mi sembra che porti da nessuna parte provocare nè rispondere a chi provoca. Amo i rapporti veri, sinceri, franchi.
RispondiEliminaGiorgio
perché vi siete tutti messi a darle del lei? vi dà di volta il cervello? usate il vostro stile
RispondiEliminapersonale! non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, salvo che rifuggiamo l'anonimato perché è sempre un po' vigliacco.
rifuggiamo con due g, vero?
RispondiEliminaMi rifiuto di rivolgermi a chi blatera anonimamente.
RispondiEliminaMODESTINA,fatti un blog,poi parliamo.
Cristiana
Sono appena tornata dal vertice-vortice ONU e sto per ripartire per partecipare al Consiglio d'Europa...puf! pant!
RispondiEliminaAl vertice-vortice abbiamo discusso di varie questioni intenazionali, tra queste anche Modesti-na-ssima.
Un gruppo di relatori sta ora predisponendo un disegno de pietra di tavole della legge per regolamentare in via definitiva l'attività e l'argomentare dei Blogger su Saturno.
Sarà dura però: ce stà 'n certo Mosé che se 'a tira e nun vò venì a patti co' nessuno, dico nessuno!
Che potemo fà?
Lo volemo fà parlà co' Modestina?
Mo' corrooo però: m'aspetteno, Marì!
Hai ragione Modestina, un pò di leggerezza non guasta mai.
RispondiEliminaE l'esercizio più difficile è proprio viverla: leggerezza e libertà sono parenti cosi' strette che a volte si confondono.
Grazie del tuo scritto che invita ad un uso più lieve del blog ma personalmente preferisco riconoscere all'altro il diritto di usare il proprio spazio come meglio crede.
il tu bisogna meritarselo ;-)
RispondiEliminaNon me ne voglia la padrona di casa, ma trovo questa discussione abbastanza noiosa.
RispondiElimina'notte
PS Guarda che caso, la parola di verifica che devo digitare è "pallon"...
come Artemisia scusandomi con Marina ho trovato questa discussione piuttosto noiosa
RispondiEliminaun saluto erica