mercoledì 18 novembre 2009

sul leggere/quattro



"Il lettore non può essere considerato semplicemente un consumatore perché il rapporto che egli instaura con il testo che legge, -se è di un certo tipo, - tende immediatamente a oltrepassare la dimensione del consumo e, anzi, a porsi ai suoi antipodi: nel consumo infatti si verifica la volatilizzazione della sostanza e ciò che resta è lo scarto; nella lettura si attua la precipitazione del senso e ciò che resta è un nucleo coscienziale irriducibile. Il consumo appare teleologicamente votato alla morte: i prodotti sono fabbricati in vista della loro fine, progettati per essere consumati e quindi sostituiti da nuovi. E' contro questo destino che il libro protesta. Esso porta nel colophon una data di stampa, non una data di scadenza."
Luca Ferrieri: Il lettore a(r)mato- Millelire- Stampa Alternativa-1993


Da questo punto di vista il lettore è un investitore e persino un risparmiatore.
Investe sul libro in vista dell'arricchimento della propria coscienza del mondo e, acquistando un libro, sottrae soldi all'acquisto di prodotti che si volatilizzerebbero.

Bene, appurato ciò, passerò la mia mattinata in libreria.

13 commenti:

  1. Per tal motivo stamani ho comprato un nuovo libro... e pensare che mi ero promesso rileggere qualcosa di vecchio che avevo in biblioteca... mah!

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  2. E al PIL voi librofili non ci pensate mai? Volete allora col vostro amore per la lettura rovinare l'economia nazionale? :-D

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  3. @calamar: in genere vado da Feltrinelli a via Orlando, ma bazzico anche Mel

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  4. Ciao Marina il mio nome è MARCo(scritto così per distinguermi).
    Questa cosa è molto bella e mi trova d'accordo .La stessa cosa accade con la musica,ma ci sono canzoni e musiche che assorbi e diventano parte di te come lo è per i libri.
    Questo è quel che conta,o almeno credo io.
    Mi piacerebbe molto mettere questo scritto anche sul mio blog ,che dici è possibile?
    Approffitto per farti i complimenti per i contenuti interessanti del tuo blog.

    Namastè

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  5. Ammiro molto Luca Ferrieri che ho conosciuto personalmente qualche anno fa...Anche se, in un'altra pubblicazione, sostiene che "non esistono libri che BISOGNA aver letto", mi scuserà se annovero Il lettore a(r)mato tra i libri irrinunciabili!

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  6. Tutto vero ma per certi libri. Altri purtroppo sono entrati anche loro nell'usa e getta. Detesto andare in quelle librerie grandi dove ti assalgono con pile di libri che devono vendere, amo le vecchie librerie dove cerchi quello che vuoi e che guarda ammiccando verso di te.
    In questi giorni sto mettendo "ordine" (non ci riuscirò mai) dentro la mia libreria e mi capita di fermarmi, sedermi sulla scaletta e lasciarmi catturare da una pagina che si è aperta a volte del tutto casualmente.
    Allora sì, che mi sento trasportata e dimentico l'ora, che cosa stavo facendo e cosa dovevo fare.
    Forse è anche così che dovremmo comportarci con quelle persone che meritano davvero che noi ci fermiamo ad ascoltare.
    Un abbraccio forte cara Marina
    La lettura suggerisce sempre "tempi lenti"

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  7. pensa Arnica che volevo proprio chiederti se lo avevi conosciuto!Ci sono libri piccolissimi e importanti!

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  8. Ciao MARCo e benvenuto. Certo che puoi metterlo! Non è una frase mia, è una citazione. E anche se mia la potevi mettere lo stesso.
    ora vengo ad impicciarmi del tuo blog
    marina

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  9. @Giulia: è vero c'è una gran parte dell'editoria che getta sul mercato prodotti da consumo ma noi ci riferiamo ad altri libri, vero?
    io compro da una Feltrinelli rimasta decente a confronto dei grandi supermarket in cui la Inge ha trasformato le altre librerie. Mi è comoda perché vicina e perché è facile parcheggiare (esco sempre con qualche chilata di libri); ma giro anche per piccole librerie e uno dei miei più vecchi sogni è aprirne una...
    che bello Giulia tornare a scambiare idee con te!

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  10. Sapessi come è bello anche per me...

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  11. é vero,la musica e la scrittura può accompagnarti per sempre e mi piace molto la contrapposizione tra data di stampa e data di scadenza.
    simona

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  12. Marina, ti lascio un aforisma (non so quanto c'entri con ciò che hai scritto in questo post, ma tu faccelo entrare):
    La cultura è quello che rimane dopo che hai dimenticato ciò che hai letto.

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