giovedì 12 novembre 2009

i pensieri del mattino

C'è un piccolo spicchio di luna e c'è la stella del mattino. C'è un' aria limpida e fredda senza increspature. C'è il ronzio della città che comincia a svegliarsi. Fino a pochi minuti fa' volavo su un piccolo aereo -forse il piccolo aereo afgano? il pilota e noi tre passeggeri ci stavamo giusti giusti- e pagavo il passaggio in euro, 900, al controllore che passava tra i sedili come una volta sugli autobus cittadini. Ero salita al margine di una strada tutta avvolta in una nebbia fredda e spumosa, quasi nuvole posatesi in terra. Ero felice ma il sedile aveva un grosso sasso puntuto proprio dietro la testa e mi faceva male. Cambiavo posto, mi sistemavo accanto al finestrino e sotto di me vedevo allontanarsi un deserto tutto polvere con qualche tenda nera e capre chiare intorno. Ma c'era sempre un sasso dietro la mia testa così ho dovuto svegliarmi.
Mi sono svegliata con animo protestatario. Se ci fosse un creatore gli direi all'incirca così: Ci hai fatti mortali. Va bene. I tuoi sacerdoti vogliono anche convincerci che è per colpa nostra. Va meno bene ma lasciamo stare, non voglio perdermi in cavilli.
Invecchiamo sapendo di morire. Va bene. Ma per quale ragione hai deciso di affliggere i nostri ultimi anni con i mali della vecchiezza? Non sei abbastanza generoso, né compassionevole, né umano per lasciarci salutare questa vita senza queste ultime pene? Cos'è questa vecchiaia faticosa? un'aggravante di pena? davvero ai tuoi occhi l'abbiamo meritata? Come ci vedi male, creatore!
Ma un creatore non c'è. I nostri corpi si deteriorano e scricchiolano e cigolano e si lamentano. E' normale -come direbbe Totti- che sia così. A Totti tutto sembra normale. Vuoi vedere che quel ragazzo così tanto deriso possiede invece una saggezza esportabile? L'ho sentito pochi giorni fa' in una intervista. Non so parlare, ha detto, ma mica vuol dire che non so pensare. E ha sorriso del suo sorriso senza furbizia. Totti troverà normale la sua vecchiaia come trova normali i suoi ginocchi rotti e rotti di nuovo e segnare un rigore col cucchiaio, penso. E' normale dunque, la vecchiaia con i suoi mali. E' normale che il mal di testa ci svegli e si prepari a farci compagnia lungo il corso della giornata.
Ma non è normale che Rutelli se ne sia andato lasciandoci la Binetti.
I pensieri del primo mattino sono così: privi di ogni consequenzialità, bisogna prenderli come vengono.
Ieri sera Rai 3 ci ha offerto una splendida trasmissione. Me la ripasso mentalmente. Ad un certo punto Saviano ha detto "tengo" al posto di "ho". Il dialetto ha fatto capolino. Io ho provato simultaneamente un fastidio uditivo, come il gesso sulla lavagna, e un senso di tenerezza. Quel giovane dev'essersi impadronito prima di una lingua -e faticosamente- e solo poi di una lingua letteraria, penso. La trasmissione per De Andrè di qualche tempo fa, Neri Marcorè che fa Di Pietro a Parla con me e questa serata con Saviano si sono guadagnate il canone.
Intanto la luce guadagna spazio, spalanco le finestre e mi allontano, separandomi dallo spicchio di luna e dalla stella del mattino: non vorrei ricominciare con il raffreddore. Che noia dover prendere precauzioni quando una volta con 38 di febbre si prendeva la corriera alle 5 e si saliva a 700 metri per cinque ore di lezione nella scuola senza riscaldamento e ci appariva così normale!
Eppure Totti non ha ragione: non c'è niente di normale in nessun tempo. Tutto è eccezionale.
Anche le più minute inezie, a saperle guardare, lo sono. Le myricae virgiliane e quelle pascoliane e quelle salmastre ed arse di D'annunzio e persino i disordinati, illogici pensieri del primo mattino.

13 commenti:

  1. Certo che tutto è eccezionale. E' normale.
    :-)
    E' stato 'n piacere legge sto post, Marì.

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  2. Complimenti per il tuo Blog.. ti andrebbe di fare uno scambio di link con il mio www.francescogreco.splinder.com ?

    Grazie
    Francesco
    Il Blog | Attualità | Psicologia

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  3. Hai subito seguito il consiglio di Levi Strauss.
    Buondì
    Cristiana

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  4. Per fare il solito disincantato, mi parrebbe che Dio c'entri ben poco riguardo agli acciacchi di chi è avanti con gli anni. Mi sembrerebbe piuttosto che ciò abbia a che fare con la nostra pretesa di vivere il più a lungo possibile. Pure bene vogliamo vivere? Ma siamo seri: viviamo tanto e teniamoci i nostri acciacchi, la medicina serve alla quantità di vita, mica alla sua qualità...

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  5. a Vincè ho solo 66 anni e già vuoi farmi morire? :-)
    marina

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  6. Azz...veramente dicevo tutt'altro: sei certa di avermi letto? Scrivevo:
    "Viviamo tanto e teniamoci i nostri acciacchi", perchè solo un secolo fa, come certo saprai, la vita media era attorno ai 50 anni...
    Dicevo che si dimostra come la medicina ci fa a vivere più a lungo, senza essere in grado di preservarci da fastidi vari.
    Comunque, era più che altro autobiografico, ho solo alcuni anni meno di te, quasi coetaneo :)

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  7. mi ero allarmata quando ho letto della pretesa di vivere il più a lungo possibile, come se ti riferissi a me.
    sospiro di sollievo, marina

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  8. Non vorrei ti perdessi il mio post di ieri intitolato UN POST SPECIALE.
    Lo considero un dono che vorrei pervenisse anche e specialmente a te.
    Giorgio

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