Guardavo il muro rinforzato agli spigoli da quei rivestimenti in acciaio o plastica che si mettono sugli angoli per proteggere le pareti dagli urti ed evitarne la scalfittura. Rinforzi analoghi vengono messi nelle sale d'attesa degli uffici dietro le spalliere delle sedie, per evitare che rovinino il muro. Ne capisco la funzione. Evitano quel brutto effetto di sbrecciato che si produce a forza di urti e la spesa conseguente per rinfrescare i muri. Ma li ho sempre trovati brutti. La loro funzionalità non è mai riuscita a riscattare ai miei occhi la loro sostanziale bruttezza. Ma una sera, nella stanza giallina, è come se li avessi visti con occhi nuovi. Ho visto la loro forza amorevole, la cura sollecita con cui proteggono la fragilità dell'intonaco. Li ho desiderati così tanto! Qualche rinforzo, acciaio o plastica, bello o brutto, qualche rinforzo anche per me. Rivestirne non solo i miei angoli (sono poco spigolosa) ma la carne del mio corpo e del mio spirito. Forse la bruttezza non esiste? È il nostro sguardo che non sa vedere a fondo, o è la povertà della nostra esperienza che non sa suggerirci a pieno la funzione di ogni cosa reale? Esiste forse solo la bellezza. E consiste di ogni gesto protettivo, non importa verso cosa o verso chi. In effetti anelo a sentirmi protetta proprio mentre sono chiamata a proteggere. Ce l'ho sempre fatta, mi dico. Rinforzi o non rinforzi ce la farò anche questa volta.
Più tardi, riflettendo, mi viene in mente l'espressione "il vento rinforza" e il rinforzare del vento non è certo foriero di protezione per i marinai. Ma gli uomini di mare sanno come affrontare il vento. Si apprestano vele più robuste o si aumentano i giri del motore. Io mi chiamo marina. La vulgata familiare dice che sia stato mio padre a scegliere il mio nome, mio padre che amava, rispettosamente, il mare. Dunque se sono marina saprò anche affrontare i venti e le onde e i picchi e gli spruzzi.
In questi giorni al mare penso spesso. Papà Freud sa perché. È il desiderio di essere ancora ben protetta in un ventre liquido, il desiderio di non essermi mai affacciata all'aere.
Pensavo spesso al mare anche diciannove anni fa, durante la burrasca che cambiò la mia vita.
In fondo sono ancora qui. No, la salsedine aspra che mi ha ricoperta in quei giorni, non mi si è mai scrostata di dosso, ma sono ancora qui. Quanto al porto, il porto cui ogni uomo di mare, contraddittoriamente con il suo destino e la sua voglia di navigare, anela, il porto è solo un'idea, è un miraggio, è uno scherzo della luce. In porto non si arriva mai. O solo brevemente e allora occorre rifornirsi in fretta di acqua dolce e della solidità buona della terra, perché il porto è solo un attimo.
I percorsi della vita conducono spesso a strade tortuose, acciottolate malamente, bagnate, infangate, eppure è la bellezza della vita che va vissuta in ogni espressione rivelata. E i marinai, ben hai detto, anelano il porto, il porto sicuro e protetto, ma, posso assicurarti per esperienza personale, talvolta è meglio stare in alto mare, anche se questo è agitato.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Rino.
Sono un uomo di terra, per me il mare è un miraggio, un sogno che si avverava da bambino. Mi sono consolato per questa assenza con la nebbia che in fin dei conti è la stessa cosa, ma un po' più rarefatta e nello stesso tempo più avvolgente.
RispondiEliminaPiù che di rinforzi avrei bisogno di sforzi: non stiamo fermi ad aspettare che qualche burrasca "provi" la nostra resistenza, ma dobbiamo camminare e per questo dobbiamo vincere la resistenza soprattutto interna...
Ciao
g
Seduta su una seggiola fragile in riva al mare, così ti ho vista, spettatrice della potenza del mare e del vento, ma non passiva: forse stai solo considerando il modo migliore per rimanere salda in riva, con la tua seggioletta...e se pure arrivano spruzzi e ti bagnano non li temere: sei solida, se non altro per quanto hai attraversato fin qui.
RispondiEliminaTi abbraccio tanto
Pensi che Tereza se ne avrà a male se faccio anche mie tutte le sue parole?
RispondiEliminaTereza ti ha fatto un ritratto che solo "L'Ascoltatrice" avrebbe potuto eguagliare.
il porto è dentro Marina, questo lo sai da sempre, nel tuo ascoltare, cercare di capire, esserci. Lo sentiamo noi che con modi diversi, vorremmo batterti una mano, contare le dita, dirti che passerà, che andrà meglio. Poi le parole si confondono, restano le vibrazioni, il pensiero che tu sia seduta di fronte al mare, e senti la sua forza davanti e la nostra piccola presenza dietro di te.
RispondiEliminaCon un abbraccio
willy
il porto è dentro Marina, questo lo sai da sempre, nel tuo ascoltare, cercare di capire, esserci. Lo sentiamo noi che con modi diversi, vorremmo batterti una mano, contare le dita, dirti che passerà, che andrà meglio. Poi le parole si confondono, restano le vibrazioni, il pensiero che tu sia seduta di fronte al mare, e senti la sua forza davanti e la nostra piccola presenza dietro di te.
RispondiEliminaCon un abbraccio
willy
guarda caso ho appena finito di leggere un bel libro che si chiama il porto dei destini incrociati, secondo me ti piacerebbe
RispondiEliminacapisco il tuo bisogno qualche volta penso che mi piacerebbe avere una spalla su cui appoggiarmi un attimo e due braccia in cui rifuggiarmi, ma poi metto un passo dopo l'altro e contin uo la mia strada
Marina@ Esiste forse solo la bellezza. E consiste di ogni gesto protettivo, non importa verso cosa o verso chi. In effetti anelo a sentirmi protetta proprio mentre sono chiamata a proteggere.
RispondiEliminaUn desiderio profondamente umano, secondo me, e naturale, così naturale che è giusto parlarne. Tanti possono ritrovarsi nelle tue parole.
In questo periodo lo sento molto anch'io: anzi, in me si alternano il desiderio di sentirmi protetta e quello di fuggire via.
Penso che tu, lucida e acuta, sia così solida, nonostante tutto, da poter affrontare anche questo momento. Diciamo che di fronte al porto c'è un po' di burrasca, ma la burrasca non dura mai in eterno. Si placherà. :)
la tua fragilità che si veste di forza sa cosa sono le battaglie, anche quelle senza medaglie.
RispondiEliminae tu sai vedere la bellezza...Buona navigazione Marina :-)
Un’imbarcazione è più sicura quando si trova in porto; tuttavia non è per questo che le barche sono state costruite.”
RispondiEliminaPaulo Coelho
Cara Marina, anche noi veniamo sbattacchiati qua e la',di tanto in tanto ed è una gran balla che ciò ci renda più forti:dobbiamo solo ritrovare la calma e trovare la rotta giusta.
Non dubito che tu e tuo marito -ora che è a casa- riuscirete a trovarla.
Cristiana
agli uomini e alle donne di terra e di mare che hanno commentato qui: ognuno di voi mi dà un'idea, una riflessione, e aiutando il mio pensiero aiuta anche me.
RispondiEliminagrazie, marina
Rinforza gli ancoraggi, Marina. E magari indossa una bella corazzetta... ce ne sono anche di carine.:-)
RispondiEliminaimparato molto
RispondiElimina