sabato 27 febbraio 2010
narciso che fiorisce
Dalla mattina di venerdì alla mattina di sabato.
È andata così.
Nina, io la chiamo così, la bella contadina della campagna romana, non si scompone. Si è messa il vestito della festa e gli orecchini di corallo, dono di nozze, e si è lasciata ritrarre, placida e pensosa. Il pittore non era un gran pittore ma questo non conta. Dalla parete della mia stanza Nina mi osserva senza giudicarmi. È lì che metto i fiori quando ne acquisto. Se lei apprezzi o meno il gesto io non lo so. Di Nina mi sono innamorata una domenica mattina a Porta Portese. L'ho portata con me per poche lire. Mi piace perché non sorride, non blandisce, non ammicca. Se ne sta lì tranquilla, immobile nel suo tempo ma con dei tratti così tipici che ancora ne incontro nel mio. Quando il narciso reclinerà il capo e comincerà a raggrinzire Nina non si scomporrà. Niente turberà la sua bella fronte e nessuna lacrima righerà le sue gote. Nina è il Tempo.
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è della sabina o della ciociaria, questa giovane donna dall' espressione enigmatica?
RispondiEliminabellissimo quadro (c'è tutto un mondo) e bellissimi i fiori: costruiamo con questi ingredienti il nostro mondo di cose
RispondiEliminaE' una straordinaria lezione di filosofia.
RispondiEliminaCiao
@uno di cinque: non lo so ma, dopo aver sfogliato varie raccolte di costumi tradizionali, direi né l'una né l'altra. Piuttosto proprio della campagna romana, i castelli o i paesi ai loro piedi. Per un po' di tempo ho voluto pensarla di Poli, di cui era originaria la mia nonna materna. solo fantasie...
RispondiEliminabella l'imperturbabile Nina e la terza foto in particolare
RispondiEliminaL'hai ornata come si conviene ad una bellezza spontanea.
RispondiEliminaCristiana
è bella Nina, enigmatica senza nessuna ombra di ansia, ti fa una bella compagnia, silente e parlante
RispondiEliminanel mio immaginario di te Nina è il dipinto che avrei dato per certo in casa tua :-)
RispondiEliminaNina, i fiori e il tempo...
Ho un piccolissomo fazzoletto di giardino e nessuna propensione al giardinaggio (insomma, il famoso pollice verde non so che sia, posso ammazzare anche una pianta grassa), ma qualche anno fa decisi che volevo piantare qualche bulbosa - mi dissero che erano di facile gestione - e scelsi i gladioli.
Mi armai di cipolle, paletta, tutori di sostegno e compinciai l'avventura. Era marzo ed atesi trepidente giugno/luglio: che meraviglia quell'esplosione di colori, quel grappolo di petali gialli, rossi, fucsia: un battito di ciglia e non c'erano più.
quest'anno non li metto: il tempo (il nostro) è un attimo, l'attimo che fugge e se non ci sei lui è già passato.
@(bet)ica nel mio immaginario in casa tua c'è un camino.
RispondiEliminanon lo so perché, alle fantasie non si comanda
ma qualche volta ci prendono ;-)
le mie foto sono penose, lo so, sono negata. Questo lo scrivo soprattutto per prevenire Simona :-)))
Che bello sarebbe se le donne davanti a tanti maschi narcisi mantenessero l'espressione di Nina, proprio quella giusta!
RispondiEliminaGiorgio
e bravo Giorgio, giusto suggerimento! perchè quell'espressione l'abbiamo, ma solo alla fine di solito; dovremmo imparare ad adottarla sin dall'inizio ;-)
RispondiEliminaniente camino, o meglio si, ma solo in taverna... il camino va pulito!!! non ci penso propio ehehehehe
Assai seria questa Nina (senza lacrime ne sorrisi, ma seria), sarà come il tempo ? Spero ci sia spazio anche per il sorriso di quei narcisi e per qualche lacrima come di rugiada che scorre lungo quei gambi succosi -:)
RispondiEliminaA volte un post è così bello che aggiungere altro è per me quasi sciuparlo.
RispondiEliminaGrazie Marina.
Il giallo apre la primavera, una primavera che tarda a venire.
RispondiEliminaEvviva i narcisi, mi piacciono, magari insieme alle forsizie e alle weigelie... ops., e anche alle belle violette selvatiche.
Buona giornata.
Rino.