giovedì 11 febbraio 2010

parte dipanando-dipanando 2010




Riporto, pari pari, il post di presentazione pubblicato da Tereza per questa nostra minuscolissimissima iniziativa posta a disposizione di ognuno di voi.
Come vedrete lei la spiega con la fantastica ricchezza immaginativa che costituisce la materia prima di cui è fatta. Di mio aggiungo solo che, nel dipanare un tema, possiamo discostarcene quanto ci pare, prenderlo di dritta, di babordo, sfiorarlo per la tangente e persino capovolgerlo. Sono ammesse le libere associazioni, i sogni e persino i deliri. Insomma il motto potrebbe essere "Io sviluppo nella libertà" o, più semplicemente "mi gira così".
Ringrazio qui anche l'amico di Sogni e Bisogni che ha ideato il logo. Segnalo anche il post con cui Giorgio ha subito raccolto l'invito. Grazie Giorgio.
Ed ecco qui il post di presentazione di Tereza, che troverete molto meglio confezionato, con foto e persino una colonna sonora a questo indirizzo


Nella nostra fucina luciferina-ina-ina è stato catturato l’ineffabile Sogni-ma-anche-Bisogni, S&B per gli aficionados, al quale è stato commissionato il confezionamento del Logo Supremo, il gomitolo che campeggia qui sopra e ad inizio post.
Al titolo dipanando-dipanando S&B ha aggiunto di suo la lungimirante scritta:dipanarsi a catena ed oltre, centrando in pieno lo spirito dell’iniziativa e acquisendo titoli, controfirmati dalla sottoscritta, per il suo curriculum di futuro pubblicitario nelle terre avide di talenti del Salento-enti-ento.

Ma veniamo seriamente, (si fa per ridere), all’iniziativa: si tratta di imbastire delle catene scatenate, libere cioè da vincoli da catena di Sant’Antonio o di sangue di san Gennaro (lo so, non c’entra niente o’ sangh’e e’ Gennarin’e: è solo per equidistanza territoriale e per spirito antileghista) su di un tema-post.
Insomma, poniamo che un blogger si svegli con un tema in punta di penna e lo getti nella rete, che un suo lettore lo commenti e, eccitato intellettualmente com’acché, (ho detto intellettualmente!), si butti sull’argomento e lo rimpasti, tirandone fuori un post a sua volta e così via, (fino ad esaurimento scorte e sbomballamento senza ritorno dei maroni, detto per castagne di zona pubica, mica per il ministro dell’interno, eh?!)…ebbene, ecco un’occasione in cui potrà entrare in campo il GomitoLo(go).
Due soli obblighi legheranno gli aderenti all’iniziativa del GomitoLo(go): ogni volta che un blogger pubblicherà un post “attivato” da un altro post di altro blogger sullo stesso tema dovrà citare il precedente storico ed inserire il ritrattino del Gomitolo delle sette leghe, con la benedizione mia, di Marina, di quel raccontafavole di Charles Perrault e di quei due spocchiosi di Jacob Ludwig Karl e Wilhelm Karl Grimm.

Il resto, tutto il resto, è libertà di azione e di scrittura, compresa la scelta delle dimensioni del GomitoLo(go), (proposta in tre taglie dal Maestro Sogni&Bisogni), e compreso l’andar fuori tema o prendere direttamente il raccordo verso l’Ardeatina, come recitava l’Antonello/Corrado pensiero.
Insomma, noi ci proviamo e se poi non va diremo, come scrive Marina:
se no ce la suoniamo tra di noi!
aggiungo io
vor dì che sà sonamo e sà cantamo, Marì!
Taca, banda!!!



10 commenti:

  1. oh mamma cercherò di dipanarmi anche io

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  2. ti rispondo qui: ora provo, anche se credo che questo problema lo abbia solo tu. Ad ogni modo,poiché ci tengo alla tua lettura, vedrò di fare qualcosa.

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  3. Cara Marina,
    da dove comincio? Clima? Crisi finanziaria? Par condicio? Super cazzole?
    Potrei dividere lo spazio per argomenti e svolgerli uno per uno, però sarebbe noioso per te che leggi e comunque il colpo d'occhio rovinerebbe la sorpresa, nel senso che il mio innato senso organizzativo m'imporrebbe di utilizzare il maiuscolo e il grassetto per l'indicazione di ogni tema... Sicché poco gusto per me, che ho la pretesa di condurre il mio lettore di frase in frase, di proposizione in proposizione, con un vago e insieme impaziente senso di aspettativa e di attesa.
    Però, mi rendo anche conto che non posso abusare della pazienza di questo mio lettore, né lo posso far diventare cavia per un esperimento letterario... nonostante che questo aspetto mi tenti molto e confessandoti pure che in questo momento mi divertirei a scrivere un post assolutamente vuoto e fatuo, senza argomentazioni precise e senza dipanare alcun filo di logica... così, tanto per provare, per testare la mia capacità di affabulazione o, senza giungere a queste parolone, per provare se attraverso il niente, questo povero e affranto lettore avrebbe la forza di arrivare fino in fondo al mio scritto!
    In fondo, anche attraverso il niente si può creare qualcosa. E tanto si è più abili a farsi attrarre dal niente, tanto il niente ci ricompensa con la sua fatuità, facendoci riposare.
    Se ci pensi, il riposo e il niente si assomigliano. Entrambi sono quieti, entrambi non fanno chiasso, entrambi sono bonari e silenziosi. Entrambi ci ricompensano di qualcosa, in benedetta solitudine, e ci permettono di andare avanti e vivere.
    Guarda che salto ardito! Dal niente al vivere. Dal riposo alla forza che il vivere comporta. E se volessimo mescolare confusamente le parole: il niente, il vivere, la forza, la solitudine, con ognuna di esse potremmo comporre un canto. Le potremmo legare con il nastro dell'immaginazione, sole, insieme, in due, in tre, e stare a guardare cosa ne viene fuori. Anche una straordinaria confusione!
    Dalla solitudine arriveremmo all'eremo, al ritiro, alla rarefazione. E dalla forza arriveremmo alla potenza, all'energia, al vigore. Quindi, al vivere. E il vivere è l'esistere, e l'esistere si specchierebbe nell'assoluto, e forse nel nulla, pervenendo al niente, da cui siamo partiti.
    Vedi? Non sto dicendo nulla, o per lo meno nulla di concreto, ma tu sei qui che mi leggi, spero.
    E allora questo post vuoto e fatuo che improvvisamente mi sono inventato ha una sua ragione: qualcuno da una parte che scrive per intrattenere, qualcuno dall'altra parte che si fa condurre, o trascinare, o incuriosire, e legge.
    Si diverte, si annoia, si distrae, si concentra, non importa. Importa che una fila di parole vuote e fatue compongono uno scritto, e come in altri mille e mille scritti, le parole degli scritti corrono, sdrucciolano, slittano, s'inerpicano, sotto il magico albero della letteratura, che con le sue fronde ci ripara e con le sue foglie ci stupisce.
    Betta (scusami!)

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  4. grazie, Marina!
    spero sia passato attraverso le mie e le tue parole l'assoluta libertà di movimento e di scrittura di quest'iniziativa, il "dipanando swing", come l'ho ribattezzato un'oretta fa.
    Vedo che l'iniziativa accoglie manifestazioni di simpatia e ciò mi fa piacere, solo sull'ultimo commento mi sento un po' disorientata...dove voleva andare a parare/dimostrare Betta? o voleva solo parare/dimostrare un bel nulla (bello qui è un aggettivo dovuto, dovuto alla sua elegante morbidezza e scivolosità di scrittura, di marca alto-Vernel(liana)mi verrebbe da dire. Ma se la scivolosità fosse o finisse per essere solo il trampolino del precipizio della logica?
    Mi scuso per essermi permessa un quasi-commento su di un commento ma ho avuto per qualche secondo la percezione che l'argomento prescelto da Betta non esistesse e che tutto il suo scritto volesse condurci esclusivamente a dimostrare l'oziosità del dipanare.
    p.s.:che poi,se pure fosse oziosità che male ci sarebbe? l'oziosità nella pratica della logica e del pensiero tematico è un'eventualità che si nega praticamente da sé...o no?

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  5. @Tereza: è proprio "l'assoluta libertà di movimento e di scrittura di quest'iniziativa" che mi ha intensamente eccitato! Non potendo resistere a questo dipanando swing, ecco che ho partecipato, sia pure sul blog di Marina (capo coperto di cenere, giuro, Marina!).
    Quindi, non volevo dimostrare l'oziosità del dipanare, bensì tutto il suo intrinseco splendore, tant'è che mi permetto di occupare sfacciatamante lo spazio di Marina, e sì che sono una timida!
    Scusami, Marina: come si chiama quell'uccello che occupa l'altrui nido?
    Adesso mi aspetto un ramanzina con i fiocchi:accettata al buio e a priori!
    Betta

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  6. mi metto a guardare il fiume che va
    e come una sfinge rimango di qua

    e a mo' di civetta che sta sul comò
    sta sviolinata la uso tra un po'

    ché tante e succose davvero son le parole
    da tal Betta nel web stese al timido sole

    un poco mi lasciano ancora perplessa
    sul lor voler essere solo premessa

    dei grandi entusiasmi che van dipanando
    e dello splendore che van ammirando

    perché il nostro è solo un gioco di temi
    non una tela di pallosi teoremi

    nun ce 'nteressa l'infallibilità
    quella 'a lassamo ar Papa de' qua...
    :-D

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  7. bellissima idea....per ora non saprei da dove cominciare.
    ciao simona

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  8. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  9. @Betta: per partecipare a dipanando-dipanando occorre un blog!!!! A buon intenditor poche parole, marina
    @Tereza: in veste di poeta è impossibile resisterti!
    dipanando swing è genio puro!
    Stasera ho il coro ma domani ho intenzione di dipanare a partire dal bel post di willy
    marina

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