"Le poète, conservateur des infinis visages du vivant."
Il poeta: custode degli infiniti volti di tutto ciò che vive.
René Char
Prima di addormentarmi penso che di giornate come questa è fatta la vita. Punti che alla fine, se abbiamo avuto fortuna, sono congiunti da una linea. Ma penso anche che possono disgregarsi in un accumulo insensato di tempo passato, e che solo un costante, fermo sforzo dà senso alle piccole unità di tempo in cui viviamo... Christa Wolf
Per me è stato sempre difficile definire cos'è la poesia, da dove viene, perché viene... Chissà, forse perché poesia è la vita che viviamo.
RispondiEliminaRino, augurando felice sabato.
Come titola un bel saggio di Donatella Bisutti...LA POESIA SALVA LA VITA!
RispondiEliminaBuona giornata di poesia Marina cara :-)
Le definizioni, alla fine, sono degli arrembaggi: hai l'idea dentro e senti che, se non fai in fretta, la perderai. Ma questa di Renè Clar si avvicina molto a quello che ho in testa stamattina. La definizione di letteratura invece è perfetta: ho letto là dove Tereza ha indicato e sono curioso di conoscere il resto. non puoi immaginare quanto io sia contento per te. Buona giornata.
RispondiEliminaUna gran bella definizione...
RispondiEliminaAllucinante! Apro questa pagina per lasciare un mio commento (volevo modestamente far notare che la Giornata mondiale della Poesia era sabato scorso :-D ) e leggo il commento di Arinicamontana... So che non gliene frega niente a nessuno ma... Donatella Bisutti è la mia padrona di casa! :-)))
RispondiEliminaPer strapparti un sorriso,
V
Ciao cara Marina,
RispondiEliminanon conosco questo autore, come molti altri..., con la poesia ho sempre avuto un rapporto complicato, ma sento di poter condividere la definizione in senso più esteso. Qualunque artista, nella sua espressione, custodisce gli infiniti volti di tutto ciò che vive...poi lo esprime con linguaggi diversi..
forse questa è proprio l'essenza dell'Arte.
Un bacio
Stefi
mannaggia, quanto mi piacerebbe farmi piacere la poesia...e invece il mio animo cotto si pasce di storie strutturate, raccontate, discettate (si dice?) ...buona notte fiorellino...
RispondiEliminaSono felice che l'iniziativa dell'Unesco, creata anni fa da mio marito, resista nel tempo.
RispondiEliminaSono felice di vedere il mio adorato e intraducibilissimo René Char.
Adoro questa definizione.
RispondiEliminaDi solito sono restrittive.Questa invece mi pare dica tutto in poche parole.
Ciao Marina!:)
ciao Artemide, un grazie a tuo marito! e in quanto a Char, è intraducibile, sì, ma la sua musica è perfettamente udibile in ogni lingua. comunque scommetto che tu lo sai tradurre...ti abbraccio,marina
RispondiElimina@Valentina mi sembra giusto che tu dimori presso una scrittrice! circa la giornata sul sito dell'Unesco ho trovato che lo scorso anno era il 21 e quest'anno il 28; vacci a capire :-) è arrivata la mia poesia?
Marina:
RispondiEliminac'è uno Char traducibile e quello è stato tradotto. Uno dei suoi più famosi traduttori è l'amico Sereni, Caproni (che temeva il rischio dell'impresa. Caproni tradusse anche Celine. Male, a mio avviso), ma in tutti loro ho ritrovato loro stessi con altrui parole.
Amo la poesia di Vittorio Sereni, per cui va bene, ma Char è così luminosamente torbido, profondamente oscuro, irraggiungibile.
Mai e poi mai, tradurrei Char in italiano. Peccato per lui, la difficoltà traduttiva dei suoi testi lo rende ancor oggi poco noto ai più (forse è un bene, chissà).
Lascio qui, una frase che mi ha accompagnato per anni:
Je voudrais que mon chagrin si vieux soit comme le gravier dans la rivière : tout au fond. Mes courants n'en auraient pas souci. René Char
Vorrei che la mia tristezza così antica fosse come la ghiaia nel fiume: bene in fondo. Le mie correnti non se ne darebbero pena.
grazie Artemide Diana per la frase di Char che mi hai lasciata! Quando sono moooolto furiosa con mio marito mi basta pensare che grazie a lui ho potuto vivere in francia e quindi leggere in francese e gli perdono (quasi) tutto.Char l'ho scoperto in francia e letto in francese, ma penso che sarebbe bello se lo leggesse anche chi non sa il francese. Almeno un barlume, un tocco una immagine arriverebbe..(sul tradurre la poesia ho sentito un poeta a fahrenheit che mi ha fatta felice, poi ne parliamo su FB appena sto meglio. ho una orrida bronchite :-((
RispondiEliminamarina
non conosco rené char, ma mi attiverò per rimediare. intanto grazie, e riprenditi presto!
RispondiEliminabaci
Quello che dici mi allibisce e, soprattutto, mi terrorizza! Ma come? Abbiamo organizzato un evento, il 21 marzo, e scopro solo ora che abbiamo sbagliato giorno?? Paura...
RispondiEliminaNo, la poesia non è pervenuta. Attendiamo ancora un po', io non dispero.
Un abbraccio.
V
Il poeta è un custode. Come il superiore de Rebibbia, con rispetto parlando.
RispondiEliminaciao otello, sono passata brevemente da te; sto molto addobbata e non ce la faccio a scrivere, ma a leggere sì e mi sei piaciuto
RispondiEliminaa presto, marina