lunedì 23 marzo 2009

mi rispondo/quattro

Dov’è la letteratura che dà espressione alla Natura?

Henry David Thoureau
Camminare

Nelle vostre risposte c'è l'ansia per la natura corrotta, tanto da non poter più ispirare la letteratura. O l'equazione: la natura come letteratura fatta di foglie e di fiori.C'è citato Virgilio (grazie!) e Thoureau stesso. La mia risposta è che la letteratura moderna in gran parte ha rinunciato a descrivere il mondo naturale. Sono pochi gli scrittori che ancora sanno farlo. La natura è ancora presente nella poesia ma il romanzo sembra averla radiata.Io la considero una perdita enorme.Se Thoureau tornasse rabbrividirebbe di orrore.

8 commenti:

  1. Davvero, oggi i romanzi hanno radiato la natura.
    A me sta anche bene, devo dire, perché le descrizioni della natura, confesso, le avevo sempre saltate.
    La natura esiste ancora nelle relazioni dei viaggiatori.
    Un romanziere che mi ha tediato con le sue descrizioni della natura (mentre, peraltro, le sue erano trame avvincenti) è il francese Jean Giono. Ho letto i suoi romanzi con quella che chiamo la lettura "emmenthal". Coi buchi.
    Ti abbraccio

    RispondiElimina
  2. La letteratura rispecchia la mente umana e tutto quello che ci passa attraverso. E ora il concetto più ricorrente è l'"io". L'uomo al centro di tutto, con il suo ego. Noto che i romanzi sono, in buona parte, solo descrittivi dei protagonisti e della loro vita. Hai ragione non parlano più della natura e sono poco desscrittivi degli ambienti...
    Ricordo ancora bene l'apertura di uno dei primi romanzi che ho letto. Il ritratto di Dorian Gray. E mi pareva di esserci in quel giardino con Basil e Dorian ^_^

    Buona settimana Marina!

    RispondiElimina
  3. Soltanto grazie a te mi son sentito sollecitato ad andare a scoprire chi era H.D.Thoureau perchè,lo ammetto sinceramente, non lo conoscevo.
    L'ho capito da questa sua frase che mi è apparsa subito davanti gli occhi:"Se sapessi con sicurezza che c'è un uomo che sta venendo a casa mia con il piano consapevole di farmi del bene, scapperei a rotta di collo".
    Perfetto! Hai avuto perfettamente ragione nel citarlo.

    RispondiElimina
  4. mi tuffo nei romanzi di j. austen per godere di qualche bella pagina che descrive la natura...
    ciao, marina

    RispondiElimina
  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  6. Leggo poca narrativa, e scelgo quasi sempre i classici. Così, sono abbastanza ignorante sulla letteratura contemporanea, e non entrerò nel merito della questione sollevata.
    Volevo soltanto sollevare un'obiezione, per me significativa: ma l'uomo non fa parte della natura?
    Non lo dico per pignoleria, ma perchè la cultura che vuole l'uomo contrapposto alla natura mi pare dura a morire. Perfino molti ambientalisti, partendo da tale contrapposizione, finiscono per affrontare i problemi ambientali con un'ottica sbagliata.
    A rigore, dovremmo secondo me ammettere che in fondo, non possiamo che scrivere della natura.

    RispondiElimina
  7. @Vincenzo: naturalmente hai ragione e anzi personalmente trovo pericolosissima la contrapposizione tra natura e uomo. Avrei dovuto specificare che esulavo da questo tema e usavo il termine "natura" semplicemente secondo la comune accezione di paesaggio naturale e non urbano o altrimenti costruito dall'uomo.
    Quanto alla letteratura moderna potrei sottoscrivere parola per parola quelle di Guernica e il tuffo di Maria Rosaria (sto rileggendo austen anche io!) Penso anche che è proprio la capacità di descrivere l'ambiente che sembra generalmente persa e questo discende in non piccola parte dalla incapacità di osservare altro dal sé-umano, che caratterizza molta letteratura.
    abbracci a tutti e torno al lavoro

    RispondiElimina

Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo