lunedì 1 ottobre 2007

le femministe

“Non andarci da quel macellaio- le disse Daniela- dammi retta. Non è per i soldi, te li presto volentieri, ma da quel macellaio no, non ci devi andare. Quello ci si ingrassa e ti tratta pure male.Vai dalle femministe, ti aiuteranno loro.” E le dette l’indirizzo. “Le femministe? Quelle che gridano per le strade, che vanno sui giornali? Sei pazza, te e loro” le disse suo marito. Ma R. gli disse che costava poco e poi era una vera clinica. “Fa’ come vuoi, sei tu che ci devi andare”.
Era una strada tranquilla, vicino al fiume. Un piccolo appartamento al piano terra. Prima di entrare R. esitò. Come erano le femministe? C’erano già altre donne. Stavano messe come lei, lo capì subito dagli sguardi. Erano come il suo, c'era dolore, paura, vergogna.Le femministe non erano come se le aspettava, erano normali, ecco. Le accolsero sorridendo, pratiche, allegre. Le sembrarono così forti, così sicure.
Lei invece aveva paura. Di tutto. Aveva paura e si sentiva male, non vomitava ma tutto il giorno aveva la nausea. Si svegliava all’alba, per un rigurgito di acidi fino in gola, si tirava su e piangeva, in silenzio. Suo marito dormiva. Anche il bambino dormiva. La casa era fredda e silenziosa. Lei piangeva un po’, poi si alzava. Non mangiava quasi niente e dimagriva. Era pallida e sempre sudata. Il medico della mutua l’aveva rimproverata. “Ti avevo detto che per te figli basta! Benedette donne, ma che avete al posto del cervello?” Però quando lei gli aveva chiesto un nome, qualcuno da cui andare, uno bravo, ma che non prendesse troppo, si era scurito, le aveva risposto che lui non conosceva nessuno, colleghi che facessero aborti, no, lui non li conosceva. E le aveva segnato il ferro. “Mangia -le aveva detto e fatti cambiare turno.”
Loro, le femministe, le fecero poche domande: “Quante settimane? Hai bisogno di soldi? Ce la fai? Sì, ce la faceva, le sembrò anzi poco. Com’era possibile? Quel dottore voleva quattro volte di più. “La settimana prossima allora. Appuntamento in aeroporto, alle nove. M. vi accompagnerà, non dovete preoccuparvi di niente. Se non avete il passaporto ci pensa D. Passate da lei, dopo. C’è una cosa, importante: non dovete farvi accompagnare da uomini. Né mariti, né compagni, fratelli, amanti, padri. Niente uomini, è chiaro?” Sì, era chiaro. Partì sola. Daniela avrebbe voluto accompagnarla, ma come faceva con i bambini? Era la prima volta che R. prendeva un aereo, che entrava in un aeroporto. Era grande, pieno di voci. Si sentiva stordita. Ma la loro guida era sorridente, e già sapeva i loro nomi. Le fece ridere: non vomitate tutte insieme perché se no ci arrestano! A Londra faceva freddo, il pullman che le aspettava aveva i finestrini appannati e non si vedeva niente. La clinica era fuori città, intorno tutte costruzioni di mattoni rossi. Le fecero entrare in una stanza e intanto la loro guida parlava con una impiegata, consegnava le schede con i nomi, i documenti e il certificato con le settimane indicate. Loro non dovettero fare niente: seguivano come un piccolo gregge spaventato. Un’infermiera che parlava un po’ di italiano le accompagnò al piano di sopra. Scherzava: qui niente o sssole mio, vero? Le divisero, quattro per stanza. Erano stanze grandi, molto calde, con enormi finestre, le pareti e i pavimenti erano verdi. In ogni stanza c’era un telefono a gettoni. La guida portò i gettoni. “Volete telefonare a casa?” R. non telefonò. Suo marito era in officina e sua madre non sapeva niente di niente.
Passarono il pomeriggio chiacchierando, leggendo qualche giornale, raccontandosi le loro storie. Qualcuna pianse, qualcun’altra spavalda rideva. Verso le sei portarono il tè e dei panini, della frutta sciroppata, troppo dolce. Lei si girò tutta la notte, senza riuscire a dormire. Sentiva anche le altre sospirare e girarsi, ma nessuna parlò. Gli interventi iniziarono il mattino dopo, molto presto. Scesero nella sala operatoria due per volta. Ognuna in una specie di grembiule di cotone bianco, che si chiudeva dietro con dei laccetti, ognuna portava la sua scheda con sé. Sotto il grembiule solo le mutandine. Lei sentiva un po’ freddo o forse era la paura. Ma sul pianerottolo, la loro guida le abbracciò, una per una. A lei tirò leggermente la coda di cavallo. “Tranquilla- le disse- fra poco ci rivediamo”. Si svegliò sentendo cantare. Non capì dove era, poi si ricordò. Sentì le lacrime scorrerle sulla faccia e richiuse gli occhi. C’era un sole pallido che entrava dai finestroni e la ragazza nel letto accanto al suo si lamentava, ancora mezza addormentata. Restò così, con le braccia sotto le coperte, ferma, piangendo in silenzio. Quando portarono il pranzo lei disse “no, non ho fame”. Ma l’infermiera restò accanto al letto finché non ebbe mangiato tutto il pollo e le carote lesse. Passò il pomeriggio senza pensare a niente, le altre si erano un po’ rianimate, solo quella vicino a lei pianse fino a sera. La guida portò altri gettoni e lei chiamò suo marito. “Come stai? Fa freddo? Il bambino sta bene.” Più tardi passarono con delle gocce per aiutarle a dormire. Le mandò giù senza dire niente, ma lo sapeva che tanto era inutile, non le facevano nessun effetto. Sentiva un peso sul petto ma non piangeva più. Pensava al suo bambino, a casa. -Gli voglio comprare quell’astuccio con la lampo- Fu l’ultimo pensiero, poi si addormentò, di botto. Il mattino dopo, alle otto, erano già sul pullman per l’aeroporto e a mezzogiorno sbarcarono a Fiumicino. Al momento di salutare le altre si sentì sola, non avrebbe voluto lasciarle. Alcune presero un tassì, altre trovarono i mariti ad aspettarle. Lei, la guida e un’altra presero il pullman per il terminal. In città si salutarono ancora e questa volta le venne da piangere. La guida l’abbracciò: "Pensa solo a stare bene- le disse- solo a stare bene." Sorrideva, incoraggiante, ma anche lei aveva gli ochi lucidi.
“Questi viaggi non li posso fare più” si disse la guida allontanandosi.

12 commenti:

  1. Altre sono state meno sfortunate, dopo il referendum. Hanno potuto evitarsi il viaggio all'estero, almeno.

    Ora le cose devono essere assai peggiorate, per via del rigurgito catto-fanatico. Vi dico solo che in uno dei più grandi ospedali di Roma, il San Giovanni, c'è solo una, e dico UNA, dottoressa che pratica l'IVG. E il primario le fa la guerra, con conseguenze assai pesanti per le sue pazienti.

    Come mai noialtre non ci si batte più?
    Come abbiamo fatto a perdere al referendum sulla procreazione assistita?

    Forse il femminismo è stata una felice parentesi, l'unico periodo in cui le donne hanno saputo coalizzarsi. E ora siamo tornate ognuna nemica dell'altra. E ci si ritorce contro, come sempre.

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  2. ah, dimenticavo! AUGURI
    >----,--'--<@


    AMICI, OGGI è IL COMPLEANNO DI MARINA!!!
    che si fa?

    forse il regalo più gradito sarebbe un editore.
    Qualuno ne ha uno sotto mano, per caso?

    ciao, Blonde :-)

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  3. @Blonde: le vecchie femministe sono stanche, e non sono riuscite a passare il testimone alla nuova generazione. Questa è una loro responsabilità. Ma le giovani donne della nuova generazione vivono nell'equivoco di una serie di diritti ormai affermati, certi, sicuri. Non hanno ancora imparato che NIENTE MAI per le donne è conquistato per sempre.
    Il corpo della donna sarà sempre terreno di battaglia, è per questo che non bisognerebbe disarmare mai.
    E' la fatica di Sisifo.
    Ma io sono lo stesso fiduciosa. La consapevolezza femminile è un fenomeno carsico. Percorre nascostamente un sacco di chilometri, ma poi riaffiora.

    ciaomarina

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  4. grazie per gli auguri, meno per la propaganda!

    ciaomarina

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  5. Aaaaaaaaaa.....

    1. Afganistan-Pukhto:
    Padayish rawaz day unbaraksha!
    2. Afrikaans:
    Veels geluk met jou verjaarsdag!
    3. Alsatian:
    Gueter geburtsdaa!
    4. Amharic:
    Melkam lidet!
    5. Arabic:
    Eid milaad saeed! or Kul sana wa inta/i tayeb/a!
    (masculine/feminine)
    6. Armenian:
    Taredartzet shnorhavor! or Tsenund shnorhavor!
    7. Austrian-Viennese:
    Ois guade winsch i dia zum Gbuadsdog!
    8. Brazil:
    Parabens a voce! or Parabens e muitas felicidades!
    9. Breton:
    Deiz-ha-bloaz laouen deoc'h!
    10. Bulgarian:
    Chestit Rojden Den!
    11. Cambodian:
    Som owie nek mein aryouk yrinyu!
    12. Catalan:
    Per molts anys! or Bon aniversari!
    13. Chinese-Cantonese:
    Sun Yat Fai Lok!
    14. Chinese-Mandarin:
    Sheng ri kuai le!
    15. Croatian:
    Sretan Rodjendan!
    16. Czech:
    Vsechno nejlepsi!
    17. Danish:
    Tillykke med fodselsdagen!
    18. Dutch-Flemish:
    Gelukkige verjaardag! or Prettige verjaardag!
    19. Dutch:
    Hartelijk gefeliciteerd! or Van harte gefeliciteerd met je verjaardag!
    20. English:
    Happy Birthday!
    21. Esperanto:
    Felichan Naskightagon!
    22. Estonian:
    Palju onne sunnipaevaks!
    23. Euskera:
    Zorionak zure urtebetetze egunean!
    24. Filipino-Kapangpangan:
    Mayap a Kebaitan
    25. Filipino-Tagalog:
    Maligayang Bati Sa Iyong Kaarawan!
    26. Filipino-Visaya:
    Maligayang Kaadlawan!
    27. Finnish:
    Hyvaa syntymapaivaa!
    28. French:
    Joyeux Anniversaire!
    29. Frisian:
    Lokkiche jierdei!
    30. Gaelic:
    Co` latha breith sona dhut!
    31. Georgian:
    Gilotsav dabadebis dges!
    32. German:
    Alles Gute zum Geburtstag!
    33. German-Badisch:
    Allis Guedi zu dim Fescht!
    34. German-Bavarian:
    Ois Guade zu Deim Geburdstog!
    35. German-Bernese:
    Es Muentschi zum Geburri!
    36. German-Frankonian:
    Allmecht! Iich wuensch Dir aan guuadn Gebuardsdooch!
    37. German Meenzerich:
    Kerl hang Dich uff!
    38. German Rhoihessisch:
    Ich gratelier Dir aach zum Geburtstag!
    39. German-Saarlaendisch:
    Alles Gudde for dei Gebordsdaach!
    40. German Saechsisch:
    Herzlichen Glueckwunsch zum Geburtstag!
    41. Greek:
    Eftichismena Gennethlia! or Chronia polla!
    42. Hawaiian:
    Hau`oli la hanau!
    43. Hebrew:
    Yom Huledet Same'ach!
    44. Hungarian:
    Boldog szuletesnapot!
    45. Icelandic:
    Til hamingju med afmaelisdaginn!
    46. Indian - Bengali:
    Shubho Janmodin!
    47. Indian-Malayalam:
    Pirannal Aasamsakal!
    48. Indian-Marathi:
    Wadhdiwasachya Shubhechha!
    49. Indian-Gujrati:
    Janmakshar Divas Mubarak!
    50. Indian-Hindi:
    Janam Din ki badhai!
    51. Indian-Kannada:
    Huttu Habbada Shubhashayagalu!
    52. Indian - Rajasthani:
    Janam ghaanth ri badhai, khoob jeeyo!
    53. Indian-Tamil:
    Piranda naal vaazhthukkal!
    54. Indian-Telgu:
    Janmadina subha kankshalu!
    55. Indonesian:
    Selamat Ulang Tahun!
    56. Irish-gaelic:
    La-breithe mhaith agat! or Co` latha breith sona dhut!
    57. Italian:
    Buon Compleanno!
    58. Japanese:
    Otanjou-bi Omedetou Gozaimasu!
    59. Javaans-Indonesia:
    Slamet Ulang Taunmoe!
    60. Korean:
    Seng il chook ha hap ni da!
    61. Klingon:
    Quchjaj qoSlIj!
    62. Kyrgyz:
    Tulgan kunum menen!
    63. Latin:
    Fortuno natalis!
    64. Latvian:
    Daudz laimes dzimsanas diena!
    65. Lithuanian:
    Sveikinu su gimtadieniu! or Geriausi linkejimai gimtadienio proga!
    66. Luxembourg:
    Vill Gleck fir daei Geburtsdaag!
    67. Macedonian:
    Sreken roden den!
    68. Malaysian:
    Selamat Hari Jadi!
    69. Maltese:
    Nifrahlek ghal gheluq snienek!
    70. Maori:
    Kia huritau ki a koe!
    71. Norwegian:
    Gratulerer med dagen!
    72. Pakistan-Gujrati:
    Saal Mubarak!
    73. Pakistan-Urdu:
    Saalgirah Mubarak!
    74. Papiamento
    (lower Dutch Antilles):
    Masha Pabien I hopi aña mas!
    75. Persian:
    Tavalodet Mobarak!
    76. Polish:
    Wszystkiego Najlepszego!
    77. Portuguese:
    Feliz Aniversario! or Parabens!
    78. Portuguese-Brazil:
    Parabens pelo seu aniversario!
    79. Romanian:
    La Multi Ani!
    80. Russian:
    S dnem rozhdenia! or Pazdravliayu s dniom rozhdenia!
    81. Samoan:
    Manuia lou aso fanau!
    82. Serbian:
    Srecan Rodjendan!
    83. Slovene:
    Vse najboljse za rojstni dan!
    84. South Afican-Xhosa:
    Mini emnandi Kuwe!
    85. Spanish:
    Feliz Cumpleanos!
    86. Sri Lankan:
    Suba Upan dinayak vewa!
    87. Sundanese:
    Wilujeng Tepang Taun!
    88. Surinamese:
    Mi fresteri ju!
    89. Swahili:
    Hongera!
    90. Swedish:
    Grattis pa fodelsedagen!
    91. Switzerland:
    Vill Glück zum Geburri!
    92. Syrian-Orthodox:
    Tahnyotho or brigo!
    93. Telugu:
    Puttina Roju Shubakanksalu!
    94. Thai:
    Suk San Wan Keut!
    95. Tibetian:
    Droonkher Tashi Delek!
    96. Turkish:
    Dogum gunun kutlu olsun!
    97. Ukrainian:
    Mnohiya lita! or Z dnem narodjennia!
    98. Vietnamese:
    Chuc Mung Sinh Nhat!
    99. Welsh:
    Pen-blwydd Hapus i Chi!
    100. Yiddish:
    A Freilichem Geborentog!



    Ancora Buon Compleanno Marina !

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  6. @Paola: pazzesco! Sono gli auguri più cosmopoliti mai ricevuti! Me li studierò uno per uno...
    grazie marina

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  7. AUGURONI MARINA!!!!
    Pensa che mi son segnato la data del tuo compleanno sull'agenda per non dimenticarla ;-)
    ...questo giorno per me rappresenta un rituale. Mi dedico tutta la giornata, più di quanto faccio gia negli altri giorni. Solitamente un piccolo viaggio. A trent'anni son stato a Genova, ovviamente sulle tracce dei luoghi Deandreiani...quest'anno pensavo addirittura la Svizzera. La costante è che faccio tutto da solo, quasi sempre...
    Mi piace stare solo. I momenti più belli della mia vita li ho vissuti con me stesso.
    ...e tu? Come lo trascorri questo giorno???
    Ciao ;-)

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  8. Davvero dove sono finite le femministe: quelle di un tempo forse sono un po' vecchie e stanche, ma le giovani che fanno?, bella domanda. Ciao Giulia

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  9. ciao Donnigio e grazie per gli auguri. Addirittura sull'agenda, beh un po' mi sono anche commossa.
    Nel giorno della mia festa essenzialmente rallento ( a passo d'uomo, mi segui?) Faccio le mie cose solite, ma con il pensiero segreto che dove non arrivo, chi se ne importa. Petrolini diceva : dove non arrivo ci tiro il cappello. Ecco, io tiro il cappello.
    Poi in genere mi faccio un regalo da me. Quelle cose cui nessuno penserebbe mai. Stamattina ho portato a "stagnare" dei bricchetti di rame. Costerà più la stagnatura che i bricchetti, ma è la mia festa no? e poi così invece di guardarli, li potrò usare. Usare le cose è un piacere per me, immetterle nella vita, mi dà una grande soddisfazione.
    Ho sentito un po' di amiche e per finire ho avuto a cena mia figlia e mio nipote.
    La fine di serata è stata tosta: Lui ha voluto fare la battaglia dei power rangers con me! Mi ha distrutta! Poi ha avuto pietà: stai mal? schiena male, vecchia nonna? E' un tizietto molto spiritoso.
    Ecco, niente di speciale.
    Adesso vado a verificare se la data della tua nascita è sul blog e me la segno anche io

    ciao e grazie ancora
    marina

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  10. ciao Giulia, sulle femministe di oggi, penso che si interessino molto di più agli studi teorici che alla militanza politica. La società un po' modella anche i movimenti di pensiero. Ma ho letto forse una settimana fa' di un gruppo di femministe intervenute ad un processo per stupro.
    Ci sarebbe un grande bisogno di mobilitazione secondo me, ma non accade.
    Ogni giorno una donna viene stuprata e una a settimana uccisa da un uomo. Ti immagini cosa succederebbe se fosse il contrario? Se ogni settimana una donna uccidesse un uomo? e invece tutto e tutti tacciono. Questo mi amareggia. Mi sono detta che nessun politico donna o uomo che sia avrà il mio voto se, almeno, non riconoscerà la gravità di questo problema e la grande responsabilità sociale.

    scusa il pistolotto

    ciaomarina

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  11. Marina, credo che se oggi non esiste una militanza femminile è in primis perché noi donne non abbiamo una coscienza di genere. Come dici tu, se i morti fossero uomini si agirebbe. Invece la donna ammazzata di cui leggiamo sul giornale è un fatto di cronaca che ci commuove, non l’ennesimo attacco al genere femminile che ci riguarda tutte, e ci mobilita.

    Quando finalmente diventerà legale ucciderci a colpi di mitraglietta, allora forse scenderemo in piazza (ripensandoci, forse è meglio di no ;-)

    Perché, parliamoci chiaro, altro che invidia penis, sono gli uomini che non ci possono vedere (non tutti, non tutti, state calmi...).

    E poi credo che noi italiani in genere, donne e uomini, siamo un popolo "gregge", che accetta passivo e non si ribella. Pensa ai vari soprusi del potere politico/amministrativo: hai mai visto una coda di gente alla posta decidere di insorgere, scavalcare il bancone, e fare strage degli sfaticati e arroganti impiegati? Macché! Niente, qualche borbottio e nulla più.
    E ciascuno, individualmente, si trova l'escamotage per risolvere il problema, l'amico che “lavora lì e mi dà una mano”, ecc...
    Non a caso la Rivoluzione francese non l’hanno fatta gli italiani.

    Per tornare a noi donne, motivi validi per batterci ne avremmo: la mattanza effettuata da uomini respinti, incapaci di accettare che noi ci si “ribelli” e li si lasci; la difesa della 184; la tragedia delle interruzioni di gravidanza oltre il terzo mese, per motivi di salute, effettuata tramite parto naturale, indotto medicalmente (una cosa atroce); la legge sulla procreazione assistita (ma sì, accanitevi pure!); le solitudini e depressioni femminili ignorate dal contesto familiare che poi sfociano nell’infanticidio; fino al più banale ma strutturale problema della conciliazione di tempi di cura e tempi di lavoro (anche detto "quel gran culo che ci facciamo everyday").

    Insomma, massacrateci in massa e facciamola finita una volta per tutte, no?

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  12. Ciao Bibi, mi dispiace sentire tanta amarezza in una giovane donna. La rabbia è molto più produttiva. E' tremendo doverlo ammettere: le donne che fanno politica se ne fregano delle altre donne, si godono la loro emancipazione, si sentono realizzate e maneggiano i problemi delle altre donne come faccende di schieramento, di equilibrio tra forze. Nel governo per il quale ho votato e sul quale sinceramente ho spesso voglia di sputare, le donne non hanno il portafoglio, è vero, ma non hanno neanche il fegato! Al posto della Turco mi sarei dimessa da un pezzo e la povera Pollastrini, invece di pietire si doveva incatenare a largo Chigi assieme alla Bindi!
    Non esistono decenti leader uomini, ma neanche pallide imitazioni di leader donne, nel nostro paese! Dobbiamo essere grate a Veltroni che mantiene un 50% di posti alle donne nei consigli di amministrazione degli enti partecipati dal comune e che costituisce parte civile il comune ad ogni aggressione ad una donna. E c'est tout. Veramente poco, meno del meno!

    Ci dicono che preferiamo votare maschile e si chiedono perché: è semplice: non apprezziamo succedanei e surrogati, tanto vale votare l'originale!
    Incazzatevi un altro po', è l'unica via.
    ciaomarina

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Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo