Inaspettatamente l'autobus si ferma. Esclamazioni, sbuffi di impazienza, poi di botto l'irritazione si sgonfia. Guarda ! E' Marc 'Aurelio!
L'imperatore discende lentamente la collina del Campidoglio. Benché imbracato e senza cavallo, conserva tutta la sua regalità. Il busto e la bella testa svettano.
Da domani i restauratori si prenderanno cura di lui, ora sfila tranquillo e solenne fra la sua gente.
Sull' autobus e fuori si è fatto silenzio. Un vigile come preso da imbarazzo, gli fa largo tra le macchine.
L'imperatore guarda lontano.
L'autista si riscuote: “A Marc' Aurè, ce fai passà?”, rivolgendosi all’ Imperatore con l'ironica strafottenza con cui da sempre i romani si rivolgono ai potenti.
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