Lo scrittore francese Vercors (1902-1991) descrivendo la sua vita di vecchio, raccontava che, per superare l'irritazione provocatagli dalle amnesie che insidiavano la sua mente brillante, ricorreva al rimedio del suo vecchio amico Istvan Orkeny (il grande drammaturgo ungherese).
Spiegava come: -Penso:"Chi è Julie?" e mi calmo subito.-
Julie è una vecchia signora a cui le sorelle, ancor più vecchie, vanno a far visita. Per paura di dimenticarsene, si sforza a tal punto di ripetersi in continuazione: "Servire il caffè...servire il caffè,,,", che dopo averlo servito, se ne dimentica e lo serve di nuovo. Quando le due vecchie signore lasciano la sorella, la più giovane dice:"Comunque, questa Julie avrebbe almeno potuto offrirci un caffè" e la più vecchia:"E chi è Julie?".
Poichè in famiglia siamo tre sorelle, io tengo buono per me il metodo, che ormai chiamo Orkeny-Vercors.
Voglio approfittare dell'occasione per ricordare di Orkeny il libro Novelle in un minuto (E/O editore), dove il comico e il grottesco esplodono fulminanti.
Le novelle non vanno prese sottogamba, per almeno una ragione. Orkeny stesso la ricorda nelle istruzioni per l'uso che premette alla sua opera: "Le novelle qui allegate, nonostante la loro brevità, sono degli scritti di valore. Esse offrono il vantaggio di far risparmiare tempo alla gente, perché non pretendono un'attenzione che si prolunghi per settimane e mesi".
Di questa loro caratteristica posso approfittare per trascriverne almeno tre, sottraendomi così al dilemma di una scelta più ridotta che potrebbe anche uccidermi.
Sulle mie condizioni di salute.
-Buon giorno.
-Buon giorno.
-Come sta?
-Bene, grazie.
-E la salute come va?
-Non ho motivo di lamentarmi.
-Ma perché si trascina dietro quella corda?
-Corda?-chiesi, guardandomi alle spalle.-Quelli sono i miei intestini.
I nostri figli
C'era una volta una povera vedova e questa vedova aveva due bei figli maschi. Uno, il maggiore, si arruolò su una nave e il primo viaggio lo portò sull'Oceano Pacifico. Che cosa sia successo di lui nessuno può saperlo, perché non ne è rimasta alcuna traccia sui mari.
Il più giovane rimase a casa. Ma una volta, quando la madre lo mandò a comperare del vermifugo (in farmacia, sette isolati più in là) non fece ritorno a casa. Anche di lui si è perduta definitivamente ogni traccia.
Questa è la realtà dei fatti. Nelle fiabe invece le vedove hanno generalmente tre figli. Ed è sempre il terzo che fa fortuna.
Informazioni
Da quattordici anni siede nell'androne, dietro ad un piccolo sportello scorrevole. Gli chiedono sempre due cose soltanto.
-Dove sono gli uffici della Montex?
Lui risponde:
-Primo piano a sinistra.
La seconda domanda è:
-Dove si trova la Lavorazione Scarti di Gomma?
Al che lui risponde:
-Secondo piano, seconda porta a destra.
In quattordici anni non si è mai sbagliato, tutti hanno avuto l'informazione esatta. Solo una volta è successo che a una signora, che si era fermata al suo sportello e gli aveva fatto una delle solite domande:
-Per favore, dov'è la Montex?-lui, una volta tanto, fissando il vuoto dicesse:
-Veniamo tutti dal nulla e al fetido nulla torneremo tutti.
La signora sporse reclamo. Il reclamo fu preso in esame, se ne discusse e poi la cosa fu lasciata cadere.
Effettivamente non era un caso tanto grave.
Una quarta novella posso solo descriverla.
Si intitola "Pagina vuota" ed effettivamente è costituita da una pagina vuota. In fondo un piccolo asterisco recita:
*Questa "pagina vuota" parla di cose che non esistono, oppure di cose che esistono, ma sulle quali l'autore non ha niente da dire.
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