sabato 31 luglio 2010
grazie!
giovedì 29 luglio 2010
help!
mercoledì 28 luglio 2010
scappare, bisogna scappare...
Ho letto nella notte un piccolo libro che mi ha scossa come un grande libro e continua a turbarmi e com-muovermi. Si tratta di La fuga di Tolstoj di Alberto Cavallari, edito da Skira.
sabato 24 luglio 2010
ripescando
Ora solare (o anche "Il fiato")
Sotto il cielo celeste con piccole nuvole bianche appese qua e là Lei respira la fragranza della sua terrazza. Intanto dà corda ai pensieri colmando di coscienza fluttuante quell'ora che le è stata donata. Ieri sera, dallo schermo legislatore la voce ha detto: mettete indietro gli orologi di un'ora, e lei ha eseguito. Non c'è da compiacersi in festeggiamenti: tra qualche giorno il nuovo ritmo diventerà routine e il tempo tornerà a stringersi su di lei. La tenaglia inciderà ancora le sue tacche nella carne della sua vita. Ma quest'oggi c'è davvero un'ora in più. Lei la consegna al ricordo disordinato. La prima ombra a comparire è come sempre quella di Lui. Un gabbiano di città divide il cielo in due con un grido. Al di sopra resta la rarefazione delle speranze, i bisbigli delle illusioni, la parola futuro come sincopato messaggio pubblicitario. Lei li osserva con attenzione. Al di sotto c'è il suo corpo disteso al sole sul lettino verde da stabilimento marittimo e dalla posizione supina lei guarda ai portavasi aerei da cui spiove l'ultima fioritura di petunie. L'ultima fioritura, pensa. La palpebra destra prende a batterle in sussulti veloci segnalando l'incontro con l' improvvisa comprensione di un dato fin lì sfuggitole. Quest'ora in più, estratta dal tempo canonico, sfuggita quasi per miracolo alla quotidiana programmazione, mai scelta, subita piuttosto, l'ha portata a rispondere alla domanda sulla sua vita che non aveva mai tempo di porsi. Così Lei sale sul cornicione e si lancia nel vuoto celeste senza un fiato.
Lui si aggira inquieto nello studio solenne. Gli hanno restituito un'ora ma non sa come sottrarla al vuoto sterile in cui si sente precipitato d'autorità. Da non sa dove scaturiscono ricordi. Lui cerca di riportare nell'ordine, nello spazio apposito dedicato al trascurabile, i pensieri che lo agitano. Ma questi si precipitano incontenibili indietro nel tempo, quando ancora poteva scegliere tra l'ambizione dell'ascesa e lo sforzo di equilibrio con gli affetti. Gli affetti? L'amore. Per la prima volta lo chiama così, come non lo aveva mai chiamato. Questo il trucco che escogitò: non dargli mai nome "amore". Fu facile così troncare senza ripensamenti e incasellare anche Lei nel novero del trascurabile. Ma quella scelta, quella scelta ora morde in quest'ora che gli avanza. Così Lui apre con un'accelerazione cardiaca che lo spaventa quella vecchia agenda -terzo cassetto a destra della bella scrivania di avvocato di successo. Ne sfuggono due lettere che legge con un risorgere di sentimenti in espansione, che gli invadono l'ora e l'anima e le membra tese del corpo. Quest'ora in più sta disordinando la sua vita, liscia fin qui come una coperta ben tesa sul letto, o gliela sta ripresentando come un'alba promettente? Respinta la domanda inutilmente analitica, Lui afferra il telefono e compone quel numero vecchio ma forse non ancora troppo vecchio. Dall'altra parte neanche un fiato.
martedì 20 luglio 2010
Keith Jarret Koln Concert
domenica 18 luglio 2010
"pare che nun esistino dolori..."
Pare che nun esistino dolori.
Spira un ber venticello ch'è 'na carezza
Smove le fronne e fa' sboccià li fiori.
Lasciate ch'io ve bacio,
Che v'addorcisco er sonno
Cantanno adacio, adacio.
L'olezzo de li fiori che ve confonne,
il canto mio se perde tra le fronne.
Nina si co' 'sto canto, io v'ho svejata,
Vi prego di volermi perdonare
L'amore nun se frena, o bimba amata,
Perché nun è peccato a fa l'amore
Nina, si voi dormite,
Lasciate ch'io ve bacio,
Che v'addorcisco er sonno
Cantanno adacio, adacio.
L'olezzo de li fiori che ve confonne,
Er canto mio se perde tra le fronne.
venerdì 16 luglio 2010
reato "linguistico"
piccole gioie
giovedì 15 luglio 2010
quanto basta
venerdì 9 luglio 2010
non so:dunque non sono.
1. Non so: dunque non sono
Anche al di là dei limiti posti alla magistratura e ai mass-media dalla legge-bavaglio approvata al Senato per diktat di Berlusconi, e ora avviata alla Camera, l’aggressione alla libertà di informazione minaccia l’essenza stessa della democrazia e delle libertà personali.
“Sono informato e dunque sono” : è la storia a suggerirci questa constatazione. Ancor più evidente è la versione negativa. E cioè: “Non sono informato e dunque non sono, non esisto”. Penso ai milioni e milioni di persone che nel secolo scorso andarono a morire nel nome di ideali che in realtà erano traditi da chi li mandava al massacro: essi, i poveri soldati o i costruttori di opere faraoniche senza senso, o i lavoratori convinti che i padroni avessero sempre ragione e che dunque bisognava accettare salari di fame o che per andare in paradiso bisognava rassegnarsi alla miseria, tutti costoro furono vittime di mancanza di informazioni sulla realtà. La loro icona più celebre e più dolorosa è quella dei tre o quattro soldati giapponesi, che continuarono a vivere per trent’anni nelle giungle di qualche isola dell’Estremo Oriente, in una spaventosa solitudine e regrediti allo stato di uomini dell’età della pietra, perché mancavano di due informazioni essenziali; che il loro imperatore non era un dio invincibile e che la guerra era terminata.
Non sono soltanto realtà lontane negli anni e nei secoli. Milioni di esseri umani muoiono oggi perché le grandi imprese farmaceutiche negano informazioni sui farmaci che potrebbero salvarli. Milioni di esseri umani non sono in grado di sviluppare i loro talenti perché l’analfabetismo li priva delle necessarie informazioni sugli strumenti per svilupparli: a ragione Saint-Exupéry parlava di “piccoli Mozart assassinati” : un immenso giacimento culturale ed etico ridotto a cimitero.
Senza informazioni o con informazioni ridotte o con informazioni falsate non esistono vere democrazie. Non è possibile, infatti, valutare idee programmi persone, dunque non è possibile scegliere, non è possibile verificare i risultati delle proprie scelte. La mancanza di informazioni copre potere occulti, criminalità, massonerie, superstizioni. Chi manca di informazioni si aggira in un labirinto costellato di trappole, in cui la luce del sole non penetra mai.
Chi ci nega informazioni sta dicendoci: tu non sei degno di sapere, sei incapace di comprendere, sei un immaturo, sei una persona di serie B ( o C o peggio); hai bisogno che ti dica io cosa devi sapere e dunque cosa devi pensare. Ogni censura è un coltello alla gola della nostra libertà. Chi ci nega informazioni è un nemico, uno che cerca di diventare nostro padrone – o di rinsaldare il suo potere.
Non possiamo sperare di ricevere informazioni veritiere per sovrana concessione. Anche le notizie che ci vengono date o che abbiamo appreso non sono verità assolute. Abbiamo bisogno di verificare le fonti delle informazioni raccolte, di pesare le notizie confrontandole fra loro. Dobbiamo ricordarci che le voci di chi “non conta”, di chi è povero, di chi ha fame e sete di giustizia sono spesso esili o imbavagliate. Cercare informazioni è un lavoro difficile ma significa cercare la verità, che è la missione del giornalista ma anche di ogni uomo.
Mentre rifletto su queste elementari verità, leggo un drammatico rapporto sulle vendite calanti dei quotidiani italiani: in un anno -9 per 100. Mi figuro la gioia di Berlusconi nell’apprendere questa notizia: non ci ha appena proposto di scioperare contro i giornali, rei a suo dire (anche quelli di sua proprietà!) di remargli contro?
Il problema della mancanza di informazione e dunque della gracilità della nostra democrazia è dunque allarmante, a prescindere dell’offensiva berlusconiana, Siamo da sempre il fanalino di coda del mondo democratico quanto a spese per le nostre letture. La crisi economica ha aggravato ulteriormente il fenomeno. Se bisogna tagliare il bilancio famigliare eliminando le spese “meno necessarie”, è quasi automatico per moltissimi, cominciare dall’acquisto di giornali e di libri: “tanto c’è la televisione”. Ridursi al piccolo schermo, non sembra, a troppi, una privazione dolorosissima: non ti passano forse, Rai e Mediaset, notizie e intrattenimento? L’altro giorno, per l’appunto al video, il governatore del Veneto, Luca Brillantina Zaia, ci spiegava che 13 milioni di famiglie italiane sono al livello di povertà; si può pensare che questi nuclei possano permettersi 25 o 26 euro di spesa al mese? Dunque, soltanto 3 milioni circa di quotidiani venduti ogni mattina per 47 milioni di cittadini con diritto di voto. Un’ enorme riserva di caccia per il Cavaliere e i suoi bardi: il giulivo Capezzone, l’onesto Minzolini, il roseo Bondi, il carezzevole Bonaiuti, l’imparzialissimo Vespa, il moderato Emilio Fede (si cerca di ridere per non piangere)…
E non va dimenticato che le statistiche più serie ci avvertono che gli italiani analfabeti (primari o “di ritorno”, per lo più anziani e meridionali, ma non solo) sono almeno 2 milioni e mezzo. Anche in questo caso l’ importanza della scuola incrocia tutti i problemi del nostro paese. Ma la mia sensazione è che insegnanti e giovani siano ancora lasciati troppo soli, a reggere le cretinerie della Gelmini, i tagli iconoclasti di Tremonti e l’incultura casermizia di Silvio Berlusconi.
mercoledì 7 luglio 2010
I, jo, moi, ich, io...blogger europeo
WIKIO.IT, il motore di ricerca compilato direttamente dai propri utenti e che fruga anche nel materiale pubblicato sui blog, tempo fa mi ha invitata a partecipare ad una sua nuova iniziativa: la costruzione della prima Rivista dei blog europei. In pratica si tratta di dare la propria disponibilità a che qualche proprio post (selezionato da Wikio stesso nel nostro blog) venga tradotto in francese, inglese, spagnolo e tedesco e pubblicato su tutti i siti europei di Wikio (wikio.fr, wikio.es, wikio.de e wikio.uk). Le traduzioni non sono opera di software di traduzione automatica ma frutto del lavoro di persone esperte.
Quando ho ricevuto l' invito, pur lusingata, ho pensato che nel mio blog avrebbero trovato ben poco materiale "esportabile" perché l'informazione, soprattutto politica, l'avrebbe fatta da padrona. Ho capito poi che il concetto di Rivista sarebbe stato rispettato. Infatti gli articoli scelti fin qui oltre ai temi politici, sociali o letterari accolgono spunti e riflessioni personali capaci di coinvolgere l'attenzione di utenti di altri paesi e stimolare commenti e dibattiti.
Penso che ci si possa autonomamente proporre all'attenzione di Wikio se si ha voglia di contribuire alla Rivista con il proprio blog. In ogni caso a me sembra una bella iniziativa e ringrazio gli amici di Wikio per la loro attenzione. Spero di continuare a meritarla anche se in questo periodo scrivo poco e male.
martedì 6 luglio 2010
38 gradi all'ombra
Se avete molto caldo