altre poesie di Fernanda Romagnoli offerte da papavero di campo.
Grazie – ma qui che aspetto?
Io qui non mi trovo. Io fra voi
sto come il tredicesimo invitato,
per cui viene aggiunto un panchetto
e mangia nel piatto scompagnato.
E fra tutti che parlano – lui ascolta…
(Il tredicesimo invitato)
Ancora:
Prima o poi qualcuno lo scopre:
io sono già morta
da viva. E’ di donna straniera
la faccia tra i capelli in giù sporta
che subito si ritira,
l’ombra che dietro le tende
s’aggira di sera,
il passo che viene alla porta
e non apre. Suo il canto
che intriga i vicini coprendo
i miei gridi sepolti…
(Falsa identità)
e ancora:
Quella donna dal viso indifeso
Un poco sfiorita-
che passa nello specchio
in una scolorita veste rossa,
senza fruscio, di fretta,
rialzando sul capo i capelli
con mano distratta:
quella donna dall’anima dimessa
dicono che son io.
e ancora:
… E questo volto umano
che m’affronta ogni sera dallo specchio,
ogni sera più nudo, prosciugato
sulle crepe dell’anima: io l’accetto.
Dunque perché il tuo palpito mi strazia?
Che vuoi da me, ritratto
di quand’ero ragazza?
(Ragazza)
e ancora:
Nei ghetti del mio corpo, certe notti,
i cinque sensi circolano cupi
sobillando lo Spirito…
(Sobillazione)
che dire?
lei ha detto, lei dice!
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Segno anche questa poetessa (tra le centinaia che non conosco), grazie. Ciao
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