Dateci
di Primo Levi (1984)
Dateci qualche cosa da distruggere,
Una corolla, un angolo di silenzio,
Un compagno di fede, un magistrato,
Una cabina telefonica,
Un giornalista, un rinnegato,
Un tifoso dell’altra squadra,
Un lampione, un tombino, una panchina.
Dateci qualcosa da sfregiare
Un intonaco, la Gioconda,
Un parafango, una pietra tombale.
Dateci qualche cosa da stuprare,
Una ragazza timida,
Un’aiuola, noi stessi.
Non disperezzateci: siamo araldi e profeti.
Dateci qualcosa che bruci, offenda, tagli, sfondi, sporchi.
Che ci faccia sentire che esistiamo,
Dateci un manganello o una Nagant,
Dateci una siringa o una Suzuki.
Commiserateci.
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