Riprendo a scrivere senza nessun ordine cronologico della mia esperienza di apprendimento sul lutto.
I libri sono sempre stati per me -oltre a una delle mie più grandi passioni- una delle vie attraverso cui ho tentato di conoscere il mondo, la vita, me stessa.
Per questo, quando sono stata in grado di farlo, mi sono rivolta ai libri che parlano della mia esperienza di perdita. È stata una ricerca di aiuto, che ancora continua. L'ho cercato e lo cerco in quei libri che narrano un'esperienza diretta, lettere, diari, in quelli che la trasformano in letteratura (ma partono tutti da una esperienza, più o meno mascherata e trasformata). L'ho cercato negli studi teorici, nei saggi, nelle ricerche di coloro che hanno studiato il lutto, che ne hanno fatto oggetto della loro analisi e della loro riflessione.
L'ho cercato nella poesia. La poesia, ancora oggi, tocca il mio animo, lo penetra, lo commuove, talvolta lo solleva o lo consola. La poesia è quella che mi arriva più vicina.
Ho conosciuto personalmente molte persone in cui è nato questo stesso bisogno, questa sete di comprensione e risonanza con altri che hanno vissuto o vivono la stessa esperienza -non solo nell'incontro viso a viso, dolore con dolore- ma anche in quell'incontro a distanza che è la lettura.
Ho scoperto questo: che si vuole imparare il più possibile su questo evento che sconvolge la vita e spesso la devasta, lo si vuole indagare. Ognuno si rivolge alle letture più congeniali, più vicine alla propria sensibilità (ma ha fame anche di quelle più lontane) o a quelle che sono più alla sua portata; è certo comunque che ci si passano titoli, nomi di autori, di testi. E quelli che non leggono direttamente perché leggere non fa parte delle loro abitudini, dei loro interessi, del loro costume o della loro cultura, ascoltano sempre gli altri, quelli che parlano delle proprie letture e ne riferiscono gli effetti, gli esiti, i barlumi di efficacia. E io li ho visti e li vedo, quasi sospesi, in attesa di una frase, un concetto, anche solo una parola, che renda comprensibile, che dia senso a quello che stanno vivendo.
Chi legge diventa così un tramite, e anche questo fa parte della condivisione, il più prezioso degli aiuti.
Niente infatti può sostituire l'incontro con quelli che io chiamo i fratelli e le sorelle nel dolore.
Delle mie letture e di quello che mi hanno dato e mi danno scriverò, senza ordine, senza un programma.
Il lutto non consente programmi.
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bella pagina... è proprio così, come ci si cerca tra simili così il bisogno di trovare chi, scrivendo, parla per noi non finisce mai...ci è necessario perché le nostre parole non sanno più dire, i nostri pensieri non sembrano valicare i propri confini...E perché per arrivare ad "accettare" abbiamo bisogno di capire. Scrivo cose scontate e vabbè..
RispondiEliminaUn abbraccio, Angela
Sì, come scrivi tu 'niente può sostituire l'incontro con quelli che io chiamo i fratelli e le sorelle nel dolore.'
RispondiEliminaIo mentre vivevo giorni pieni di sofferenza, per caso in rete ho trovato Angela e poi il tuo blog.
Da allora, tra le vostre pagine io ho trovato confini al mio dolore.
Ricordo che dopo il mio lutto per molto tempo non sono riuscita a leggere nulla.
Poi ho ripreso lentamente con Così è la vita di Concita de Gregorio e con La perdita di Rossana Rossanda che mi ha regalato Angela.
Poi ho avuto di nuovo un periodo di stasi, un periodo di chiusura mia a tutto e a tutti.
Ora giorno per giorno sto cercando di risalire.
Guarda caso qualche giorno fa sono stata attirata da un titolo: Uscirne vivi di Alice Munro
E' lì che mi aspetta...
Mi farà piacere, come sempre, leggerti
Credo di aver capito adesso. I miei blog resteranno esclusivamente come testimonianza, il resto, tranne rare eccezioni, è stato una tremenda delusione per me. Non intendo più provarla, mai più e per nessun motivo. Leggersi è un regalo, un occasione, un segno e un sogno, niente deve sporcarlo...io in fondo mi proteggo. Ciao e alla prossima, Marina.
RispondiEliminaUn piccolo percorso letterario (scelto nella mia piccola libreria): Paul Auster, L'invenzione della solitudine, Einaudi; Eugenio Borgna, La solitudine dell'anima, Feltrinelli; Gesualdo Bufalino, Argo il cieco ovvero I sogni della memoria, Sellerio; Carlo Cassola, Il continente interiore, Marsilio;Teresa d'Avila, Il castello interiore, Paoline; Anaita Desai, Fuoco sulla montagna, Einaudi; Norbert Elias, La solitudine del morente, Il mulino; Joice James, I morti, Passigli;Franco Marcoaldi, Il tempo ormai breve, Einaudi; Piero Meldini, L'antidoto della malinconia, Adelphi; Tomas Moore, Pianeti interiori, Moretti & Vitali; Antonio Moresco, Lettere a nessuno, Bollati Boringhieri; Anna Maria Ortese, Angelici dolori, Adelphi; Carlo Ossola, Il continente interiore, Marsilio; Giuseppe Pontiggia, Nati due volte, Mondadori; Antonio Preste, Trattato della lontananza, Bollati e Boringhieri; Lalla Romano, Diario ultimo, Einaudi; Josè Saramago, Le intermittenze della morte, Einaudi; J.J.Van Der Leeuw, Dei in esilio, ed. Alaya. Ciao
RispondiEliminaGrazie grazie grazie, Guglielmo! Ho letto solo Auster, Bufalino, Borgna, la Desai, Marcoaldi!!! e Pontiggia. Ah, e I morti di Joice. A parte Marcoaldi(lettura recente) li ho letti in altri periodi della mia vita e ora voglio rileggerli tutti. E poi leggere gli altri. Metterò anche io il mio percorso di letture.
RispondiEliminagrazie ancora, marina
Judith Viorst Distacchi-Sperling
RispondiEliminaMassimilla La perdita
Oates La madre che mi manca
Lewis Diario di un dolore Adelphi
Oates Storia di una vedova
Didion L’anno del pensiero magico
Didion Blue nights
Ravera Sorelle
Albinati Vita e morte di un ingegnere
Millefoglie L’attimo in cui siamo felici
Dunne Quel che ora sappiamo
Grossman Caduto fuori del tempo
Hornbacher Al centro dell’inverno
Marias Gli innamoramenti
Magrelli Geologia di un padre
Barnes Livelli di vita
Szabò La ballata di Iza
Barthes Dove lei non è
Roth Patrimonio
Simenon Lettera a mia madre
Leautaud Il piccolo amico
Ravera Sorelle
Elizabeth Kubler Ross La morte e il morire
Fraire/Rossanda La perdita (vedi Adele)
Ariès Storia della morte in Occidente
Philipe Breve come un sospiro
Gorsz Lettera a D.
Beauvoir Una morte dolcissima
De Gregorio Così è la vita (vedi Adele)
Freud Lutto e melanconia
Hart L’oblio
Hart Ricostruzioni
Jervis La conquista dell’identità
Laborit Elogio della fuga
Marcuse Il significato della morte
Tante poesie sparse: intanto Montale,Tagore,
Claudio Damiani! Foscolo, Ted Hugues, De Angelis,
Marcoaldi... (poi li riepilogo tutti)
Sto leggendo Tartt Il cardellino
Vedi? Io non ne ho letti una sfilza di quelli che proponi tu...Ma io non sono un meticoloso lettore e vado un po' ad estro nella scelta. Mi intrigano nella tua lista sicuramente Barthes, Jervis, Elizabeth Kubler Ross... Ma è l'argomento che mi appassiona poco... (PS mi è "scappato" un commento firmato Buscateblog, ma avrai capito che sono sempre io...) Ciao
EliminaDei in esilio e' difficile che lo trovi... E quindi cito (appunto su un segnalibro)...
RispondiEliminaMa un giorno gli avviene di udire una canzone che conosceva nella sua giovinezza ; allora, in un improvviso spasimo, egli ricorda tutti quello che ja perduto, rendendosi conto con dolore di essere in esilio, lontano da tutti quanto gli era caro. Ciao
Ciao Guglielmo, volevo solo dirti che alcune delle mie letture contengono solo alcune pagine relative alla perdita e al lutto o sfiorano il tema "a latere". grazie ancora, marina Aggiungo l'introvabile (purtroppo) Finte di Teobaldi per e/o. In cui l'ironia sulla perdita è delicata ma efficace
RispondiEliminagrazie Adele e Angela, ogni volta che scoprite nuove letture me le indichereste? grazie ancora, marina
RispondiEliminaAh, ho dimenticato di citare le bellissime e tante pagine di Proust sulla morte di Albertine.(La fuggitiva da pg 63 in basso fin pg 99) Incredibile la finezza psicologica. E quanto alla scrittura, che ne parlo a fare?
RispondiEliminaConoscerai sicuramente il blog di Loredana Lipperini, io solo questa mattina ho letto una pagina da lei scritta giovedì 25 settembre, mi è molto piaciuta ed è in tema con quanto stai scrivendo. A presto
RispondiEliminaAdele
Grazie Adele, conosco il blog e ora vado a leggermi l'articolo!
RispondiEliminaNon riesco a commentare questi tuoi ultimi post.
RispondiEliminaSono ignorante e...ho paura.
Ciao Marina, passo per un saluto.
RispondiEliminaIl mio percorso è a zig zag, non saprei come chiamarlo altrimenti. Ma forse sono ancora ferma ad un confronto interiore tra me e i ricordi, tra me e tutti quelli che mi mancano attraverso le loro parole... Non so dire altro.
RispondiEliminati ringrazio per il pensiero, Graziana, e scusa il ritardo
RispondiEliminaCiao Emilia, anche il mio è un andare avanti e indietro, un procedere e un retrocedere. E ho perso lo slancio di parlarne e testimoniare
RispondiEliminaleggo belle cose tue su FB, come sempre
ti abbraccio, marina