Come piccoli fiori sentimentali
portati da un vento avvizzito
a un' Alcatraz senza confini
i pazzi prendono a percorrere le vie euclidee
della città estiva
Non vogliate parlare con loro
i pazzi assetati ascoltano voci
che non risiedono nelle vostre gole
Me lo hanno detto -vorace cortesia-
quando i nostri sguardi si sono trafitti
quando hanno portato alle loro bocche mute
le mie mani
come le loro vuote.
m.p.
m.p.
Complimenti Marina ottimo componimento poetico.
RispondiEliminaBuon Venerdi
Maurizio
Molto bella e molto triste.
RispondiEliminaCiao