Le vecchie sulle panchine
d'estate
sono tutte pettinate lavate stirate
Tengono dritta in grembo
la borsetta nera con la cerniera
emblema di rispettabilità.
Parlano, chi lo sa:
le figlie che stanno al mare
il figlio che a ferragosto le porterà al paese.
Un autobus con lo sbuffo nero
ombra la camicetta
la pelle trasparente
i capelli bianchi raccolti
Sospirano: che croce la città.
Se volete sentire la poesia letta dalla bella voce pastosa dell'autrice, la trovate sul sito di Fahrenheit-Rai3
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Nelle città la condizione degli anziani non dev'essere facile. Le città sono a misura di non so chi: sembrano progettate per creare problemi per quelli che di problemi ne hanno già abbastanza...
RispondiEliminala mia mamma per sua e nostra fortuna è talmente autonoma che di stare sulla panchina non se ne parla, anche se come sai a volte si sente sola
RispondiElimina@guglielmo tu vivi in una dimensione più umana, con le sue difficoltà penso, ma con presenze affettuose a portata di mano
RispondiElimina@zefirina Hai una madre .2
Al di là dell'immagine stare sulla panchina è una situazione esistenziale
RispondiElimina@anonimo è comunque un simbolo molto eloquente :-)
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