Senza riscriverli li ho copiati da lei e poi ne ho aggiunti altri.
Che si può fare dell'amore
quando raggiunge questi livelli di disperazione, impotenza e concentrazione
folle?
Qualcosa verrà senz'altro a
demolirlo.
Era proprio l'amore a darle il voltastomaco. L'asservimento, la mortificazione di sè, l'autoinganno, Questo la colpiva. Ne vedeva bene il pericolo; ne intuiva l'errore. Gettarsi a capofitto nella speranza, nell'abbandono all'altro, nel bisogno.
Pensò a quanto l'amore allontani il mondo da noi, quando è felice non meno di quando non lo è.
....In un modo o nell'altro l'amore ti deruba sempre di qualcosa. una sorgente di equilibrio interiore, un piccolo nocciolo duro di onestà.
A renderci desiderabili non
è qualcosa che facciamo, ma qualcosa che senza saperlo abbiamo dentro di noi.
QUESTI QUATTRO PASSI LI ABBIAMO SEGNATI ENTRAMBE.
Ed eccone altri
...Le figure degli
uccelli...Erano lì luminosi ed eloquenti, così in contrasto con quanto li
circondava che non sembravano nemmeno rappresentare soltanto quegli uccelli,
quei cieli e quella neve bensì un mondo diverso di gagliarda innocenza,
privilegiata spensieratezza e prodiga distribuzione della conoscenza.
Per suo padre Flo incarnava
l’ideale di donna. ..La donna doveva essere energica, efficiente, in gamba a
fare e a risparmiare; doveva esssere furba, abile nel contrattare, imperiosa e
capacxe di smascherare le altrui falsità. Al tempo stesso doveva mostrarsi
intellettualmente ingenua, puerile, nemica di carte geografiche, paroloni
difficili e di tutto quello che c’è nei libri, piena di belle idee confuse,
superstizioni, credenze popolari.
..viveva di soli pensieri...
In quei momenti sentiva la
presenza del corpo di (sua figlia) Anna nell’appartamento con la stessa
naturalezza con cui ne aveva sentito il peso dentro di sé...
In quel momento sarebbe stato così per chiunque non fosse
Simon. Le risultavano tutti irritanti e indesiderati. Rose capiva benissimo che
cosa l’aspettava. Tutti i normali piaceri, i conforti, le distrazioni della
vita stavano per essere imballati e messi via; il gusto per il cibo, la musica,
i lillà, un temporale notturno; sarebbe svanito tutto. Non avrebbe più voluto
altro che coricarsi sotto il corpo di Simon, nientìaltro che abbandonarsi a
quegli abbracci spasmodici.
Non devi metterti intesta di essere migliore degli altri
solo perché impari le poesie a memoria. Chi ti credi di essere?
in effetti verrebbe voglia di ricopiarsi tutto il libro
RispondiEliminabella la morale che poi Rose aveva tratto dopo essersela presa in un primo momento quando la professoressa l'aveva rimproverata dicendole appunto chi ti credi di essere?
se non l'hai letto leggiti anche nemico, amante, amico, credo sia stato il libro che me l'ha fatta conoscere mi aveva colpito il titolo e poi a ruota mi sono comprata e letta tutti i suoi libri
Ciao Zefirina, i racconti di Nemico, Amico, Amante sono stati anche per me una lettura bellissima, come tutto quello che la Munro ci ha regalato. Sembra che non se la senta più di scrivere, o almeno avanza dei dubbi. ma Einaudi mi ha twittato che hanno ancora qualche altra raccolta da pubblicare, oltre l'ultimo libro che è già in traduzione. Per un po' possiamo stare tranquille ;-)
RispondiEliminaSul dialogo tra la professoressa e Rose a me è soprattutto piaciuta quella riga, "Rose non ci badava più". Ma anche il riconoscimento di un desiderio non maligno da parte della insegnante di avvisare Rose di qualche cosa in cui si sarebbe poi sempre imbattuta.
buona lettura; sono sicura che troveremo altri punti di contatto, da lettrice a lettrice...
Quando leggendo incontri dei personaggi che mostrano somiglianze col tuo modo di concepire la vita, un autore che mostra di avere affinità con il tuo modo di pensare, allora provi un'emozione indescrivibile.
RispondiEliminaL'ho appena comprato e quanto prima lo leggerò... Chissà che anche le mie citazioni non coincidano. Un abbraccio
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