domenica 3 giugno 2018

Contrordine compagni!

NOTA BENE-
Il blog di cui parlo è lì morto.
Lì sta bene.






Cari amici, oggi sono molto fiera di me. Ho effettuato un' operazione di altissima tecnologia. Almeno per le mie ridotte capacità.
Ho importato in questo blog il blog essenzialmenteinezie che avevo aperto qualche mese fa perché sostituisse questo.
Perché l'ho fatto?
Perché mi sono accorta di provare quasi un senso di colpa per aver abbandonato il vecchio blog. Perché ho pensato che era inutile fare un nuovo blog per separarmi dal vecchio se poi ogni tanto tornavo a sfogliarlo, a rileggerlo ora qui ora là.

Il senso di estraniamento che provo rispetto alla Marina che ero è rimasto, un disagio che non riesce a trasformarsi in tenerezza o nostalgia. Forse accadrà, forse no.
Ma in una cosa almeno sono sempre la stessa Marina: quando faccio una sciocchezza sono pronta a riconoscerlo.
Non è cambiando il template, l'intestazione o le etichette che si testimonia un cambiamento.
Così ecco che le inezie essenziali e le essenzialmente inezie si sono riunite.
indipendentemente da quello che io sento e so di me.


P.S.
Qui di seguito ho incollato quello che era il biglietto di benvenuto del blog essenzialmente inezie -il blog 2, lo chiamerò così- come trait d'union tra le mie due creature.
Invece i pochi post che vi erano pubblicati li ha importati per me Blogger e li ha disposti in ordine cronologico.

Cari amici, eccomi qui. Se siete arrivati qui è perché siete passati sul mio blog storico e ve ne ringrazio. L'ho lasciato lì, dopo dieci anni di vita, dal 2007 al 2017. Era andato rarefacendosi e inaridendosi, un lento morire che mi dava anche disagio.
Quando, in cerca non so di cosa, rileggevo un vecchio post toccavo dolorosamente con mano quanto io fossi cambiata e quanto l'identità di quella marina si fosse sfarinata. E non conta se quella marina valesse poco o tanto. Ero io e non lo sono più.
Perciò ho fatto una capriola grammaticale e ho dato inizio al blog del mio presente, della marina che sono oggi.


Da "inezie essenziali" a "essenzialmente inezie" il significato slitta e non di poco.
Quando scrivevo "inezie essenziali" ritenevo, evidentemente, che nelle inezie che via via venivo scrivendo ci fosse qualcosa di essenziale che chiedeva di essere scritto e forse meritava di essere letto. Essenziale per me e, perché no, per qualcun altro nella blogosfera; qualcuno che si scoprisse in sintonia con il mio modo di sentire e, almeno in parte, vi si riconoscesse.
Ma trasformando quell'aggettivo "essenziali" in un avverbio "essenzialmente" il significato cambia e non superficialmente.
Infatti "essenzialmente inezie" dice che quello che scrivo è fatto alla radice di inezie, che smettono di essere essenziali.

Se sono rimasta comunque nell'ambito lessicale della essenzialità e della inezia una ragione, un significato c'è. Per ora è confuso anche per me, ma penso che pian piano verrà fuori.

Comunque, perché scriverle queste piccolezze, questi nonnulla, queste minuzie? Quanto narcisismo mi porta a scriverle?
In tutti noi che affidiamo a un blog i nostri pensieri, ricordi, versi o versetti, racconti, riflessioni, un po' di narcisismo è sempre presente. Almeno credo.
Ma, dato per scontato il mio tasso di narcisismo, per non farmi torto, tra le ragioni del mio scrivere aggiungo la mia solitudine e il mio bisogno di comunicare i miei nonnulla di oggi. 
A presto, marina

2 commenti:

  1. Ciao Marina! E cambiare invece questo marroncino carta da parati che fa da sfondo?
    :-)

    RispondiElimina
  2. Penso che tu dentro sia molto cambiata, come tutti del resto.
    Penso che tu non abia più voglia di scrivere così nel senso di relazionarti con questi argomenti e questi blogger nella consueta dinamica dei blog. Insomma ti sei definitivamente stancata; ognuno ha il suo cammino e reagisce alle situazioni a modo suo. Io non mi sono stancato del tutto mi sono stancato dei blogger, meglio di molti di essi, e di un certo stile di scrittura che dai blog è nata e sui blog imperversa al di là dell'anagrafe e di altre cose.
    Ma fino al 2015 tu hai fatto scuola in rete e lo sai ( non celarti dietro il rossore), gli anni d'oro dal 2007 al 2010 restano qualcosa di incredibile. Quelli non cancellarli mai e fanne un cartaceo se puoi.
    Come vedi io sono rimasto in un mare di luoghi che limo, aggiusto, covo, sempre col timore di essere "disturbato" dagli sciocchi, sempre alla ricerca di interlocutori validi che non abbiano sempre e solo ideologia nella loro sintassi.
    Riprenderai? Qui o altrove?
    Non lo so Marina ma ogni tanto è bello pensare che questo sia possibile. Ciao

    RispondiElimina

Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo