venerdì 16 marzo 2018

lo sguardo dell’assenza

Da tempo guardo al mondo con lo sguardo dell'assenza.
È uno sguardo che sta sulla porta. Lo sguardo di un ospite che non fa un passo avanti per unirsi agli altri nella stanza affollata. L'ospite è lì e non è già più lì e immagina. Così io immagino.
Nel mio immaginare -ambienti, scene, dialoghi- gli altri sono tutti presenti e ormai in pace con la mia assenza. Non voglio che chi mi ama soffra. E guardo alle loro vite con speranza ma già con quel senso di accettazione che l'assenza porta con sé. L'accettazione è inevitabile. Del resto divenuti assenti di diritto non si potrebbe in alcun modo intervenire. 
È strano che della mia assenza ancora nessuno si avveda, che io risulti presente a tutti gli effetti.

Voglio rassicurarvi: essere presente eppure già assente è solo uno stato, una condizione, non comporta dolore.






 Giacomo Balla Elisa sulla porta 1904

Nessun commento:

Posta un commento

Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo