Sono i minuti, i secondi, che bisogna fronteggiare. E a denti stretti costringere il pensiero su una idea, una immagine, un oggetto. Trovarne di piatti, inerti, sterili, senza echi.
Non farsi prendere, bisogna, sfuggire, sottrarsi. Questa battaglia logora.
Sciolgon le notti
RispondiEliminaLe giornate di ieri
Oggi è domani
Fuggi? I due anni furono gloriosi poi venne l'autunno e, improvviso, l'inverno. Logorandoti appare in trasparenza l'essenza, quella rimane intatta.
RispondiEliminaDai minuti e dai secondi bisogna lasciarsi cullare con una poesia, una canzone, un libro, un sorriso...
RispondiEliminaCiao
mi sa che hai ragione Maria: questa battaglia logora.
RispondiEliminaMaurizio
Non ho mai portato l'orologio. E si che ne avevo bisogno se non altro per prendere treni e coincidenze come ogni pendolare che si rispetti. Così mi ritrovo con i capelli bianchi senza saperlo... Rileggo in questi giorni Bufalino e il suo denso romanzo "Dicerie dell'untore". Lì il tempo è quello "breve" dell'attesa... eppure , quanti fremiti di vita !
RispondiEliminahai perfettamente ragione,
RispondiEliminanota: da quando non lavoro piu' non porto l'orologio, bella liberazione