Ho casualmente scoperto i dainàs, componimenti poetici della tradizione baltica cantati a due, tre voci.
Sono componimenti di tre, quattro versi, molto brevi, che usano l'allitterazione o la rima interna. Nella struttura ricordano gli haiku, anche se sono più liberi.
"Esprimono tutti gli aspetti della vita e della natura.
Parlano di amore, di morte, laghi, boschi, estate, inverno, dolore, piacere." (Jan Brokken)
Ne esistono diverse raccolte e altre ne vengono continuamente pubblicate. Non sono però stati tradotti in italiano.
Mi è venuta voglia di sperimentarmi, così per gioco. E anche perché mi piacciono molto le rime interne.
Come segnali di fumo
s'alzano dal grumo del tempo
e si liberano nel vento
li sento ecco
i ricordi sospirosi
Abbiamo un tetto per il riposo:
è fortunoso, ricorda.
il pane abbiamo e il sale:
è accidentale anche questo.
Il giorno di luce e di festa
con passo solenne
nella sua morsa
tutti conduce
Abbiamo ancora anime care:
ballare possiamo
ma in punta di piedi
m.p.
Non è percepito l'amore:
nella grotta si accuccia avvilito.
La beffa ci becca con aspra bocca
Guarda il tempo accartoccia
anche la roccia e i grattacieli.
Lievi ci sfariniamo.