Ho appreso a perdonare
il blu smagliante alla plumbago
il blu smagliante alla plumbago
che esonda oltre il muro
e il rosa agli oleandri
e i rami colmi
che scendono a sfiorarmi il capo.
che scendono a sfiorarmi il capo.
Ma il profumo no.
Il profumo
-che mi trapassa come una
spada
e m’avvelena l’aria-
il profumo
mi è crudele
e per lui non ho perdono
né grazia.
m.p.
né grazia.
m.p.
a me capita Marina di sentirmi offesa dalla Bellezza...offesa perché qualcuno che amavo non potrà più goderne... Però con la Natura non riesco a prendermela, non perché ci vivo immersa, no, perché ingenuamente credo che le persone amate e perdute LI' STIANO, Natura esse stesse siano diventate. Per questo non ho questa reazione che non conosce perdono, come per te...Ma lo capisco, lo stesso lo capisco...Ti abbraccio
RispondiEliminaIl profumo sta prima di qualsiasi pensiero, c'era già prima del dolore. Ma forse il problema è l'associazione che ne facciamo e quella rimane come un marchio indelebile...
RispondiEliminaGrazie per i tuoi pensieri, Marina, posso farti dono del mio haiku di oggi?
RispondiEliminadovessi dei fior
dir qual più dolce profuma
oh, che dilemma!
grazie a te, Nidia per il tuo haiku. Mi piace molto
RispondiElimina@Guglielmo Lo so, il profumo è innocente. Sono i marchi indelebili che fanno male
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