Si esce, si
va a fare la spesa. Si compra del pane, si compra del formaggio, si comprano delle
mele, forse. Si entra e si esce dai negozi. Si saluta, si sorride.
Si dice: grazie, si dice: prego, si dice: scusi.
Si
attraversa la strada, si passa sotto gli alberi, a fianco di chiese, tra le macchine, in discesa, in salita.
L’aria è
calda, l’aria è fredda, qualche volta piove e si apre l’ombrello.
Qualche
volta le gambe sono nude, qualche volta
le bracccia sono scoperte, qualche volta c’è vento e si trattiene la sciarpa con una mano. Qualche volta si mettono occhiali scuri.
Qualche
volta ci si stringe dentro il cappotto di lana.
C’è luce e
si vedono ombre.
È scuro e
brillano alcune luci.
Si pensa, si
osserva, si ricorda, si colgono
frasi, ci si siede e si prende un caffè.
Si apre il
giornale: ladri
privati, furti pubblici, seni nudi, ghigni, tragedie collettive, guerre private, farse politiche...
Si chiude il
giornale, si guarda lontano.
Si è molto lontano.
Si è.
Si è.
Si entra nella stanza pensando alla telefonata di un minutro prima.
RispondiEliminaSi accende il pc e nel mentre si apre il quotidiano.
Il pc occhieggia si apre l'email, si chiude l'email.
Si apre uno dei blog che hai in rete, dici a te stesso adesso li cancello tutti.
Hai da ire , non hai nulla da dire o forse troppo da dire.
Pensi che sopratutto non hai nessuno cui dirlo.
Scorri gli altri blog, vuoti, pieni, chiusi, riaperti.
Commenti brevemente, a lungo.
Ti viene bene e ti ami, sei distonico e ti odi.
Vai da Marina Pierani e sei molto lontano- Come lei.
Commenti.
Come dice bene Enzo...:
RispondiElimina"Vai da Marina Pierani e sei molto lontano- Come lei."
Verità...
Ciao cara un abbraccio
E' semplicemente la vita Marina, la nostra .
RispondiEliminaMaurizio
Se spezziamo la vita in tanti attimi potremmo non trovarci il senso. Se la vedessimo nel suo insieme, ora che di tempo ne abbiamo macinato tanto, forse potremmo dire quale strada abbiamo fatto. O forse scopriremmo che ci siamo, semplicemente, smarriti.
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