Maria
poteva mentire con tutta la sincerità del mondo. Immagino che vivesse, come la
maggior parte delle donne, di un’esistenza immaginaria, in cui ella era migliore
e più felice che nell’altra. ...aveva anche ricordi di cui non parlava.
La memoria delle donne assomiglia a quelle vecchie tavole di cui esse si
servono quando cuciono. Ci sono cassetti segreti; ce ne sono di quelli chiusi
da lungo tempo e che non possono aprirsi; ci sono fiori secchi che non sono
ormai più se non polvere di rose; e matassine mischiate insieme e talora
qualche spillo. La memoria di Maria era molto compiacente: doveva servirle a
ricamare il suo passato.
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già, cucire il passato... ma cucirlo a cosa ?
RispondiEliminaUna volta con le lane di recupero si facevano improbabili centoni che venivano buoni nei giorni uggiosi di fine settembre inizio di ottobre.
Ma quell'abitudine s'è persa e non cuciamo più nulla a nulla e al freddo reagiamo accendendo prima i caloriferi...
Pagina stupenda. Ricordi quando , molto tempo fa, ti dissi che dovevi scrivere in latino? Era la lettura dell'Adriano di Marguerite che mi aveva dato l'idea. Ciao Marina.
RispondiElimina'già, cucire il passato... ma cucirlo a cosa ?'
RispondiEliminaAl presente e così ne esce una vita cucita a mano dove tutto si intreccia tenuto insieme da fili sottili resistenti nel tempo e ricca di sfumature diverse che insieme ai fili fissati al tessuto disegnano trame sottili, ma resistenti negli anni, forti e compatte.
mi hai fatto venir voglia di rileggerlo
RispondiEliminap.s. anche la mia memoria è molto compiacente