Novembre
E poi- se accadrà
ch’io me ne vada-
resterà qualche
cosa
di me
nel mio mondo-
resterà un’esile
scia di silenzio
in mezzo alle voci-
un tenue fiato di
bianco
in cuore all’azzurro-
Ed una sera di
novembre
una bambina gracile
all’angolo d’una
strada
venderà tanti
crisantemi
e ci saranno le
stelle
gelide verdi
remote-
Qualcuno piangerà
Chissà dove-chissà
dove-
Qualcuno cercherà i
crisantemi
per me
nel mondo
quando accadrà che
senza ritorno
Io me ne debba
andare.
Leggendo questi versi mi sono commosso.
RispondiEliminaResterà qualcosa di noi? Perchè ce lo chiediamo sempre più spesso? Perchè cerchiamo di restate in qualche modo? Amiamo la vita o noi stessi? O entrambe le cose? O forse non ci arrendiamo al vuoto senza senso. Ciao Marina, Una vera poesia.
RispondiEliminaDovrei far tacere quello di me che è stato contento di venire qui e non ritrovare per l'ennesima volta quel tristissimo post che si chiamava domenica, e far parlare, più probabilmente tacere, solo quello di me che sa quanto si può star male vivendo, e quanto si può star bene nonostante tutto.
RispondiEliminaNon ricordo più chi mi ha fatto conoscer questa poetessa, ma quello che è importante è che qualcuno me l'abbia presentata attraverso una emozione che, come una fiaccola, ho ripreso anch'io e portata avanti un pezzo di strada... Il ricordo non fa morire le persone pur sapendo che le tracce che lasciamo su questo mondo sembrano impercettibili (e forse non è un gran male). ciao Marina
RispondiEliminaAntonia Pozzi è vera poesia.... perché? Non si sa. La poesia c'è, mi diceva Anceschi quando ne discutevo con lui , e non sai spiegare perché...
RispondiEliminaJonuzza