C'è il mezzodì che non viene
e il mezzodì che è arrivato
una persona è seduta
una persona cammina
c'è l'ultimo oleandro rosa
e il cassonetto imbrattato
una campana che suona lenta
non il futuro ma il passato.
domenica 29 settembre 2013
domenica 22 settembre 2013
aspettare il lunedì
Bisogna aspettare il lunedì
credere che un lunedì arriverà
O metterlo in scena
È così facile ingannare
Si può canticchiare fra sé e sé
Ma chi è quel sé?
Domanda che l'altro non si pone.
L'altro ama la tua commedia
convintamente ci crede
E tu fai che lo creda
metà attrice brillante
metà girl di musical
Ma le metà sono tre:
la terza metà è dolente
e chiede solo un lunedì.
m.p.
credere che un lunedì arriverà
O metterlo in scena
È così facile ingannare
Si può canticchiare fra sé e sé
Ma chi è quel sé?
Domanda che l'altro non si pone.
L'altro ama la tua commedia
convintamente ci crede
E tu fai che lo creda
metà attrice brillante
metà girl di musical
Ma le metà sono tre:
la terza metà è dolente
e chiede solo un lunedì.
m.p.
la balena stanca
Sentirsi spiaggiati e non desiderare il mare.
Perché scriverne qui?
Sempre, quando scriviamo, c'indirizziamo a qualcuno. Scrivere per sé non esiste. È un puro proclama. O un'illusione. Sempre, nel buio o nella luce, cerchiamo qualcuno cui dire "Io sono, esisto. Ascoltami".
Nascondiamo le nostre carte. Talvolta le bruciamo. Perché bruciare le nostre parole ci dà l'estrema sensazione di liberarci di noi. Ma verrà un giorno in cui rimpiangeremo quelle parole, perché vorremmo interrogarle. Chi ero, allora? ci chiederemo. Ci cercheremo ma il luogo della ricerca non esisterà più. Avremo nascosto le nostre tracce a noi stessi.
Ma forse non importa, tanto continuamente ricostruiamo la nostra storia, e tutte saranno presunte, quando non pretestuose.
Perché scriverne qui?
Sempre, quando scriviamo, c'indirizziamo a qualcuno. Scrivere per sé non esiste. È un puro proclama. O un'illusione. Sempre, nel buio o nella luce, cerchiamo qualcuno cui dire "Io sono, esisto. Ascoltami".
Nascondiamo le nostre carte. Talvolta le bruciamo. Perché bruciare le nostre parole ci dà l'estrema sensazione di liberarci di noi. Ma verrà un giorno in cui rimpiangeremo quelle parole, perché vorremmo interrogarle. Chi ero, allora? ci chiederemo. Ci cercheremo ma il luogo della ricerca non esisterà più. Avremo nascosto le nostre tracce a noi stessi.
Ma forse non importa, tanto continuamente ricostruiamo la nostra storia, e tutte saranno presunte, quando non pretestuose.
giovedì 12 settembre 2013
grazie
Voglio ringraziare chi ancora passa sul mio blog, perché lo fa per affetto. E io lo sento, marina
traduzione della poesia di Manuel Bandeira
Per http://tentarenuoce.blogspot.it
Momento num café
Quando o enterro passou
Os homens que se achavam no café
Tiraram o chapéu maquinalmente
Saudavam o morto distraìdos
Estavam todos voltados para a vida
Absortos na vida
Confiantes da vida.
Um no entanto se descobriu
Num gesto largo e demorado
Olhando o esquife longamente
Este sabia que a vida
È uma agitaçao feroz e sem finalidade
Que a vida é traiçao
E saudava a matéria que passava
Liberta para sempre de alma extinta.
Momento num café
Quando o enterro passou
Os homens que se achavam no café
Tiraram o chapéu maquinalmente
Saudavam o morto distraìdos
Estavam todos voltados para a vida
Absortos na vida
Confiantes da vida.
Um no entanto se descobriu
Num gesto largo e demorado
Olhando o esquife longamente
Este sabia que a vida
È uma agitaçao feroz e sem finalidade
Que a vida é traiçao
E saudava a matéria que passava
Liberta para sempre de alma extinta.
domenica 8 settembre 2013
poesia dura
Manuel Ribeira
Momento in un caffè
Momento in un caffè
Quando il funerale passò
Gli uomini che si trovavano
nel caffè
Si tolsero meccanicamente i
cappelli
Salutavano il morto
distratti
Erano tutti rivolti alla
vita
Assorti nella vita
Fiduciosi della vita
Uno tuttavia si tolse il
cappello
Con un gesto ampio e lento
Guardando lungamente il
feretro
Questi sapeva che la vita
È un’agitazione feroce e
senza finalità
Che la vita è tradimento
E salutava la materia che
passava
Liberata per sempre
dall’anima estinta
Se non fosse per Guglielmo Gaviani non lo conoscerei
lunedì 2 settembre 2013
ricordando Violeta Parra
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