All'artigiano che conosco da anni ho chiesto: Si vendono? Laconicamente ma con uno sguardo più che eloquente mi ha risposto: "Si vendono."
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Prima di addormentarmi penso che di giornate come questa è fatta la vita. Punti che alla fine, se abbiamo avuto fortuna, sono congiunti da una linea. Ma penso anche che possono disgregarsi in un accumulo insensato di tempo passato, e che solo un costante, fermo sforzo dà senso alle piccole unità di tempo in cui viviamo... Christa Wolf
Che piacere rivedere i tuoi post!
RispondiEliminaPurtroppo un parte di questo paese, ( volutamente in minuscolo), non si fa mancare nulla del peggio, dal "grande fratello al "bunga-bunga"; sarà ardua ritornare ad essere un Paese Civile che riconosce altri valori.
Ho lo stesso timore di Sileno, cara amica...Bacio
RispondiEliminaMi piacerebbe vedere questi tipici prodotti italiani.
RispondiEliminaCristiana
Quando è uscita questa storia del Bunga bunga sull'emittente ANTENNATRE (che per vostra fortuna si vede solo in Lombardia) una trasmissione che faceva un po' il verso al Blog di Ghezzi basandosi sul vecchio binomio donne e motori , si è rinominata subito Bunga bunga...
RispondiEliminaSempre più in basso, dunque, fino a toccare il fondo
RispondiEliminaNon ci avviliamo! Io ho fatto la scelta di non tollerare più né un insulto, né un'allusione, né una volgarità, ma che dico... neanche un cenno, un accenno, una sfumatura, un fil di fumo, che non siano corretti, educati, garbati, civili, rispettosi della persona e delle donne in particolare. Praticamente: sono una tigre e ruggisco sempre! E se non ruggisco, soffio, oppure, fintamente accucciata, guato la preda!
RispondiEliminaCosì, nel mio piccolissimo, non si azzardano a bungabungheggiare o a consertirsi comportamenti meno che corretti!
Scusate la prolissità (che è un mio difetto, ma la tastiera mi rapisce sempre :-)), ma è per dire di non scoraggiarci e di reagire:
come possiamo! Almeno limiteremo i danni e l'insopportabile nel nostro ambito, non dilagherà!
cara baluginando sono sicura che ti batti con la tua ricca dialettica e fai bene. Per il momento io non ho le energie sufficienti e mi limito ad osservare...
RispondiEliminati abbraccio, marina
Cara Marina, ti confesso che le mie energie esistono molto di più nella scrittura che nella vita reale! Ma poiché devo vivere, allora faccio in modo che non si abusi di me, anche pensando alle mie "sorelle" che non conosco ma che voglio tutelare.
RispondiEliminaE' la tastiera il mio non luogo stupendo e la mia Atlantide, la mia relazione privilegiata e privata, anche perché quando s'istaura un dialogo in questo ambito, io sento che chi mi legge e mi ascolta, in qualche modo mi riconosce e mi legittima colmando il vuoto assoluto che subiamo nel quotidiano.
Dobbiamo resistere, abbiamo il dovere del nostro contributo al mondo: se ci ritraessimo, come spesso siamo tentate di fare, dilagherebbe il peggio e allora io credo che davvero avremmo fallito la nostra esistenza.
Ti abbraccio anch'io, con grande comprensione ma con il pensiero convinto che dobbiamo esserci, altrimenti tutto diventerà insopportabile!