venerdì 13 gennaio 2017

ma non è una recensione

Da molto tempo non scrivo. Stanchezza. Solitudine che sta bene sola. Varie ed eventuali.
Ma la poesia è sempre stata un medicamento per me e oggi mi spinge a scrivere qui.
Aspettavo da tanto l'ultimo lavoro poetico di Claudio Damiani, poeta che io scoprii nel settembre del 2010, e la cui poesia diventò un rifugio particolarmente consonante con il mio modo di sentire.
Diventò anche consolazione, benché io sappia che non sta bene dirlo e che molti critici superciliosi mi farebbero notare che non è questo lo scopo della poesia. Non me ne importa.

Di Claudio Damiani vi ho già parlato.
Quest'ultima opera si chiama Cieli celesti e se dovessi dire, in breve semplicità, che libro è, direi che è un'offerta. È l'universo intero che il poeta ci offre, e ci dà il passo per percorrerne i segnipiccoli, grandi, minimie ci offre il suo sguardo per guardarlo insieme a lui. Lui cammina, noi camminamo con lui. Lui guarda, noi guardiamo con lui. Lui s'interroga, noi c'interroghiamo con lui. Lui si risponde–con molti forse–noi assaggiamo le sue risposte.
C'è il finito e l'infinito in questa poesia e una religiosità senza definizione e senza i confini di una religione.
La religiosità del mistero, quella di Einstein, anch'essa poetica a suo modo.

Non so dire molto, né so dire bene.
Ma a quelli di voi che amano la poesia e anche a quelli che credono di non amarla, sento il bisogno di dire: leggete queste poesie, perché dentro ci sono le stelle e i sassi, gli asteroidi, le pecore, la tramontana, e un letto, e il biancospino e una biciclettina. E niente è "poeticizzato", ma tutto è semplice e piano. Non ci siano equivoci, piano non vuol dire superficie, piano vuol dire profondità.

E ho un altro consiglio per voi.
Scegliete una di queste poesie, imparatela a memoria e un giorno, su una stradanon importa se un viottolo di campagna, il marciapiede di una città o lungo il mareripetetevela, regolate il vostro passo sul suo ritmo-è il ritmo di un camminatore, infatti- e lasciate che vi accompagni e vi faccia bene.


PS non so più scrivere, mi spiace aver fatto torto al poeta. Speriamo mi perdoni.


Claudio Damiani- Cieli celesti
Fazio editore-2016
(anche in e-book)



6 commenti:

  1. Ti Perdona sicuramente
    Buon fine settimana Marina
    Maurizio

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  2. Imparare a memoria una poesia ? Mi pare già questa un'impresa d'altri tempi...

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  3. E' una buona medicina Damiani, un viatico per le nuove strade da percorrere, o sono sempre le stesse vecchie e abusate?
    Claudio Damiani merita certamente attenzione e lettura ma non riesco a considerare tutto il resto, la tua incapacità di scrivere o il tuo punto fermo raggiunto dopo anni di scrittura.
    Il tuo "la solitudine che sta bene da sola" mi ha attraversato da una parte all'altra e così ho commentato come se questo fosse un post, uno come gli altri, come se nulla fosse mutato. Ma non è vero. Ciao Marina

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  4. Ciao Marina,felice di rileggerti. A presto!

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  5. ciao Marina... io credo che sia una recensione a tutti gli effetti, la tua. Racconti il libro con pochi, significativi dettagli e fai venire voglia di leggerla questa nuova raccolta. C’è passione in quello che hai scritto, mi piace quello che hai fatto trapelare, mi fa venire l’acquolina “in mente”. Grazie

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  6. Mi sembre una buona rece invece, o nonrece se preferisci...

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