sabato 27 luglio 2013

il noi


Se io sono tu
e tu sei noi
non si comprende il mio stare
e il tuo essere stato

Non si comprende
l'infondatezza ai sensi
del mondo superstite
le briciole di storia
le foto
i vestiti riposti nell'armadio

Se tu sei me
e io sono noi
la fenditura non si comprende
né il tempo che vi scorre
ammantato di oscuro senso
m.p.

sabato 20 luglio 2013

Gioconda


Nuvole scivolano sul fondale del cielo
indosso un sorriso da Gioconda  
e un trapassato remoto


La fontanella viva del parco
fa una pozza
Il piccolo mare di città
non ha sale né onda
m.p.

lunedì 15 luglio 2013

la sposa di guerra


La notte attende il mattino
come la sposa di guerra 
col telegramma tra le mani

Non ci sono soluzioni nel tempo
Un fiume continuo fluisce
di spazio in spazio
portando i giorni e le opere

Il mattino attende la notte
come la sposa di guerra 
che siede col telegramma in grembo.
m.p.

martedì 9 luglio 2013

Il gabbiano nostalgico

Tra sogno e nostalgia
trascorre il roseo della sera
Che fa il gabbiano in città?
Finge nel fiume il brusio lento del mare.
m.p. 

il mio cammino

Il mio cammino
è il mio cammino
so io quando sostare e dove

La mia via è la mia via
non prendo compagni di viaggio

Il mio seno è il mio seno
è asciutto abbastanza
da accogliere solo vecchi amori

La solitudine è libera
viene il momento in cui il suo prezzo
non ci pesa più
m.p.

domenica 7 luglio 2013

il cammino


Tu sei il mio camino de Santiago
la mia Compostela di passi in croce

Questo è successo nelle ore più accecanti:
che mi chiedessi se il Santo mi avrebbe accolto a braccia aperte]

colme di cielo

Tu sei il mio Santiago 
il mio camino por Compostela
dove il Santo 
occhi muti
pallido rossore al volto
non spalanca braccia al cielo
né al caminante
né al suo cammino.
m.p.

mercoledì 3 luglio 2013

bloggo nuda o mi copro?

da "L'opera struggente di un formidabile genio" di Dave Eggers

"Ci sembra che rivelare cose imbarazzanti o private (...) significhi -proprio come per i primitivi che temono che la macchina fotografica gli possa portare via l'anima- che abbiamo dato a qualcuno una cosa che noi identifichiamo come i nostri segreti, il nostro passato e le sue zone oscure, la nostra identità, nella convinzione che rivelare le nostre abitudini o le nostre perdite o le nostre imprese in qualche modo ci deprivi di qualcosa. Ma in realtà è proprio il contrario, di più è di più è di più, più si sanguina più si dà. Queste cose, i dettagli, le storie e quant'altro, sono come la pelle di cui i serpenti si spogliano, lasciandola a chiunque da guardare. Che cosa gliene frega al serpente di dov'è la sua pelle, di chi la vede? la lascia lì dove ha fatto la muta. Ore, giorni o mesi dopo, noi troviamo la pelle e scopriamo qualcosa del serpente, quant'era grosso, quanto era lungo approssimativamente, ma ben poco altro. Sappiamo dove si trova il serpente adesso? A cosa sta pensando? No....quella pelle non è più sua, la indossava perché ci era cresciuto dentro, ma poi si è seccata e gli si è staccata di dosso..."