giovedì 20 ottobre 2011

pietà

È strano come si capovolgano i sentimenti. Aver così tanto odiato Gheddafi, tutto di lui, ed averne desiderata la cattura e anche la fine, sì. Ed ora provare questa pietà per l'uomo riverso faccia al cielo. Eppure lui non conosceva pietà.

5 commenti:

  1. La pietà è quella che si proverebbe per chiunque fosse mostrato così,ma è un attimo, almeno a me, quando penso a quell'aereo esploso in volo con 280 persone a bordo.
    Cristiana

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  2. Capisco,Marina. Ho provato pietà anch'io, nonostante non meritasse altro che la morte.

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  3. queste morti violente mi fanno comunque impressione e provo lo stesso tuo sentimento

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  4. Un uomo che è morto è diverso da ciò che era quando era vivo. Non può più nuocere. Rimane di lui solo l'essenza umana che tutti ci accumuna: il corpo senza vita è il corpo di "un" uomo, di qualsiasi uomo, fatto come il tuo o il mio. Non ha senso odiare quel corpo, perchè non è più Gheddafi. Gheddafi è finito nel momento in cui è morto.
    La pietà per lui in quanto essere umano è più grande dell'odio per lui come Gheddafi, ma si può provare ed esperimere solo dopo la sua morte.
    Giorgio

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  5. Non so se è pietà quello che ho provato vedendo quel corpo martoriato, oppure se si trattava solo di un momento storico nel quale un personaggio che disprezzavo profondamente per i suoi eccessi e la sua mancanza di pietà, non c'era più, come se una pagina della vita fosse improvvisamente girata.
    Un senso di nausea poi nei confronti di quelle persone che, ( purtroppo), mi rappresentano istituzionalmente e gli baciavano le mani fino a pochi mesi fa inneggiando alla amicizia e alla sua saggezza e, dopo averlo pugnalato a tradimento alle spalle oggi se la cavano con un: " Sic transit gloria mundi".

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Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo