lunedì 27 aprile 2015

rileggere Philip Roth

Ho iniziato a rileggere, per la terza volta, i libri di Philip Roth. E come sempre ritrovo quello che lo scrittore stesso ha detto di sé:
"Un assoluto divertimento e una mortale serietà sono i miei più intimi amici".

"Lotti contro la tua superficialità, la tua faciloneria, per cercare di accostarti alla gente senza aspettative illusorie, senza un carico eccessivo di pregiudizi, di speranze o di arroganza, nel modo meno simile a quello di un carro armato, senza cannoni, mitragliatrici e corazze d'acciaio spesse quindici centimetri, offri alla gente il tuo volto più bonario, camminando in punta di piedi invece di sconvolgere il terreno con i cingoli, e l'affronti con larghezza di vedute, da pari a pari, da uomo a uomo, come si diceva una volta e tuttavia non manchi mai di capirla male. Tanto varrebbe di avere il cervello di un carro armato... "[la gente] la capisci male prima di incontrarla, mentre pregusti il momento in cui l'incontrerai; la capisci male mentre sei con lei; e poi vai a casa, parli con qualcun altro dell'incontro e scopri ancora una volta di aver travisato. Poiché la stessa cosa capita, in genere, ai tuoi stessi interlocutori, la faccenda è, veramente una colossale illusione priva di fondamento, una sbalorditiva commedia degli equivoci.....Rimane il fatto che, in ogni modo, capire la gente non è vivere. Vivere è capirla male, capirla male, male e poi male e, dopo un attento riesame, ancora male. Ecco come sappiamo di essere vivi: sbagliando. Forse la cosa migliore sarebbe dimenticare di aver ragione o torto sulla gente e godersi semplicemente la gita. Ma se riuscite…beh, siete fortunati."

1 commento:

  1. Philip Roth è decisamente un grande scrittore, che sto imparando a conoscere solo da pochissimi mesi (ognuno ha le sue lacune!). Credo di aver letto i suoi ultimi libri e mi sono sembrati per certi versi tremendamente pessimistici rispetto a quello che vuole comunicare circa la natura umana. O forse sono io che lo interpreto così... Forse non mi interessano tutti i temi di cui parla (perché sono ben radicati nella mia sensibilità e anzi vorrei allontanarli dalla mia testa il più possibile) però a fine lettura non mi sono mai pentito di aver letto un suo libro. Perché è bravo...
    Non mi sembra di aver mai riletto un libro 3 volte... Al massimo sono arrivato a 2...

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