martedì 11 giugno 2013

poesia dal web



Il regno, una poesia di Stefania Stravato

 viaggio luoghi dissepolti dalla pioggia
 risalenti le ossa fino a questo liquido di rossosangue
  lasciami andare
  lasciami morire di un'antica sete in bocca
  tutte le notti che posso ricordare come si stende
  un regno perduto tra le dita
  e prova a dirmelo anche adesso che potrebbe essere domani
  baciarsi a lungo gli occhi e farsi male
  solo un istante irrinunciabile
  di confine e fiume.


Come nuvola m'aggiro, una poesia di ventisquera

Battito d'ali candide nell'aria pura e levigata
s'aggira una nuvola nel vento
stupita

il suo destino lo conosco
mi assomiglia, presto nell'azzurro
si sarà sfaldata

nessuna orma resterà a ricordare
quel suo lieve, soffice passare.

1 commento:

  1. belle tutte e due, più malinconica la seconda, secondo qualcuno ricorderà invece il suo lieve, soffice passare

    RispondiElimina

Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo