lunedì 27 maggio 2013

Marina Mariani, una poesia

Le vecchie sulle panchine
d'estate
sono tutte pettinate lavate stirate
Tengono dritta in grembo
la borsetta nera con la cerniera
emblema di rispettabilità.
Parlano, chi lo sa:
le figlie che stanno al mare
il figlio che a ferragosto le porterà al paese.
Un autobus con lo sbuffo nero
ombra la camicetta
la pelle trasparente
i capelli bianchi raccolti
Sospirano: che croce la città.


Se volete sentire la poesia letta dalla bella voce pastosa dell'autrice, la trovate sul sito di Fahrenheit-Rai3

5 commenti:

  1. Nelle città la condizione degli anziani non dev'essere facile. Le città sono a misura di non so chi: sembrano progettate per creare problemi per quelli che di problemi ne hanno già abbastanza...

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  2. la mia mamma per sua e nostra fortuna è talmente autonoma che di stare sulla panchina non se ne parla, anche se come sai a volte si sente sola

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  3. @guglielmo tu vivi in una dimensione più umana, con le sue difficoltà penso, ma con presenze affettuose a portata di mano

    @zefirina Hai una madre .2

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  4. Al di là dell'immagine stare sulla panchina è una situazione esistenziale

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  5. @anonimo è comunque un simbolo molto eloquente :-)

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Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo