sabato 18 agosto 2012

Sotto l’occhio della poiana

Il volo della poiana.
La coccola del cipresso,
aulente,sì.
Ricordare l'infanzia
con riso sororale.
I posti vuoti a tavola:
ancora uno,
or ora deserto.

Lo sguardo della poiana,
dall'alto, sulle nostre vite.
Il tonfo della pigna matura.
Il vuoto pesante al centro del petto.
Nessuna comunicazione:
la sconfitta della Tecnologia.
Il silenzio.
Le immagini che non puoi respingere.
Il fruscio del tempo tra i rami.

Al cimitero di San Lorenzo
il Comune ha eretto una lapide
per i giovanissimi morti del paese:
quaranta in un anno.
Le Madri e i Padri posero.
La quarantunesima è oltre il mare.

Qui il mare è opaco, sporco.
La poiana non vola sul mare.
Fa cerchi sulle nostre vite.
Ogni tanto saetta in basso.
Il suo tuffo è silenzioso.

Quando la poiana risale
nel cielo infinito
non è più sola.

Famoso è lo sguardo acuto della poiana.
Ma io sostengo che la poiana
è cieca.

m.p.

5 commenti:

  1. Penso che tu abbia ragione,Marina, cieca come la fortuna.
    Cristiana

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  2. Questa E'una poesia e lascia silenziosi a guardare attraverso le parole. Vi sono altri sensi che sostituiscono la vista, la coscienza del dolore e della casualità del vivere li comprende tutti.

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  3. Secondo me siamo noi i ciechi,vorremmo il mondo tutto nostro e non ci aggorgiamo che siamo piccoli,basta una ventata per farci cadere.
    Ciao Marina.

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