giovedì 3 novembre 2011

Sbilanciamoci e il mio programma di governo

Giulio Marcon, portavoce della campagna Sbilanciamoci, annuncia la presentazione oggi al Senato del “libro nero sul Welfare”.

Nell’editoriale di oggi sul Manifesto titolato “Economia virtuale”, Giulio Marcon scrive:

«Nell'aprile scorso Tremonti aveva affermato con rara preveggenza che nel 2011 l'Italia si sarebbe limitata a fare la “manutenzione dei conti pubblici” e che non sarebbero servite nuove manovre finanziarie. Nel frattempo la “manutenzione” si sta trasformando in continui e permanenti interventi di emergenza di fronte allo sfascio dell’economia, delle condizioni sociali del paese e della finanza pubblica. Ma fino a oggi, dell’economia e dei problemi sociali il governo non si è occupato. E sulla finanza pubblica ha messo toppe, alcune solo virtuali. Tanto che la situazione è progressivamente peggiorata. ....

L’ostinazione insistita del governo fino a oggi nel non andare a prendere i soldi là dove ci sono e da dove sarebbe giusto uscissero fuori (patrimoni, rendite, evasione, grandi ricchezze) e a non tagliare la spesa pubblica dove si potrebbe fare (ad esempio dimezzando i 20 miliardi di spese militari del nostro paese) è pari solo alla totale inazione di fronte all’urgenza del rilancio dell’economia e della difesa dei redditi. Il tutto dentro scelte di politica economica che che oltre che da iniquità e difesa dei privilegi, sembrano segnate da improvvisazione e disperazione....

Ma le scelte del governo in questi mesi sono state altre: salvaguardare patrimoni e ricchezze, colpire gli enti locali, le pensioni e i redditi, distribuire qualche una tantum assistenzialistica a un sistema economico ormai decotto e azzerare la spesa sociale....

Naturalmente servirebbe un governo autorevole che, invece di farsi prendere in giro in Europa, fosse capace di battersi per un cambio di politica: mettere il bilancio europeo a garanzia del debirto sovrano dei paesi in difficoltà, introdurre gli eurobond, darsi una comune politica economica e fiscale europea. Si tratterebbe di capovolgere il paradigma della politica restrittiva e depressiva che è stata seguita in Europa in questi mesi con un piano di politica di investimenti pubblici e di stimolo a una domanda di beni capaci di alimentare le produzioni di un nuovo modello di sviluppo ( energia pulita, mobilità sostenibile, beni comuni, ecc). Ma per praticare questa via bisognerebbe fare il contropelo ai mercati finanziari, (invece di lisciarglielo il pelo) mettendo regole e vincoli che ne ostacolino l’attività speculativa; servirebbe favorire un programma di investimenti sociali e un ruolo attivo dell’intervento pubblico, invece di insistere sul mantra delle privatizzazioni, andrebbe alimentata una politica dei redditi capace di ridurre le diseguaglianze. In sostanza si tratterebbe di rimettere al centro le politiche pubbliche contro l’deologia neoliberista del mercato...


Quanto a me, io non sono né un economista né un politico, ma avrei un mio piccolo programma di governo.

Penso che istituirei tre ministeri, cancellandone parecchi altri.

Il Ministero dell' Inventario, il Ministero della Manutenzione e il Ministero della Valorizzazione.

Il primo dovrebbe inventariare tutti i beni del paese (naturali, artistici, culturali nonché ogni struttura di cui i cittadini sono utenti; scuole, ospedali, strade, caserme, ecc) e analizzarne lo stato, le condizioni e le necessità.

Il secondo dovrebbe provvedere ad una Sola Grande Opera: la loro manutenzione ordinaria e straordinaria. Ce n'è di lavoro da fare e da dare! (Basti pensare al nostro territorio o alle nostre scuole da mettere a norma, ma sono solo due esempi, le mille cose da fare ogni cittadino le sperimenta quotidianamente.)

Il terzo dovrebbe studiare tutte le forme possibili di valorizzazione dei beni del nostro paese che non sono da dismettere ma da proteggere, rendere produttivi e, molti, da convertire a nuove funzioni. Funzioni sociali.

Il ministro dell' Inventario lo vorrei pignolo, meticoloso, magari anche un po' ossessivo...

Quello della Valorizzazione dovrebbe avere immaginazione e lungimiranza.

E quello della Manutenzione grande senso pratico.

Ognuno di voi, sono certa, ha il suo personale Programma Minimo di Governo. Mi piacerebbe conoscerli.

8 commenti:

  1. Questo tuo post è fantastico!
    Lo condivido subito.

    Sono d'accordo con Marcon su tutta la linea e anche con te. Il tuo programma mi sembra logico e molte volte nel pensare a cosa avrei fatto se fossi stata Presidente del Consiglio inserivo un qualcosa del genere.

    Io ho un programma molto nutrito...
    Ma non te lo dico tutto.
    Inserire certamente questo:
    Passare ministero per ministero, ufficio per ufficio, stanza per stanza, persona per persona...
    E valutare tutti gli sprechi. Valutare se ogni persona è al posto giusto e invece non starebbe meglio da un'altra parte.
    E poi naturalmente le spese governative, militari etc. etc.
    Per chiedere sacrifici ai cittadini io partirei con dare il buon esempio che funziona sempre.
    Il buon esempio e buoni servizi.

    Non riesco a concludere il discorso perché ho le mie figlie sul collo...
    Grazie per questo post!
    Ciao.

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  2. Istituirei il Ministero della Super Difesa, non quello delle armi che ridurrei drasticamente alla faccia di Larussa.
    Un Ministero che si occupasse di tutti gli altri al fine di evitare sprechi, con controllori robotici incorruttibili.
    Ciao cara Marina
    Cristiana

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  3. Io vorrei un Ministro, ( non un calderolo), che faccia funzionare questo Paese come un paese civile dove i servizi vengono erogati a beneficio dei cittadini con modelli di efficienza elevati e a costi ragionevoli e non per sistemare qualche amico, qualche parente, o qualche amichetta di bunga- bunga a remunerazioni elevatissime.
    Il sogno sarebbe di avere asili con orari compatibili con le esigenze di chi lavora, ospedali dove vengono assistite delle persone e non dei pazienti, treni decorosi e veloci su tutto il territorio, assistenza alle persone anziane, scuole curate e dotate di tutto il necessario per un'istruzione PUBBLICA di qualità elevata, uffici pubblici con la burocrazia ridotta al minimo e con responsabilità degli addetti ben precise senza possibilità di scaricabarile, poi vorrei ancora.....

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  4. Ciao Marina, le soluzioni ci sono ma si trovano sotto l’orizzonte e bisogna navigare. Non sarà certo una generazione di giovani e sciocchi depressi cronici a risolverli, non sarà insomma la brutta copia della MIA generazione che potrà sperare di restare a cavallo del mondo, così.
    Chi ha la mia età ha fatto, sbagliando più o meno, e adesso se dice di poter fare ci prende solo per il culo perchè usa SEMPRE IL SOLITO SISTEMA e quello non funziona; non vedi che anche se applicato con un abito diverso produce gli identici guasti?
    C’è violenza nel mondo: ideologica, culturale, sociale, fisica sessuale, ed è presente alla grande anche in quelli che hanno un’età più fresca della mia. Guarda il web e le nuove frontiere della comunicazione: è inutile che i ragazzi si nascondano dietro “l’irruenza giovanile”, dietro non c’è anagraficamente la lorr generazione ma una molto più vecchia. Che ci prende per i fondelli e vi usa.
    L’Africa che sta sommergendo L’Europa è così per una violenza lucida e spietata nei secoli precedenti da parte nostra. si chiama colonialismo. E’ lo stesso sempre identico a quello dell’odierno Sarkosy e della sua elegante e fica Carlà.
    E veniamo a noi alla nostra bella Italia . Il Parlamento “aia per polli e galli ruspanti” quello di Fini, Berlusconi, Di Pietro et etc… cosa pensi che possa produrre? Riproduce se stesso perchè è fatto per questa riproduzione continua: la politica come mestiere. Se ci entri e non cambi la testa ( è difficilissimo farlo soprattutto se si è in pochi) non cambierà assolutamente nulla. Io leggo il prodotto di queste nuovissime generazioni in rete…è mediocre, Marina, risibile, senza conoscenza, ripercorre strade che sono abusate da un secolo e dinfatti il risultato si vede sui blog: uno sfanculamento totale ma almeno ai miei tempi la colonna sonora era migliore. …La soluzione è essere giovani, giovani e vecchi Blogger e usare solo la nostra testa pulita, scrivere di quella, confrontarsi alla velocità dei bytes e non chiudersi, non chiedere aiuti pelosi ai vecchi marpioni ( come me), ma aprire gli occhi ad un pianeta in cui abiterete voi soli perchè noi per fortuna saremo già trapassati.
    Se la vostra generazione oltre a usare il Pc saprà usare la testa MOleskine forse si avvierà verso una soluzione decente, così con queste tecniche rivisitate e non corrette sono guai.
    CONTINUA

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  5. Io limiterei senza discussione alcuna i ministeri ( il nome conta poco dai) e lascerei in funzione solo i seguenti
    -ministero dell’interno
    -ministero dell’economia
    -Ministero delle cultura e dell’istruzione
    -Ministero del lavoro dell’industria e dell’artigianato
    -Ministero dell’agricoltura
    -Miistero dei trasporti e delle opere pubbliche
    Il più importante sarebbe quello della cultura perché da essa dipende anche l’etica sociale di una nazione e il suo futuro nel contesto delle altre nazioni. Esso invece viene bistrattato da 150 anni, in nome di Dio qualcuno mi dica se, come e quando la cultura in tutte le sue espressioni ha mai avuto in Italia un sostegno politico ed economico decenti!
    Spazzerei via più della metà dei parlamentari e senatori: forse non sarebbe male una Camera unica.
    Darei ai nostri rappresentanti un OBOLO DI DECENZA, altro che pensioni d’oro e privilegi a mai finire; farei sparire auto blu e mille bolle blu e direi al presidente del consiglio dei ministri di prendersi il tram quando va in aula ed il treno quando torna nella sua città.
    Rifarei una nuova Costituente, che detti una volta per tutte le linee guida nuove per questo Paese, iniziando dalla sua definizione territoriale se proprio non è possibile una profonda rivisitazione storica del processo risorgimentale e unitario. Un’Italia con pari dignità a Lampedusa come a Varese altrimenti la finiamo con questo propagandismo da due soldi e questo mito di un federalismo ad uso e consumo di regioni già ricche e volte vrso orizzonti molto lontani e ci separiamo smettendola con celebrazioni che in verità sente solo una minoranza di italiani.
    Senza denaro non si va da nessuna parte e il lavoro è cultura, morale e fortissimo deterrente contro la criminalità: non è vero che il lavoro non c’è è vero che viene massacrato e nascosto per interessi di lobby talmente potenti da aver costruito un’ideologia della “necessità del lavoro quando capita e se capita”. In Italia solo su turismo, agricoltura, infrastrutture ( da rifare al 60-70 %) c’è lavoro per i prossimi 50 anni .
    Basterebbe parlare chiaro una volta per tutte, basterebbe che i ragazzi si alzassero le maniche per costruire la loro casa nuova…ma pagati però! PAGATI! E pagati il giusto per poter sognare un futuro e cominciare a costruirselo. Le ideologie di fondo sono storia, bisogna sempre conoscere quello che ci ha preceduto ma mai farsene un totem dietro il quale nascondersi.
    Infine Vorrei la cosa in generale più ovvia e più difficile del mondo:
    La persona giusta al posto giusto! Non un ministro che, come ha detto qualcuno, pensa che Calamandrei sia un passato remoto. Non un presidente del consiglio che passa il suo tempo con bellissime puttane, né sindaci di grandi città d’arte che della loro città non sappiamo vita morte e miracoli, non ministri del lavoro che non abbiano neanche la più pallida idea della fatica di un operaio di catena di montaggio né dirigenti o rettori di università che non siano serissimi, preparatissimi con una apertura mentale di cui il nostro paese è pieno ma che oltre un certo filtro non riesce mai a passare. Questo vorrei Marina e te lo dico con tutta l’amicizia che rileggerti mi fa assaporare. Mi perdoni la prolissità?
    ENZO

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  6. Ma qui sembra di essere alla Leopolda di Renzi... ;-)
    Penso che sia basilare quello che dice Marcon a proposito di regole e vincoli che ostacolino l'attività speculativa della finanza. Se non si riesce a mettere mano a quella cosa lì si va poco lontani.
    Un abbraccio, Marina!

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  7. @ Sileno. Sogniamo lo stesso paese. Mi sembra impossibile che tutta questa normalità dobbiamo considerarla una utopia!

    @Artemisia A me Leopolda e Renzi non l'ha mai detto nessuno!!!! Ma, tornando seria io sono DAVVERO e profondamente convinta che questo paese ha bisogno di una sola grande opera, la manutenzione ordinaria e straordinaria in ogni suo angolo. Dopo gli avvenimenti di ieri a Genova la convinzione si rafforza e si rafforza continuamente...
    Sì è dal sistema finanziario che bisogna partire. Sarà molto dura...

    @VICE' primo
    non so se la mia generazione e la tua coincidano. La mia però ha molte delle colpe che enunci. Ma io non posso smettere di sperare nei giovani. Chi resta se no? (Scusa non ho capito MOleskine)

    @VICE' secondo alias ENZO
    Ciao Enzo: i tuoi vorrei sono i miei. Ma dove sono gli uomini e le donne nel nostro panorama politico degni di partecipare ad una nuova Costituente? Sì penso che dovremmo prima selezionarli molto bene, Anche tra quelli già in politica ci sono sicuramente di qua e di là persone decenti o migliorabili, ma dovremmo armarci di un.....lanternino.marina

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  8. Marina nei giovani non smetto di sperare nemmeno io, se giovani veramente sono e non epigoni dei vecchi stolti che molti di noi siamo stati.
    La "testa Moleskine" è quella di chi usa il cervello in modo proprio e artigianale e scrive prima su carta di agenda vecchio stampo i segni del suo sogno. Ciao

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