sabato 2 luglio 2011

lutto e tipi umani/due

C'è chi abbassa lo sguardo e prosegue per la sua strada. Sì, può essere qualcuno che non riesce a confrontarsi con il tuo dolore, leggertelo negli occhi e dover prendere atto della sua esistenza nella nostra vita e quindi, un giorno, forse, nella sua; ma può essere qualcuno che il dolore lo rispetta fino in fondo e, se non lo ha conosciuto, sa però immaginarlo. E intuisce che il dolore altrui può non amare lo svelamento e ha invece bisogno, per non dilagare in crolli drammatici, della discrezione dell'altro.

Entrambi passano e li vedo passare con sollievo.

4 commenti:

  1. A volte mi chiedo se non sia la mia memoria a voler essere vittoriosa: mantenere vivo quello che è morto non è forse un sogno di immortalità?
    Dovrei lasciare al tempo la sua possibilità di curarmi spogliandomi dal ricordo, dovrei riconoscere che la realtà può ancora abbracciarmi anche se in diverso modo, dovrei coraggiosamente incamminarmi verso una nuova strada.
    Ciao e grazie.
    Un abbraccio.

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  2. Un po' mi ci rivedo in questa descrizione.
    Un abbraccio.

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  3. Sì, il dolore ha bisogno di discrezione e di tempo ma non tutti capiscono...Bacio cara

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  4. Il dolore è troppo intimo, troppo profondo perchè possa essere davvero comuncabile.
    E' solo il silenzio che accolgie che aiuta a condividere a volte.

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