martedì 26 luglio 2011

camminando

Esistono tattiche ma non esiste strategia. Quella proposta è inaccettabile.

Ho spesso pensieri fulminei, lame che mi attraversano e rendono chiaro il mio groviglio. Probabilmente sono banalità, ma emergono come voci di verità mute fino a quel momento.
Forse le banalità una volta sono state illuminazioni, scoperte.
Un giorno, qualcuno che arriva in ritardo, le riscopre. O le capisce sulla propria pelle.

venerdì 15 luglio 2011

silenzio e silenzio

Un giorno vi parlerò del gruppo di "auto-mutuo aiuto per il lutto" che frequento da quasi un anno.
È stato appena sospeso per il sopraggiungere dell'estate e i miei fratelli e le mie sorelle nel lutto già mi mancano.
Ma di noi, uniti nel dolore, non vi parlerò oggi. Oggi vi parlerò solo del nostro silenzio. Paradosso, si potrebbe dire, voler parlare del silenzio, ma le mie parole non risuonano, sono solo scorse dagli occhi di chi vuole farlo.
Il silenzio si posa talvolta sul nostro gruppo. Dura e poi dura e poi dura ancora. Nessuno sembra volerlo interrompere, forse saperlo interrompere. All'inizio io percepisco dentro di me un'ansia violenta. È quasi un riflesso immediato, come se io, io in prima persona, fossi chiamata da subito a riempire quel vuoto, come se io, io sola, fossi investita dalla responsabilità di interrompere quel silenzio. Non per me ma per tutti noi. Che cosa facciamo durante quel silenzio? Teniamo gli occhi bassi, ci guardiamo di sfuggita; siamo forse vergognosi? Ci sentiamo forse indiscreti, come se ci spiassimo? Eppure sappiamo così tanto ognuno della vita degli altri! Quale segreto proteggiamo con quel silenzio? Nessuno, io credo. Quel silenzio non contiene nessun mistero, è solo riposo. E piano piano l'ansia si assottiglia e poi si dissolve e smette di farmi pensare a me come "io" e torno a pensare come "noi". E il silenzio non è più un risucchio da arrestare ma una grande tenda sotto la quale stiamo raccolti e vicini.
Conosco tanti silenzi. Alcuni intollerabili. Ma oggi volevo parlarvi solo di questo: del silenzio in cui i nostri cuori tormentati trovano la carezza lieve della vicinanza senza parole.

domenica 10 luglio 2011

dove?

Ciao, Cristiana, non ti trovo più e te lo scrivo qui perché da te non riesco a commentare
dove sei migrata?
Oggi ho trovato lo stimolo di venire a trovare gli amici, (sono arrivata alla C); speriamo di trovarli tutti, marina

fare finta

Ho spesso "fatto finta" nella mia vita, nascondendo parti cospicue di me e del mio modo di essere. Sentivo che qualche cosa di me mi rendeva scandalosa. Forse odiosa.
Alcune, ma non tutte, le mie finte solo mio marito le conosceva. È questa la complicità.
Non ho più nessun complice. Compio i miei delitti verso l'umanità tutta sola.


martedì 5 luglio 2011

esperienza

Il tempo è fulmineo, rapido d' una maniera irreale; ma è contemporaneamente immobile, fermo là, esattamente là. E, ancora contemporaneamente, torna su se stesso, è circolare...

Confidare nel tempo, dicono. Io ho sempre confidato nel tempo. Sempre. Ma non voglio confidare nel tempo che dura.

sabato 2 luglio 2011

lutto e tipi umani/due

C'è chi abbassa lo sguardo e prosegue per la sua strada. Sì, può essere qualcuno che non riesce a confrontarsi con il tuo dolore, leggertelo negli occhi e dover prendere atto della sua esistenza nella nostra vita e quindi, un giorno, forse, nella sua; ma può essere qualcuno che il dolore lo rispetta fino in fondo e, se non lo ha conosciuto, sa però immaginarlo. E intuisce che il dolore altrui può non amare lo svelamento e ha invece bisogno, per non dilagare in crolli drammatici, della discrezione dell'altro.

Entrambi passano e li vedo passare con sollievo.