lunedì 6 giugno 2011

Caro Guglielmo

Caro Guglielmo, vorrei tentare di dare una risposta alla tua domanda, per nulla banale, e che sembrerebbe inoppugnabile. "Perché ciò che ci sta vicino dovrebbe ferirci per la sua bellezza?"

Ti dirò il mio pensiero.
I motivi per cui la bellezza può ferirci possono essere tanti. Sono sicura di non poter riuscire ad immaginarli tutti.
La bellezza del mondo può ferirci quando qualcuno che amiamo non c'è più e non può più goderne. Allora un papavero squillante, la distesa placida del mare, nubi rosee al tramonto o qualsiasi altra piccola o grande meraviglia della natura, può farci molto male. È nemica, è crudele.
Possiamo sentirci feriti dalla bellezza quando amiamo qualcuno che, chiuso in un ospedale, intravede appena uno spicchio di cielo, e spesso neanche quello. O quando amiamo qualcuno che non ha il dono della vista o lo ha perduto, e tutta la bellezza del mondo gli è preclusa.
Oppure giace in uno stato che non è vita e non ancora morte e fuori della sua stanza la bellezza del mondo fiorisce crudelmente.
La bellezza può ferirci nei nostri viaggi in paesi lontani quando si accompagna alla più spaventosa miseria, a corpi abbandonati senza forze sulla strada, consumati dalla fame, dalla malattia. Allora la bellezza del mondo (ad esempio le acque viola e arancio del Gange al tramonto), che pure non cessa di vibrare, li offende e ci offende e col nostro insopprimibile palpito di commozione, a nostra volta offendiamo quella umanità diseredata.
Di alcune di queste ferite della bellezza ho fatto e faccio esperienza. Altre le immagino.

Ma poi tu parli dei ricordi. Sono belli per sempre, tu dici. Te lo contesto. I ricordi belli possono non essere belli affatto. La loro bellezza può essere sfregiata dal dolore e possono diventare molto crudeli. E noi possiamo, ma inutilmente, desiderare di sfuggirli. La bellezza dei bei ricordi può diventare orribile e la riconquista di un loro volto più benigno è un cammino che può durare anni. Mi chiedo qualche volta se mai lo ritroveremo.

Scusami per questo intervento sulle tue parole. Credo di averne inteso anche il senso amichevole e te ne ringrazio.
marina


10 commenti:

  1. Marina,cara unica meravigliosa Marina, grazie.
    Cristiana

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  2. Leggere il tuo commento sul mio blog mi ha allargato il cuore, cara...

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  3. Temo di aver capito che gli occhi non servono a niente quando guardiamo la bellezza con un cuore ferito... [ma forse non ho capito nulla e tu parli di un altro sguardo che è quello filtrato dall'amore che, evidentemente, poco conosco]... Ciao, cara Marina e scusa se mi sono avventurato in terreni così delicati ...

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  4. Mi piace tanto la scossa che le tue parole danno ai miei pensieri.
    Grazie.

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  5. E se provassimo a considerare VITA anche una ferita? Se considerassimo come preferibile il dolore che essa ci provoca rispetto ad un NIENTE di insensibilità verso tutto e tutti?
    Hai amato Marina, quindi hai sentito e senti la mancanza delle condivisioni che nutrivi con l'oggetto del tuo sentire. Eri viva in modo diverso ma sei viva anche adesso: scrivi, piangi, volgi intorno lo sguardo e TRASMETTI. Sei talmente viva da sentirti ferita, da analizzarne per iscritto i confini e l'immanenza. Sei talmente persona da comunicarcelo che soffri, che il cielo e la bellezza del Creato non sono più gli stessi per te. Discuterne è vita, è umanità e cultura: non ci è possibile sezionarle in modo artificioso. Possiamo forse tentare il sacrificio estremo dell'annullamento...ma sei hai amato sai bene che questo atteggiamento è un insulto all'amore.Il più grave. Ti sono vicino

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  6. Come sono vere le tue parole, profonde e vere. E' un periodo che anche io a volte mi sento ferita dalla bellezza proprio per alcuni dei motivi che hai elencato e di cui non riesco a parlare...
    Ti abbraccio con tanto affetto
    Giulia

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  7. Cara Giulia, non posso che abbracciarti e dirti quello che tu hai detto a me: io sono qui.
    con affetto marina

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  8. Caro Enzo, ho sempre preferito l'intensità dei sentimenti (non delle semplici e fugaci emozioni) alla indifferenza e insensibilità. Ma quanto si paga! Mi ripeto alcune delle parole che mi indirizzi. È uno dei miei mantra quotidiani. Ma farli propri nel profondo è molto più difficile. L'annullamento è una tentazione, ancora non riesco a dire è stata; diciamo che sbiadisce lentamente...
    grazie ancora della tua attenzione costante
    marina

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  9. Grazie Marina,
    temo di non avere la tua mail, perchè il computer ha avuto problemi. Se vuoi fammela avere, grazie
    Un abbraccio

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  10. Cara Giulia la mia mail è emmepi43@mclink.it, la stessa che compare nel blog
    a presto, marina

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