martedì 2 marzo 2010

eppure mi ricorda qualcuno...

IL CAPO del governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo (...). Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per interesse morale, una parte per astuzia, una parte per interesse (...). La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto (...) sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt' al più il leader di un partito di modesto seguito (...). In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio di italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile, e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti (...); mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare".
Il testo della Morante del primo maggio 1945, è tratto da "Pagine autobiografiche postume", pubblicate in Paragone Letteratura 456, febbraio 1988 (segnalato in "Testi Infedeli" da Stefano Nespor)

da la Repubblica del 26 febbraio

18 commenti:

  1. oggi questo testo naviga naviga in rete, ci influenziamo vicendevolmente

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  2. ma va? vengo a vedere
    ma ho problemi a copiarlo, cavolo!
    marina

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Mi sono sforzato moltissimo per scoprire l'arcano ma non l'ho scoperto... -:)))

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  5. Una volta avrei detto sgomento, poi rabbia, infine rassegnazione, la peggior parola possibile. Devo confessarti che stasera non c'è più nemmeno essa dentro lo zaino; quando vado via e sto lontano in fondo non faccio altro che assecondare una parte di me, quella che crudelmente mi ricorda che non c'è più nulla da fare, non qui almeno e non ora. Vedi Marina tutto ritorna e forse ritornerebbe anche in un paese con più memoria storica del nostro. C'è sempre qualcuno pronto a fare dei distinguo "importanti" sopratutto se bisogna eludere le nostre vergogne congenite. Non siamo un popolo onesto? E gli altri? (logica craxiana). Abbiamo dato il governo nelle mani di uno che rappresenta la quintessenza degli italici difetti? Troppo radicale ( logica relativista). Io ti dico troppo colto, di una cultura che non si è sfilacciata e comprende perfettamente che una scrittrice morta nel 1985 poteva parlare in quel caso solo di Mussolini. Ma è l'insieme del divenire sociale che non riesce a decollare, non si tratta di preveggenza, a mio parere,ma di lucida analisi storica e civile. Crudele e corretta, senza fronzoli, statuaria in un certo qual modo. Ed è appunto questa la sensazione che ho portato nello zaino: nè rabbia nè dolore, niente, solo un gran silenzio rimasto dopo una lunga e inutile corsa. Non prendere questo commento come un invito alla rassegnazione o ad uno snobistico silenzio; è che per me non basta più nemmeno parlarne di certi argomenti. Probabilmente non mi fido più neanche di me stesso, in particolare della mia componente "da italiano medio". La bastono quotidianmente sai ma non ne ricavo altro risultato che una maggior lontananza dal consorzio umano. Le parole della Morante oggi servono come monito alto per Berlusconi, ieri sarebbero state utili per altri personaggi della prima Repubblica ( c'è solo l'imbarazzo della scelta), domani troveranno altri candidati. Però averne parlato mi ha fatto venire una voglia buona e feroce assieme di rileggere "La storia" o "Aracoeli" e trovare lì il senso che ancora mi manca per andare avanti; alla fine tanto per cambiare, devo nuovamente ringraziarti incredibile blogger.

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  6. @Enzo Le considerazioni sul nostro popolo infiacchiscono anche me. La parola rassegnazione me la sento dentro e cerco di ignorarla. Ma ritorna. È questa che ogni tanto mi fa dire: ma che stiamo facendo qui? ci rimpalliamo il nostro sgomento e basta. Comincio ad avere parecchia storia alle spalle e fino a poco tempo fa mi consolavo dicendomi che se avevamo superato la prima repubblica avremmo superato anche questo. Ma fidavo in forze rigeneratrici della società che invece non mi pare di intravedere. Probabilmente per mia cecità. O almeno spero.
    Rileggere La Storia? sai, non credo di avere cuore per farlo. Per come sto forse dovrei leggere solo Feydeau :-))
    grazie del passaggio, marina

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  7. Domenica scorsa ho visto “Vincere” di Bellocchio con le immagini d’archivio dell’Istituto Luce che si mescolavano con la finzione del film. Le parole del giovane Mussolini ricordavano spesso parole di politici contemporanei, un po’ meno giovani di quel Mussolini là. E a parlare erano le immagini d’archivio, quelle in bianco e nero, quelle vere. Non la finzione.
    Certe volte mi guardo intorno e ho un po’ paura.

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  8. L'ho ricevuto via mail. E' stupefacente vero?
    Speriamo
    Un abbraccio

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  9. anche a me viene in mente qualcuno ...

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  10. Marina, purtroppo la Prima Repubblica ha dato il colpo di grazia alla morale ed al senso civico nazionale, e poi la storia è un "ritornare" di eventi e personaggi.... purtroppo adesso ci tocca questo: considerando che dovrebbe durare un ventennio dovremmo almeno essere agli sgoccioli... e poi, tra una quarantina d'anni, vedremo chi toccherà ai nostri figli... Dai, prendiamola a ridere (per non piangere :-/)
    Oramai sono strademoralizzato anche io: almeno Mussolini aveva una Sinistra forte che lo combatteva, Togliatti che venne ucciso per la sua opposizione... i partigiani..... Ora intorno al nano vedo.... IL VUOTO, e questo è ancor più demoralizzante :-(

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  11. Se non ti dispiace copincollo sul mio post :-)

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  12. ciao Jajo, copincolla quanto vuoi!
    marina

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  13. Il passato a volerlo ascoltare insegnerebbe... Peccato che coloro che sono disposti ad ascltare spesso sono quelli che già qualcosa hanno imparato.

    Copio e incollo da un blog che ho scoperto di recente, Si tratta di Leopardi, e mi pare in tema.

    http://sentierinterrotti.wordpress.com/2010/03/01/luna-italiana/


    "Più volte, in questi giorni, mi ero riproposto di scrivere qualcosa sulla situazione politica del paese. Non il solito intrico di corruzione e malaffare al quale siamo abituati, bensì una sua estensione parossistica, eppure talmente estesa da rendere ormai inutile anche la sorpresa, talmente strabordante da rendere necessaria una rinnovata e immediata assuefazione. Al di sopra del marciume, il volto ormai inguardabile di chi continua a dare la colpa ai fantasmi, per non parlare di quei meschini che ci invitano a smettere di parlar male dell’Italia, individuando non nel male (!), bensì nel parlarne male il male maggiore.

    Ma ho citato Leopardi. Ecco cosa scrive nel primo dei suoi “Pensieri”:

    Anche sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina. In modo che più volte, mentre chi fa male ottiene ricchezze, onori e potenza, chi lo nomina è strascinato sui patiboli; essendo gli uomini prontissimi a sofferire o dagli altri o dal cielo qualunque cosa, purché in parole ne sieno salvi."

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  14. grazie Vera per il commento e per la citazione: Leopardi aveva uno sguardo acutissimo e persino profetico, purtroppo :-(
    marina

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  15. Purtroppo è vero quello che leggo,ma io sono ottimista o meglio voglio esserlo..gli italiano si sveglieranno

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