giovedì 21 gennaio 2010

sull'onda

Scrivo sull'onda di un'emozione. Bella forte, anche. Ma non nuova.
La scossa me l'hanno data i vostri commenti al mio post "diritto all'oblio". Non per il dissenso pressoché generale che lo ha accolto. Il dissenso non mi scompone. Ma il dissenso senza comprensione, quello sì. Uso comprensione non nel senso di capacità di giustificare sul piano affettivo, di chinarsi simpateticamente sull'altro, ma proprio nel senso banale di comprendere, capire, afferrare sul piano intellettivo e solo poi, magari, respingere. Attenzione: questo non lo addebito ad una vostra mancanza né di cuore né di mente, ma alla mia inveterata singolarità. Insomma, mi sono sentita brutalmente sola. Mi sono sentita riconfermata sola.
Ed è restata la vecchia scoperta: è molto, molto meglio non essere amati che non essere capiti. Almeno per me.

A margine. Se decidessi di citare tutti coloro che hanno scritto del loro desiderio, anzi bisogno, di scomparire -non solo dunque di non esserci ma di non esserci stati- che hanno fortemente desiderato di cancellare tutte le tracce del loro essere esistiti negli altri, scriverei forse il post più lungo della storia.
"Rallegrati dunque", legittimamente potreste concludere, "non sei affatto sola! Sei in buona, spesso ottima, compagnia!" È vero. Ora me lo ripeto un paio di volte e mi riprendo.

12 commenti:

  1. Cito dal tuo post precedente:
    Combatto quotidianamente la mia battaglia per non fare una bella lettera circolare con cui avviso tutti che marina non c'è più.

    Combatto la tua stessa battaglia ogni giorno, a partire dal momento in cui mi alzo. E, grandissimo "scandalo", non me ne vergogno nemmeno un po' perché so che non è colpa mia se provo questo, cioè so - so perché ho compreso - che ci sono precise ragioni alla base di ciò.

    Pertanto, almeno qui nella piccolissima porzione di blogosfera che frequenti, ti assicuro che non sei sola. ;) Io ho afferrato molto bene quello che hai scritto, sia a livello intellettivo che a livello emotivo.

    Un abbraccio

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  2. Salve "compagna" Romina: manco io mi vergogno nemmeno un po'. Ogni tanto capita che non trovare comprensione, almeno intellettiva, mi accasci un po'
    Poi passa.
    smack! marina

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  3. Mi sono cancellato da Fecebook, è stata dura (perché le procedure indicate non garantisco l'uscita con la cancellazione e basta di tutto), ma ho dovuto manualmente provvedere a cancellare tutto pezzo per pezzo, poi pubblicata una foto mia dietro alle sbarre e poi finalmente qualcuno si è accorto che non ne volevo più sapere. E' stata abbastanza dura !
    C'è un programma people.it che trova tutte le nostre tracce in rete ed è davvero difficile sfuggire dalla rete. Nel mio caso ad es. ci sono ancora pareri che ho dato alcuni anni fa su questioni tecniche, riferimenti su pagine che pensavo cancellate su Ellis Island ed altre amenità.
    Se uno vuol scomparire deve farlo nel modo classico "esco a prendere le sigarette" e non tornare più, lasciando lì tutto. Peccato che non fumi e la cosa potrebbe essere scoperta facilmente. In un'altra vita però l'ho fatta questa esperienza e mi è costata molto...

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  4. Io con tutti i commenti del tuo precedente post mi sarei sentita non dico in compagnia ma certamente letta, seguita, meritevole di quella attenzione che si regala quando si scrive un commento anche se di dissenso o contestazione...
    E il senso di solitudine ed il diritto all'oblio in fondo hanno il comun determinatore di far scomparire non tanto e non solo se stessi ma anche gli altri...
    E' questo quello che vuoi dirci? Che la rete non può toccare certe dimensioni esistenziali? Che la scrittura risolve ma non assolve?
    :-)

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  5. A volte si desidera sparire, andare lontano e lasciare tutto e tutti...è una sensazione che conosco, per mesi ho desiderato sparire, tutto mi sembrava detestabile...ma è solo un momento, passa tutto!!!

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  6. Il diritto all’oblio non si discute, si applica.
    Credo che, a fasi alterne, tu lo abbia già utizzato e, adesso, non sei certo la stessa persona di un anno fa, anzi credo che una parte importante di te che in tutto questo tempo hai lasciato intravedere sia ormai del tutto privata.
    Della sparizione dalla rete non mi preoccupo tanto: dipende molto dalle priorità che dai alla vita e il web è qualcosa che si può vivere ed usare in modo proficuo anche in mancanza di una precisa identità. Certo una persona come te, che scrive come te, lascia delle tracce, dei segni precisi, quelli non spariscono tanto facilmente…ma veramente pensi ad essi come ad una catena? No io non credo che della tua produzione letteraria tu ti possa disamorare penso semmai che desiderare l’oblio sulla tua persona in toto sia un gesto supremo di amore e narcisismo assieme: svanire slega il tuo viso e la tua identità “organica” ma rafforza ed esalta quella intellettuale. Per certi versi si vive di più in questa forma di oblio, si è tanto più liberi ed incisivi, della condizione “normale” in cui ad ogni parola corrisponde un gesto e poi un viso e un’apparenza. Ecco credo che tu ti stia coscientemente preparando a questo, ad una purificazione decisiva e completa del tuo essere pensante, l’unico modo di restare dentro questa vita senza avvilirsi e contaminarsi con compromessi culturali e affettivi continui. E lo farai, Marina, lasciandoci orfani del quotidiano ma regalandoci una riflessione molto più elevata dell’idea di te. Lo mediti da molto tempo, forse da quando la “figlia di mezzo” ha percepito l’inutilità di certe fatiche e la preziosità di certe contingenze apparentemente casuali.
    Quello che posso dirti è che, comunque, mi sono saziato sempre dei contatti con te e, nella diaspora, porterò con me qualcosa che non può essere espresso a parole e non può essere chiuso dentro gli schemi di un blog che probabilmente stanno stretti ad entrambi.

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  7. Intanto i ringraziamenti, non convenzionali. Tanta partecipazione mi dice che ho toccato un tema che, in forme e sotto aspetti diversi, riguarda tutti.
    poi qualche risposta specifica.
    @amatamari: la compagnia in questo caso non aveva niente a che fare con la presenza di commenti, con l'attenzione,con la lettura. Far scomparire gli altri non è nelle mie intenzioni, neanche le più oscure. La solitudine nasce secondo me dalla incomprensione tecnica, non affettiva, tecnica. Non è stata generale, qualcuno ha capito e non è un caso che abbia capito chi ha provato. È ua storia vecchissima, davvero sono incavolata con me stessa per meravigliarmene ancora!

    @Tereza: tu dici la parola chiave della mia vita: libertà. Tu dici con una bellissima scrittura quello che io ho detto goffamente anzi reticentemente. Come al solito la sintonia è totale. Io chiamo la Croce Verde tu prepara la valigia anche per me. Smack!

    @Enzo: hai buon occhio e lo sapevo. Penso che il narcisismo sia inevitabile in noi che stiamo su questa rete, ma il narcisismo può uccidere, tengo presente anche questo. Sto studiando per purificarmi, le tue parole mi sono di aiuto, grazie.

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  8. Mumble...non ho mica capito bene questo fatto del "il dissenso non mi scompone ma il dissenso senza comprensione no". Io ho compreso quel che hai scritto (spero), però dissento lo stesso. C'aggio a fà? Uomo, sono, e quindi i miei meccanismi mentali sono assai semplificati:-)

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  9. @ all'uomo lupo selvatico: se tu mi dici: ho capito da quale sentimento, da quale bisogno sei mossa ma lo trovo ripugnante e lo disapprovo con tutto me stesso io NON mi scompongo. Ma se tu prendi una mia confessione dolorosa per un capriccio narcisistico, cioè non capisci, mi sento piuttosto sola. Penso, dato il tipo poco equilibrato che sono (sorriso) che sono talmente mal fatta da risultare unica. Cosa piuttosto sgradevole.

    Suppongo che mo ci capiamo ancora meno ;-)
    Comunque dichiaro ufficialmente che non stavo AFFATTO parlando di lasciare il blog. Esprimevo solo un mio stato d'animo.
    chiedo scusa a tutti, sono una frana
    abbracci al lupo, marina

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  10. Vedi, io sul mio blog, spesso lascio trasparire di tutto e in libertà. Alcuni mi psicanalizzano addirittura. Non tutti comprendono, che un post è spesso fatto da stati d'animo. E se faccio tre post da incazzata di fila, non significa io abbia un pessimo carattere o abbaia al primo che passa. Sono tante cose, come te, come tanti...ma al contrario dei tanti, lo manifesto. Sono felice e lo scrivo; provo rabbia idem...Io ti ho compresa...ma spesso ciò che è facile intuire e poi difficile da argomentare, perché le risposte sono spesso nella domanda.

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  11. @Nicole: mi diverte questo fatto che ti psicanalizzino, perché lo scorso anno lo hanno fatto anche con me. A me hanno addirittura prescritto una terapia! :-)
    non so perché questa volta me la sono presa: stati malumorali..
    grazie, marina

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  12. Mai pensato ad un tuo "narcisistico capriccio" né ad una dichiarazione di lasciare il blog.
    Credo di aver capito il tuo bisogno di oblio e non c'è niente di cui vergognarsi. Al massimo posso dispiacermi perchè non credo che sia una sensazione piacevole. Tutto qua.

    PS certo che Facebook per chi vuole lasciarsi la possibilità di fuggire senza lasciare traccia è quanto di meno indicato. E' noto che il portale fagocita una quantità di dati personali enormi che è difficilissimo rimuovere.

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