giovedì 7 gennaio 2010

parole da salvare/4

No, non mi meraviglia che affabilità sia in via di estinzione. Di affabilità in giro non se ne vede più. Perché nominarla? non ce ne sono occasioni.
C'è in giro quasi solo gente intrattabile, scortese, sgarbata.
L'ultimo affabile che ho visto in tv risale a qualche anno fa. Arbasino, invitato ad una trasmissione televisiva, dopo un tentativo di dire, con piacevole garbo, il suo pensiero, essendo stato ammutolito da un prorompente contraddittore, si scusò senza alterigia e disse che no, davvero, non poteva restare, anzi non sarebbe mai dovuto andare perché non sapeva come rapportarsi a lui. Se ne scusò, vi dico, senza ironia ma con rammarico e umiltà e quasi con vergogna. Affabile fino alla fine.

L'affabilità indica proprio il modo cortese e disponibile di parlare (viene dal verbo affor, affatus sum, adfari, parlare) e trattare con gli altri. (Il segreto di quell'atteggiamento disponibile all'altro sta nel prefisso ad, che indica un accostarsi senza ostilità.)
L'affabilità è prossima alla cortesia ma questa indica piuttosto una generale gentilezza di modi che, se si accompagna a buona educazione e rispetto delle regole sociali, diventa urbanità.
La parola cortesia resiste, ma urbanità è morente.
Anche creanza e screanzato stanno scomparendo. Forse è per questo che nelle pubbliche vie nessuno più dà a nessun altro dello screanzato ma sempre e solo dello "str...o".
Affabilità, alterigia, prorompere, urbanità, creanza, screnzato sono altre sei parole a rischio.

Non sono a rischio, invece, bon ton, galateo ed etichetta.
So benissimo che queste mie applicazioni di socio e psico linguistica al lessico della lingua italiana sono disinvoltamente arbitrarie e scientificamente scorrette.
Ma certe idee mi passano per il capo. In questo caso mi è passata questa: che mentre l'affabilità è un modo di rivolgersi all'altro che scaturisce da un atteggiamento interiore e perciò è merce in via di sparizione, non lo sono quei comportamenti (e relativo lessico) che indicano l'aderenza ad un codice esterno, mondano, come bon ton, galateo ed etichetta. E' un po' la differenza che passa tra l'essere e l'apparire, tra la forma e il contenuto.
Naturalmente non intendo con questo buttarle a mare, per carità! Anzi saluto, grata, l'ingresso nella nostra lingua di netiquette, con cui indichiamo quel complesso di norme di comportamento che dovrebbero presiedere agli scambi in rete.
A proposito di etichetta termine chiarissimamente derivato da etica, è noto che essa interviene spesso in sostituzione di quella. Dove l'etica non c'è, c'è spesso la piccola etica, l'etichetta.

8 commenti:

  1. Bello, e purtroppo giusto, questo elenco di parole in via d'estinzione. A me viene da aggiungerne, purtroppo, anche un'altra: affidabilità (che fa anche rima con affabilità)
    Non ci sono più persone affidabili. Non parliamo poi degli strumenti o degli apparecchi affidabili: l'unica cosa certa è l'obsolescenza programmata. Come non si fanno più le cose perché durino, ma perché si rompano appena scaduta la garanzia, così le persone si ritengono in dovere di avere un'affidabilità limitata e parziale. Cioè in pratica nessuna affidabilità

    Pace e benedizione
    Julo d.

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  2. Stavo pensando di fare, e forse lo farò, un post sulla morte di Beniamino Placido. Di lui mi è rimasta dentro soprattutto la PACATEZZA e, come dice il suo cognome, la PLACIDITA'. Due parole che aggiungo volentieri al tuo elenco.
    Giorgio

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  3. cara marina questi post mi piacciono molto. concordo con tutto, anch'io dico purtroppo.
    ma voglio essere sincera, le parole urbano e urbanità non le ho mai sopportate, le trovo semplicemente brutte, perdonatemi, come un paio di scarpe o un quadro brutto.
    mi scuso....
    simona

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  4. preciso che non sono io a scegliere le parole a rischio di estinzione. Sono segnalate sullo Zingarelli.
    Io mi imito a ricordarle in un post, a far loro un po' di pubblicità :-)
    pacatezza non è a rischio, il verbo pacare sì e persino placido! grazie a giorgio ora le appunto nell'elenco

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  5. aspetto la storia gattesca con ansia

    proporrei di salvare mesticheria. ad ausarla è rimasto solo mio figlio e di solito non capiscono a cosa si riferisce.... un giorno a bologna a chiesto ad un vigile lo ha guardato come fosse un alieno e doveva solo più chiamare l'ufficio stranieri!

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  6. Bella questa rubrica. Davvero dovremmo salvare parole o restituire loro il significato che oggi si confonde nel rumorio che ci assale ogni giorno

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  7. Voglio essere affabile, anzi, spero di non peccare di modestia dicendo che spesso lo sono. Mi piace proprio esserlo.
    Dai, però non è così vero che persone affabili non si incontrano più. Certo non devi prendere ad esempio la televisione!
    Grazie per continuare questa rubrica che garba molto anche a me.
    (Hai notato il fiorentinismo? :-) )

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  8. @Artemisia ADORO I TUOI FIORENTINISMI. MI GARBANO ASSAI

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