giovedì 19 novembre 2009

piccoli rammendi


Mi sembra di essere un cavallo. Scuoto la testa, bassa sul petto, come i cavalli delle botticelle romane, annoiati e nervosi, nel traffico di Piazza Venezia.
Scuoto la testa e se avessi la coda la sbatterei nell'aria per scacciare le innumerevoli mosche che in forma di pensieri mi svolazzano intorno.
Guardo di qua e di là, circospetta, e ansiosa.
Non mi piaccio. Condanna peggiore c'è?

Passerà, certo. Forse appena tra un'ora sarà passato.
Non sarò più un cavallo che vuol sgropparsi di dosso se stessa ma forse, chissà, il getto di quella fontana che s'impenna nell'aria e non teme la ricaduta.
Sarò forse una cosa. Ho spesso ambito essere una cosa. E che qualcuno mi posasse da qualche parte, delicatamente, senza farmi male, e mi lasciasse lì, dimenticata.

Ma ho i miei espedienti. Penso a mia figlia.
La penso con la testa che ciondola dal sonno e la bocca lucida di latte.
La penso bambina che canta con me: c'era una casa molto carina...
La penso vestita da dark lady, a Parigi, smalto nero e scialli viola.
La penso con il pancione in un vestito rosso di maglia e la penso con il suo sguardo ansioso di madre.
Allora mi si increspa l'anima eppure mi sento ridiventare forte.
Camminerò a fianco di mia figlia, finché avrò cammino davanti.

Mi rivolgo una preghiera -santa patrona di me stessa-: fa' in modo che io non sbagli mai la distanza.

Continuo a non piacermi ma ritrovo almeno la voglia di apportare migliorie a me stessa.



13 commenti:

  1. Ah, no, dimenticata no!...
    Infatti il cavallo di mare - e tu marina sei - l'ippocampo, svolge una funzione determinante nella memoria a lungo termine.

    Mo' voi diventa' na cosa!?!?
    Manco n'arbero, no, na cosa!

    Allora, egregia Signora Bloggera Marina, podemo pensare che avendo Ella ista tendenza a cosizzarsi immobilizzarsi smemorizzarsi simil annullarsi, d'essa saprà far iustistintiva adoperazione et semper saprà trovare lo iusto equilibrio ad increspature cavalloniche tsunamiche dello suo grandissimo amore di madre. Semper, antea aut postea.
    :-)))

    E' un'avventura venire qui nel tuo blog, non si sa mai quello che sei capace di tirar fuori!

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  2. Il tuo "pensare a tua figlia" credo che sia la strada più vera per ritrovare un senso...
    Camminare al suo fianco, misurando la distanza, mi sembra un buon accompagnamento. Non è forse questo il nostro compito più importante? Non solo per i propri figli, ma per le generazioni più giovani che a loro volta impareranno questa arte se l'hanno sperimentata su di sè.
    Lo dico spesso a mia mamma, che a volte rimpiangere di non essere stata "altro" che mamma. Penso che invece lei abbia realizzato molto di più di chi fa tante "parole" in giro e poi non si impegna su un piano umano, concreto, "viscerale".
    Non è forse questo che a volte ci delude, ci lascia frastornati : tante parole per nulla...
    Non posso dirti di piacerti, a volte, spesso, spessissimo non mi piaccio neanche io. Forse questo fa parte di quell'inquietudine che ci abita e che non ci fa adagiare in sterili certezze.
    Un abbraccio

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  3. grazie rom, mi hai fatta "scompisciare" dalle risa

    @Giulia riconosco la tua anima pedagogica
    penso spesso che fare qualche piccola cosa ben fatta intorno a noi è più importante che partire per mega progetti salvifici dell'umanità; poi mi chiedo se sia solo un alibi..
    insomma la famosa mancanza di certezze :-)

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  4. "Allora mi si increspa l'anima eppure mi sento ridiventare forte.
    Camminerò a fianco di mia figlia, finché avrò cammino davanti.

    Mi rivolgo una preghiera -santa patrona di me stessa-: fa' in modo che io non sbagli mai la distanza.

    Continuo a non piacermi ma ritrovo almeno la voglia di apportare migliorie a me stessa".

    Hai scritto delle parole straordinarie e molto umane.
    Tiabbraccio
    Sileno

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  5. Marina, quando ci regali pagine come questa ti amo spudoratamente!
    Inciampando e inciampando ancora sono sicura che riuscirai a non sbagliare le distanze...è un obiettivo degno di te. Grazie della tua bellezza

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  6. Sappi cara Marina che la bellezza è sempre interiore e queste colorate idee sono l'affetto e la sincerita pura.
    Forse mi perplimo...

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  7. Passo, e mi ritrovo commosso, trasposto in un'altra dimensione del sentirsi vivere. Ma già altre volte ho intravisto questa tua malinconica e perfetta sensazione del tempo. Lei è molto bella signora.

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  8. marina non ho ancora capito se mi piaccio però non mi dispiaccio, per il resto attuo gli stessi strategemmi tuoi per farmi tornare un sorriso, hei oggi ho letto che un po' di malinconia non guasta, pare che aiuti a veder più chiaro, basta che non sfoci in depressione

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  9. Brava! Grande la tua ultima frase. Non ne condivido la prima parte ma almeno la sua conclusione é ottimista.

    Non mollare
    Daniele

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  10. Accipicchia Marina: mi hai toccato il cuore.

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  11. Che cosa vorresti essere Marina? Io, un pettine...

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  12. Vedi che vuol dire essere sempre indietro a leggere i post? Che ora sicuramente ti sara' gia' passata!

    Intanto pero' il bel post rimane.
    "Mi si increspa l'anima" e' bellissimo!

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