domenica 18 ottobre 2009

per il sentiero chiaro di Fabrizia Ramondino

Probabile che la conosciate soprattutto per i suoi romanzi e per i suoi saggi. Ma Fabrizia Ramondino ha scritto anche poesie.
Sono raccolte in un volume Einaudi, "Per un sentiero chiaro". Non si trova più in commercio e ringrazio Annalisa per avermelo prestato.

Ne copio qui alcune.


Ieri
Il secolo è vecchio
decrepito il millennio.
Di se stesso persino giugno, il bel mese, si è stancato.
Nei tram la gente sa di naftalina,
i sandali li calza un monaco soltanto,
i bambini sono tutti infagottati.

Che occhi perplessi!
Ieri appena
giocavano nudi a Mergellina.


La bilancia
Ci arrampichiamo
sui piatti della bilancia commerciale
per vedere se le entrate e le uscite
si pareggiano. Che disastro, un deficit da capogiro.
Spendiamo allegri,
non guadagniamo nulla.

Ma è uscita sulla Gazzetta Ufficiale
una rettifica: dalla bilancia
era caduto Amore.
Nulla
era stato pesato.

Sospensione
Ho imparato ad attendere la sera
senza che nulla accada, a perdere
senza sciuparla la giornata.
C'è un grande abisso sotto la mia casa
come una volta tra me e i desideri.

Che sarò mai nell'orecchio del mare?



Il tempo
La campana meccanica
scandisce forte l'ora
e appena tintinna al quarto d'ora.
Diventa insistente all'alba - tempo di lavoro
e alla domenica - tempo di funzioni.
E sempre quando ci sono
battesimi morti matrimoni
e ogni anno le resurrezioni.
Prediligo la sua insistenza a sera
quando chiama le vecchie alla funzione
che non sanno dove andare da sole
mentre giù al bar i maschi
giocano a carte o guardano
dritto in faccia chi vogliono
o nessuno.
Mi chiedo perché ora
anche per me scandisce l'ora.
Non sarà ch'io
del tempo a me destinato
ho sempre cercato
di scansare
ogni scansione?


Natura morta
Perché
nella casa deserta di amori
ho bisogno di una fruttiera con frutti
di una fioriera con fiori?
Nature morte, gambi recisi.
Non sarà che la porta dei sensi
che mi dava un accesso alla vita
per un colpo di vento si è chiusa?


Dimenticare
Ogni notte viaggio
fra persone note o ignote
in luoghi noti o ignoti
sempre strani
disorientata.
Al risveglio mi chiedo:
dove mai, con chi sno stata?
Ma non rimugino
né voglio ricordare.
Sopporterò
la nuova nottata
perché ho sopportato
la vecchia giornata.


Cara terra
Va bene,
tutto scorre.
Ma chi regge gli argini
del fiume?
Non mi sono di aiuto
filosofia teologia psichiatria
ma forse solo tu
stupida cara terra
cui vorrei tornare
perché da te sono nata.
Ma chissà...S'io volessi
vorresti anche tu?

Restiamo nel dubbio,
da sposi separati in casa.

L'acqua allarga o restringe
gli argini.
In mezzo, si dice, c'è il letto del fiume.

Se vuoi,
torniamo a dormire insieme.


Le stagioni
Mi sono stancata della vita.
Lei non ancora di me.
Ad altri succede il contrario.
Perché?
Succede: la foglia grande è ancora verde
la piccola ingiallita.

Ma ci hanno insegnayo: noi uomini
dobbiamo darci uno scopo alla vita.
Per esempio: mettere la naftalina negli armadi,
aprirli all'aria quando viene maggio.

Intanto la vite vergine
insinua le sue foglie tra gli infissi
rinverdita.

Proprio in casa mia
ha scelto di fare una gita.




6 commenti:

  1. Sono stato fortunato a trovare il libro delle poesie della Ramondino ordinandolo via posta da Feltrinelli qualche mese fa? -;)))

    Partenza
    Forse da questi gesti usati
    fuggirò una mattina...

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  2. Ah che meraviglia! Grazie, lettura nuova per me: scelgo "Sospensione" e la metto tra i miei preferiti...

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  3. @Guglielmo: a me hanno detto che è esaurito! Ma tornerò alla carica

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  4. Ho conosciuto Fabrizia nel corso di un convegno tanti anni fa dalle parti di Genova...lei era una che aveva vissuto tante cose appassionanti e forti e pure era profondamente infelice, spezzata dentro...aveva paura di dormire da sola, beveva come una spugna..Ci siamo riviste spesso e scritte... le volevo bene chiara

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  5. l'ultimo romanzo la via mi aveva suscitato ambivalenza, avvertivo la sua intensità nell'intento dello scavo ma allo stesso tempo anche un senso di impotenza-incapacità ad accostare le cose che invece sta nominando, non intendo assolutamente dare un giudizio critico letterario piuttosto tentare di tradurre una mia sensazione riguardo alla scrittrice come se fosse scissa, dissociata ,ecco questo pensai,
    grazie delle poesie che non conoscevo

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  6. @Chiara: sì, Fabrizia ha molto sofferto. Ma di questo ho preferito non parlare. Scusa ma debbo dirtelo: l'espressione "beveva come una spugna" poteva fermarsi a "beveva".
    marina

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