venerdì 16 ottobre 2009

A H1 N1

L'altra sera si parlava dell'influenza AH1N1 e mi hanno colpito molto le preoccupazioni di una signora circa le nuove disposizioni per chi assiste alla Messa. Sembra che non ci si potrà scambiare la stretta di mano come segno di pace (verrà sostituita da un cenno del capo) né verrà più immessa acqua nell'acquasantiera, e l'ostia verrà consegnata in mano e non posata sulla lingua ai comunicandi. Ho cercato di capire perché questi cambiamenti la sconvolgessero tanto, che cosa cambiasse nella sostanza del suo incontro con il suo Dio.
Ma era chiaro che parlavamo due lingue diverse. Io ipotizzavo che il puro sentimento della sua fede e della sua comunione con il suo Dio potesse essere sufficiente, lei mi ha replicato, un po' scandalizzata, che la fede non è un "fai da te" e che da secoli e secoli l'ostia viene deposta sulla lingua ed è questo che dà davvero il senso della comunione.
Mi sono ritirata in buon ordine. Ma ho riflettuto sulla potenza del rito. E, di converso, sul mio fastidio per i riti stessi.

Non che io ignori l'importanza del rito in tutte le civiltà, ma li sento come gabbie -quello che in un certo senso sono, cioè percorsi obbligati per incanalare sentimenti ed emozioni in momenti cruciali dell'esistenza (ad esempio i funerali). Dei regolatori, quasi, dei nostri spiriti irrazionali, che possono essere depotenziati o accresciuti. Gabbie utilissime, so anche questo. Ma non di meno mi infastidiscono. Però ho lasciato cadere la domanda che avevo sulla punta delle labbra: saresti disposta a prenderti l'influenza per ricevere l'ostia sulla lingua?

4 commenti:

  1. Come sai 'frequento' un po' la chiesa ;-) e di queste disposizioni non ne ho sentito niente. Ma forse è perché questa settimana ero a casa con l'influenza (normale).

    Nel merito del come prendere l'ostia di alla signora che è vero che per alcuni secoli si è presa solo ed esclusivamente sulla lingua, ma che sono più di 40 anni che si riceve sulle mani.

    Il discorso rito. Tutti noi abbiamo i nostri 'riti'. Anche la religione ha i suoi riti. Ma scopo del rito è veicolare un significato. Quello che conta, che è importante è il significato, non il rito in sé. L'atteggiamento della signora in questione è molto idolatra. È più attaccata al rito che al significato.

    Pace e benedizione
    Julo d.

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  2. grazie Julo, lo hai detto molto bene: veicolare un significato. La Signora dovrebbe essere informata è una grande frequentatrice della Chiesa. Ma penso che sia proprio come hai detto tu: più attaccata al rito che al suo significato.

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  3. Sarà che la Storia si ripete?
    Sembra essere ritornati ai tempi della peste nera del XIV secolo. Peccato solo che l'intelligenza dell'uomo dice essere nel 2009.

    Rino, nei corsi e ricorsi.

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  4. nemmeno io in chiesa ho mai sentito disposizioni del genere, di recente; comunque la Comunione si può ricevere sia in bocca che in mano, io quando feci la prima Comunione me la diedero in bocca e, ok, pure io sono un po' attaccato a questo rito :-)

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