mercoledì 16 settembre 2009

parlano di me/ tre


Niccolò Ammaniti "Ti prendo e ti porto via"
"Strana storia quella della colpa.
Pietro non aveva ancora capito bene come funzionava. Dovunque, a scuola, in Italia, nel resto del mondo, se sbagli, se fai qualcosa che non si deve fare, una stronzata insomma, hai colpa e vieni punito.
La giustizia dovrebbe funzionare che ognuno paga per le colpe che commette. Però a casa sua le cose non andavano esattamente in questo modo. Pietro l'aveva imparato da piccolo.
La colpa, a casa sua, piombava giù dal cielo come un meteorite. Alle volte, spesso, ti cadeva addosso, alle volte, per culo, riuscivi a schivarla.
Una lotteria, insomma. E dipendeva tutto da come giravano i coglioni a papà.
Se era di buon umore, potevi aver fatto una cazzata grande come una casa, e non ti succedeva niente, se invece gli giravano (sempre di più nell'ultimo periodo) anche un incidente aereo alle Barbados o la caduta del Governo nel Congo era colpa tua."


Mutatis mutandis, mi ricorda qualche cosa.

Nel cielo di Roma stanotte abbiamo tuoni, fulmini, lampi e saette. E una pioggia burrascosa che sembra voler andare avanti per ore.
Il film sulla caduta di Berlino era agghiacciante e mi ha scombussolata.
Buona notte ai dormienti e agli insonni.

10 commenti:

  1. Alla rabbia non si da mai un confine, poi ci accorgiuamo di avere esagerato e ridimensioniamo la magra figura con la coda di pèaglia. Almeno, siamo sinceri.

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  2. si strana storia quella della colpa, come quella del torto e della ragione. Stabilire quella linea di confine e stabilire da quale parte stiano i torti e le colpe e da quale le ragioni.
    Un saluto e buona giornata, seppur piovosa
    Dona

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  3. grazie, avevo letto il libro ma non ricordavo questo passo, bellissimo

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  4. e buona giornata a te amica mia
    Sileno

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  5. Certe esperienze lasciano un segno indelebile. Purtroppo nessuno di noi sceglie in che famiglia nascere: siamo "gettati" nel mondo senza chiederlo - non chiediamo noi di nascere - e dobbiamo sopportare determinati genitori, determinati parenti, determinati conoscenti, e così via.
    Non è facile, lo so bene.

    Ma quando se ne esce vivi, forse - e sottolineo "forse" perché non ho certezze - si è compreso qualcosa in più di questo mondo. Forse si riesce persino a dare il giusto valore a tante cose e ad apprezzare ciò che molti non apprezzano.
    Nonostante inevitabili depressioni, nevrosi e malinconie.

    Saluti :)

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  6. io e mia madre ci siamo sempre vicendevolmente incolpate, per ogni cosa...
    baci

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  7. Interessante come trovi passi che senti che ti rappresentano nel profondo.

    Un modo per capirti di più e per permettere a noi di conoscerti di più e sentirti più vicina.

    Ciao ed a presto.
    Daniele

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  8. ...attendo che arrivi al libro in cui si parla delle tue virtù, guarda bene, è nella libreria a sinistra! ce ne parlerai? ;-)

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  9. "Ma che colpa abbiamo noi?"
    The Rokes


    Ciao, Giorgio.

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  10. ah Giorgio, mi hai fatto ridere di cuore! grazie, marina

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