lunedì 21 settembre 2009

giornata mondiale della contraddizione

"Do I contradict myself? Very well then I contradict myself. I am large, I contain multitudes."
Walt Whitnam


Contraddizioni. Sono irritanti le contraddizioni. Quelle altrui almeno, ché le nostre, in genere, le tolleriamo bene. C'é però chi tollera male le proprie e, dunque, quelle altrui.
Io non ho conti aperti con le contraddizioni. Non con le mie né con quelle altrui.
Quelle altrui sembrandomi curiosi rompicapi, il vero scopo dell'osservarne i costumi.
E, quanto alle mie, avendo imparato ad accettarle in anni molto, molto lontani.

Possono farci soffrire le nostre contraddizioni e quelle altrui possono portarci ben oltre l'orlo di una crisi di nervi.
Ma, dobbiamo pure riconoscerlo, essere contraddittorî è l'unica costante di noi esseri umani.

Chiediamoci però se ci vorremmo diversi.
Ognuno sempre uguale a se stesso, senza desideri che cozzano, che fanno scintille, che s'intersecano inestricabilmente. Ognuno pietrificato sul suo sentiero, senza i meandri del fiume in cui scorriamo.

D'accordo, mettiamo ordine nelle nostre contraddizioni ma siamo consapevoli che stiamo mettendo ordine in una materia plastica, che presto riprenderà ad assumere le più varie, le più diverse forme.

Non è male l'ordine, per un po'.
Anzi, io sostengo che l'ordine -nei cassetti e negli scopi- aiuta molto.
Ma l'ordine è sempre provvisorio. Se non vogliamo vivere continuamente delusi, di noi e degli altri, dobbiamo ricordarci -ricordare a noi stessi- che l'ordine è sempre provvisorio.

Danniamoci pure l'anima per assumere una forma, per renderla chiara e precisa a noi stessi.
Non dico di no. E' uno dei nostri bisogni. Seguiamolo dunque.
Ma, quasi una riserva di viveri, conserviamo un grammo di consapevolezza che "Noi lavoriamo in ogni momento a dare una certa forma alla nostra vita, ma lo facciamo copiando, nostro malgrado, i tratti della persona che siamo e non di quella che ci piacerebbe essere."- Marcel Proust

E la persona che siamo contiene, nella maggior parte dei casi, moltitudini.

"Do you guess I have some intricate purpose?
Well I have..."
Walt Whitman


12 commenti:

  1. D'accordo parola per parola.

    Hai riassunto l'essenza della vitalità e della creatività (in modo ordinato).

    Giorgio.

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  2. Fantastica citazione di Whitman, peccato che la usi molto spesso anche Sgarbi ;-)

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  3. sigh..tutto vero,pero' mi ha messo un po' d'ansia...chissa' perche'...


    ets

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  4. Io li vedo, quelli "senza contraddizioni", ma mi fanno un po' paura.
    Chi è pacificato con se stesso probabilmente ha solo rinunciato ad interrogarsi.
    L'equilibrio che ci permette quotidianamente di stare in piedi, nella vita, è necessariamente precario: ma questo è un bene, secondo me.
    La persona che ci piacerebbe essere è soltanto un orizzonte, ma come sempre la cosa più interessante e bella è il viaggio (complesso, intricato, pieno di deviazioni impreviste, colmo di smarrimenti e di direzioni sbagliate) che facciamo per arrivarci.

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  5. bene , siamo tutti d'accordo. non si può e non si deve rinunciare alle contraddizioni, sono il "SALE " di ognuno di noi.... soprattutto osservare come vengono gestite, e per quelle negate come la mettiamo?
    ciao, s.

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  6. Beh bisogna vedere di quali contraddizioni stiamo parlando e di quale continuità.
    Insomma un timone interno dovremmo averlo se vogliamo mantenere la rotta (sempre che la rotta non si sia rotta)...

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  7. Beh, che bei giochini che si possono fare con le parole!
    Non è che si debba essere contraddittori, è che al contrario non conosciamo dove stia la nostra inevitabile coerenza, è soltanto il limite nell'universo simbolico del linguaggio della conoscenza di noi stessi.

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  8. ordine nei cassetti, ma disordine nei pensieri. Contraddizioni certo.

    E' il provvisorio che ci rende unici !!!

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  9. rivendico il diritto di cambiare idea e quindi di essere incoerente e a volte contradditoria, vivo in un caos ordinato e ho paura che se tentassi di mettere tutto in ordine...crollerei

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  10. quando ci si sente dire che siamo contraddittori ci arrabbiamo, generalmente... non sarà perché è la verità?
    comunque, più vado avanti con gli anni e più mi ritrovo a contraddirmi.
    bacio

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  11. L'ordine provvisorio almeno ci offre la piena misura della presenza a noi stessi come esseri costituzionalmente fluttuanti: è sufficiente che il "vento" accetti se stesso per impossessarsi del piacere della propria incostante mobilità.

    L'ordine perfetto nei cassetti, però, è fuori discussione!

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  12. "L'ordine è sempre provvisorio"
    Ecco questa frase risponde perfettamente ad un mio sfogo di qualche post fa.
    Molto confortante. Grazie!

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